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Additivi, questi sono pericolosissimi per la salute: se leggi questo nome sull’etichetta non comprarla

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Additivi alimentari: una guida per capire cosa sono e come evitare quelli pericolosi e come rintracciarli sull’etichetta

Gli additivi alimentari sono sostanze aggiunte ai cibi per migliorare la conservazione, l’aspetto, il sapore o la consistenza. Questi composti possono essere naturali o sintetici e sono usati in una vasta gamma di prodotti, dai dolci ai salumi, dai latticini ai prodotti da forno. L’uso degli additivi è regolato da normative severe, come il regolamento europeo n. 1333/2008, che ne autorizza quasi 400. Tuttavia, la loro sicurezza è spesso oggetto di dibattito.

Gli additivi alimentari hanno diverse funzioni: conservanti, in quanto prolungano la durata di conservazione degli alimenti prevenendo il deterioramento causato da microrganismi.; antiossidanti, perché impediscono l’ossidazione dei grassi e degli oli, prevenendo l’irrancidimento; emulsionanti e stabilizzanti, visto che aiutano a mantenere miscelati ingredienti che normalmente non si amalgamano, come l’acqua e l’olio; coloranti, poiché migliorano o ripristinano il colore dei cibi; addensanti, in quanto conferiscono consistenza ai prodotti.

Mentre molti additivi sono considerati sicuri, alcuni possono avere effetti negativi sulla salute. L’Autorità europea per la sicurezza alimentare, meglio nota come EFSA, rivaluta costantemente questi composti per stabilire dosi giornaliere accettabili e identificare possibili rischi. Alcuni additivi, come i nitriti, le carragenine, gli acidi fosforici e i fosfati, i solfiti e i coloranti caramello, possono essere problematici se consumati in eccesso o combinati tra loro, generando il cosiddetto effetto cocktail.

Pericoli e rilevazione degli additivi alimentari

Recenti studi e controlli, come il Piano nazionale di controllo su additivi e aromi alimentari del Ministero della Salute, hanno evidenziato l’uso fraudolento di additivi non conformi alle normative europee. Alcuni produttori utilizzano sostanze come solfiti e acido ascorbico per migliorare l’apparente freschezza dei prodotti senza dichiararli in etichetta. Questo fenomeno è particolarmente diffuso in alimenti come pesce e carne. I solfiti, in particolare, sono sotto osservazione per i loro potenziali effetti nocivi. L’Organizzazione mondiale della sanità ha fissato la dose massima giornaliera di solfiti a 0,7 mg per kg di peso corporeo. Questi composti possono causare reazioni allergiche e contribuire allo sviluppo di istamina nel pesce, portando a tossinfezioni.

Per proteggersi dai rischi associati agli additivi, è fondamentale saper leggere le etichette dei prodotti alimentari. Gli additivi sono indicati con una sigla E seguita da un numero. Ecco alcuni suggerimenti per evitare additivi pericolosi:

  • leggere attentamente le etichette e verificare la presenza di sigle E, informandosi sul loro significato
  • preferire prodotti freschi, che contengono meno additivi;
  • scegliere prodotti con pochi ingredienti;
  • informarsi sui rischi, riconoscendo gli additivi più controversi e limitandone il consumo.
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La sfida dell’industria alimentare

Molte aziende stanno cercando di ridurre l’uso di additivi chimici, specialmente i solfiti. Tuttavia, trovare alternative efficaci non è semplice. Gli antiossidanti naturali come i tannini estratti dall’uva e l’acido ascorbico stanno mostrando risultati promettenti, ma non sufficienti per eliminare completamente i solfiti.

Ridurre l’uso di additivi chimici richiede un impegno su più fronti: migliorare la qualità delle materie prime, mantenere elevati standard di igiene nelle lavorazioni e preferire alimenti freschi e poco processati.