Frittura, se usi questa farina vivi più a lungo: sembra impossibile ma è così | Si tratta della meno usata
La frittura di pesce è un elemento imprescindibile per molte famiglie italiane, ma come fare per mangiarne tanta e allungarsi la vita?
Nella nostra penisola, la frittura di pesce è un must, ma varia notevolmente a seconda della regione. Nel Veneto, ad esempio, è celebre la “frittura mista”, che include calamari, gamberi e piccoli pesci come le alici, spesso servita con una spruzzata di limone.
In Campania, invece, ci sono le “zeppole di mare” e il “cuoppo” napoletano, un cono di carta ripieno di piccoli pesci e frutti di mare fritti, disponibile anche al modico prezzo di 2 o 3 euro. In Sicilia, invece, la frittura di pesce spada e triglie è molto apprezzata.
Tuttavia, mentre l’Italia ha le sue varianti regionali, altre culture hanno le proprie versioni di frittura di pesce. In Giappone, esiste infatti la tempura, una tecnica di frittura leggera che utilizza una pastella a base di acqua, farina e uova, esaltando il gusto delicato del pesce.
Nel sud degli Stati Uniti, il “southern fried fish” prevede una panatura con farina di mais, creando una crosta croccante e squisita, spesso mostrata in alcuni videogiochi o serie tv. Insomma, ogni cultura ha adattato la frittura di pesce ai propri gusti e ingredienti locali, ma attenzione alla farina da usare.
Benefici e difetti della frittura
La frittura ha il vantaggio di esaltare il sapore del pesce, rendendolo croccante all’esterno e tenero all’interno. Tuttavia, la frittura ha anche dei difetti, principalmente legati all’assunzione di grassi e calorie. Una frittura non adeguatamente eseguita può risultare pesante e poco digeribile, riducendo i benefici nutrizionali del pesce.
Tradizionalmente, tornando in Italia, si utilizza la farina bianca di grano tenero per infarinare il pesce prima della frittura. Questa è apprezzata per la sua capacità di creare una crosta dorata, che trattiene l’umidità del pesce, mantenendolo succoso. Tuttavia, sta emergendo una nuova variante valida: quella di riso.
La farina di riso
La risposta sul perché la farina di riso sia la scelta migliore ce la fornisce la dottoressa Manzi: “Anzitutto la farina di riso assorbe solo il 4% di grassi, e sono grassi buoni amici del cuore. Inoltre inibisce la formazione di acrilammide, sostanza chimica genotossica (che cioè intacca il Dna) che può formarsi in cereali, patate e caffè”.
Infatti, uno dei vantaggi più interessanti della farina di riso è la sua composizione nutrizionale. È ricca di fibre e ha un indice glicemico inferiore rispetto alla farina di grano, contribuendo a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue. Inoltre, durante la frittura, assorbe meno olio.