Carne, occhio a come la mangi: se lo fai così diventa cancerogena: meglio fare attenzione
La carne può essere un modo davvero unico di nutrirsi e un’esperienza stupenda, ma attenzione a mangiarla in questo modo.
Ultimamente, il consumo di carne rossa è oggetto di dibattiti riguardanti sia i benefici che i rischi per la salute, benché in molti ritengano ci siano anche moltissime note positive, come è sempre stato ritenuto. Infatti, la carne rossa è una fonte eccellente di proteine di alta qualità, necessarie per la costruzione e la riparazione dei tessuti.
È anche ricca di vitamine e minerali essenziali, come il ferro, facilmente assorbito dal corpo, lo zinco, che supporta il sistema immunitario, e la vitamina B12, cruciale per la produzione di globuli rossi e il funzionamento del sistema nervoso. Per molti, la carne rossa è un componente fondamentale di una dieta equilibrata.
Le varietà di carne rossa includono il manzo, l’agnello, il maiale, e la selvaggina come il cervo e il cinghiale. Ognuna di queste carni offre un profilo nutrizionale leggermente diverso. Ad esempio, il manzo può essere consumato sotto forma di bistecche, hamburger o arrosti, mentre l’agnello in piatti tradizionali come il cosciotto.
Nonostante i benefici, il consumo eccessivo di carne rossa è stato associato a vari rischi per la salute. Studi hanno collegato l’alto consumo di carne rossa a un aumento del rischio di malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro, in particolare il cancro del colon e l’aumento del colesterolo.
Preferenze nel modo di cucinare carne
In Italia, c’è un luogo specifico dove la carne è sacra e va consumata in un certo modo per poterne assaporare tutto il retrogusto. A Firenze, la carne rossa è una primizia, tant’è vero che esiste un taglio specifico che si chiama proprio “fiorentina”.
In effetti, la fiorentina va mangiata in un certo modo per poterla gustare al meglio: al sangue. Nei ristoranti dedicati, tuttavia, viene chiesto ai clienti la loro preferenza relativamente al grado di cottura, ossia se la desiderano al sangue, media cottura o ben cotta. In queste tre scelte risiede l’insidia.
La carne cancerogena
La cottura ad alte temperature, come la grigliatura, la frittura o l’arrostimento, può portare alla formazione di composti cancerogeni noti come ammine eterocicliche. Questi composti si formano quando la carne è esposta a cottura per periodi prolungati, soprattutto se si sviluppa una crosta bruciata.
Per ridurre il rischio, è consigliabile cuocere la carne a temperature più basse e per tempi più brevi. Marinare la carne prima della cottura e girarla frequentemente può aiutare a minimizzare la formazione delle molecole cancerogene.