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Caffè, occhio al consumo dopo questa età: può essere davvero pericoloso per il cervello | Un recente studio lancia l’allarme

Caffè
Una tazza di caffè (Fonte Web) – Tigulliovino.it

Bere caffè è un’abitudine che può trasformarsi facilmente in vizio. Attenzione però: il suo consumo può portare a effetti negativi dopo una certa età.

Oggi il caffè è una delle bevande più consumate a livello globale. Tra i tipi più noti troviamo l’espresso, tipico della tradizione italiana, il caffè americano, caratterizzato da una maggiore quantità d’acqua, il caffè turco, preparato con polvere di caffè finissima e il caffè filtrato, popolare negli Stati Uniti e in alcune regioni europee.

Tuttavia, il caffè non è solo un piacere, ma anche una sostanza che provoca dipendenza. La caffeina, il principale componente attivo del caffè, è uno stimolante naturale che agisce sul sistema nervoso centrale, aumentando la vigilanza e riducendo la sensazione di fatica.

Tuttavia, è proprio questa proprietà a rendere il caffè una sorta di “droga legale”. Molti di noi, infatti, si ritrovano a dipendere da quella tazza di caffè mattutina per iniziare la giornata e il consumo eccessivo può portare a una vera e propria assuefazione, con conseguenti sintomi di astinenza come mal di testa, irritabilità e affaticamento.

Il consumo di caffè è stato oggetto di numerosi studi scientifici che ne hanno evidenziato sia i benefici che i rischi per la salute. Tra i principali effetti positivi, il caffè è noto per migliorare la concentrazione e la performance mentale. Questo è dovuto appunto alla caffeina, che blocca l’azione dell’adenosina, una sostanza chimica del cervello che induce il sonno. Ma non è tutto.

Gli effetti del caffè

Il caffè contiene antiossidanti che possono contribuire a ridurre l’infiammazione e proteggere le cellule dai danni ossidativi. Diversi studi suggeriscono che il suo consumo moderato può essere addirittura associato a una riduzione del rischio di malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.

Tuttavia, non è privo di controindicazioni. Un consumo eccessivo può portare a effetti collaterali come ansia, nervosismo, disturbi del sonno e aumento della frequenza cardiaca. La caffeina, essendo uno stimolante, può esacerbare i sintomi della paura, causare insonnia e può aumentare la produzione di acido gastrico, peggiorando sintomi di gastrite o reflusso gastroesofageo.

Caffè da bar (Fonte Depositphotos) – Tigulliovino.it

A che età evitare il caffè?

Il consumo di caffè può rappresentare un rischio particolare per le persone sopra i 60 anni. Con l’avanzare dell’età, il metabolismo della caffeina rallenta, il che significa che gli effetti stimolanti possono durare più a lungo e risultare più intensi. Questo può aumentare il rischio di ipertensione e problemi cardiaci.

Secondo un recente allarme lanciato da alcuni esperti, le persone oltre i 60 anni dovrebbero limitare il consumo di caffè a una o due tazze al giorno, preferibilmente durante le prime ore del mattino, per evitare interferenze con il sonno notturno e ridurre il rischio di ipertensione e problemi cardiaci. Inoltre, può rallentare le capacità cognitive.