Truffa del pane, occhio a non cascarci: lo stanno facendo tutti e stanno buttando solo soldi
Il pane: una tradizione millenaria al centro delle nostre tavole, ma badate bene a dove lo si compra
Il pane, uno degli alimenti più antichi e fondamentali nella storia dell’umanità, ha un ruolo centrale nelle tradizioni culinarie di molte culture. Utilizzato fin dai tempi antichi, la sua produzione risale a migliaia di anni fa, quando i primi agricoltori iniziarono a coltivare cereali e a trasformarli in un alimento semplice e versatile.
Oggi il pane accompagna quotidianamente i nostri pasti, arricchendo le tavole con la sua varietà di forme e sapori. Che sia per fare la scarpetta in un sugo saporito, per preparare crostini croccanti, bruschette gustose o per avvolgere ingredienti in deliziosi panini, il pane rimane un elemento fondamentale nella dieta di molte persone. La sua presenza è così radicata nelle nostre abitudini alimentari che spesso lo diamo per scontato, dimenticando la complessità e l’arte che si cela dietro la sua produzione.
Il pane fresco, come lo conosciamo oggi, è frutto di un processo di produzione che richiede tempo, abilità e passione. Ogni fase, dalla scelta delle farine alla lievitazione, fino alla cottura, è curata nei minimi dettagli per garantire un prodotto di alta qualità. La legge italiana definisce il pane fresco come quello preparato secondo un processo di produzione continuo, privo di interruzioni finalizzate al congelamento o alla surgelazione, ad eccezione del rallentamento del processo di lievitazione, privo di additivi conservanti e di altri trattamenti aventi effetto conservante. Questo significa che il pane deve essere impastato, lievitato e cotto in un arco temporale non superiore alle 72 ore.
L’inganno del pane fresco nei supermercati
Nonostante la tradizione e l’importanza del pane fresco, nei supermercati moderni, specialmente nei discount, si trovano spesso diciture come pane caldo, pane appena sfornato o sforniamo pane tutto il giorno. Queste etichette, pur evocative, nascondono una realtà ben diversa. Infatti, il pane venduto con queste diciture non può essere definito realmente fresco secondo la normativa italiana. Il motivo è che questo tipo di pane, spesso, è stato conservato, congelato o solo completato nella cottura al momento della vendita. Questo significa che il pane che sembra appena sfornato potrebbe essere stato impastato giorni o settimane prima, magari in un altro paese, e poi surgelato per essere trasportato e venduto nei supermercati. La scritta risulta quindi ingannevole, poiché induce il consumatore a credere che il prodotto sia fresco di giornata, quando in realtà non lo è.
Un’analisi più approfondita rivela che le pagnotte di pane che troviamo nei supermercati discount provengono spesso dall’estero, da paesi come Germania, Spagna e diverse nazioni dell’Est Europa. Questi pani sono precotti e surgelati, e spesso realizzati con farine di bassa qualità. Test di laboratorio hanno dimostrato che questi prodotti contengono residui di pesticidi, conservanti e miglioratori delle farine, che ne prolungano la conservazione e ne mantengono la morbidezza.
Il processo di cottura finale avviene nei forni dei supermercati, ma questo non migliora la qualità del prodotto, che può avere una vita di scaffale fino a due anni grazie agli additivi presenti. È importante sottolineare che tutto ciò non è illegale, ma certamente fuorviante per i consumatori. Anche nei supermercati tradizionali, come Conad e Coop, esiste il fenomeno del pane precotto e surgelato, che viene poi dorato nel punto vendita. La differenza è che questi supermercati offrono anche pane fresco di giornata, cosa che raramente accade nei discount, dove il pane fresco è praticamente assente.
Alcuni consigli
Il pane è un alimento essenziale e la sua qualità è fondamentale per la nostra alimentazione quotidiana. È importante essere consapevoli delle etichette e delle diciture presenti nei supermercati per non cadere in inganno.
Scegliere il pane fresco, prodotto secondo i metodi tradizionali, significa non solo gustare un prodotto più sano e saporito, ma anche sostenere una filiera produttiva locale e di qualità.