Olio extravergine d’oliva, non comprare mai questo: è pieno di pesticidi dannosi per la tua salute
Olio evo: il tesoro delle cucine italiane, ma badate bene a quale acquistate
L’olio extravergine di oliva, comunemente noto come olio evo, è un ingrediente fondamentale della cucina italiana, apprezzato in tutto il mondo per il suo sapore unico e le sue proprietà salutari. Utilizzato come condimento, per la cottura e come base per molte preparazioni, l’olio evo è un elemento indispensabile nelle nostre cucine. Questo pregiato olio proviene principalmente dalle regioni italiane che vantano una lunga tradizione olivicola, come la Puglia, la Toscana, la Sicilia e la Calabria. Ogni regione produce oli con caratteristiche organolettiche uniche, influenzate dal clima, dal terreno e dalle varietà di olive coltivate.
La Puglia è la principale regione produttrice di olio evo in Italia, contribuendo a circa il 40% della produzione nazionale. La sua ampia varietà di olive, come la Coratina e la Ogliarola, conferisce agli oli pugliesi un gusto robusto e fruttato.
L’olio evo è un tassello essenziale della dieta mediterranea, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Ricco di antiossidanti e acidi grassi monoinsaturi, questo olio contribuisce a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, a migliorare la salute del cuore e a proteggere contro l’invecchiamento cellulare.
Un test tedesco solleva dubbi sulla qualità degli oli evo italiani
Recentemente, un test condotto in Germania ha sollevato preoccupazioni sulla qualità degli oli evo italiani venduti all’estero. Secondo i risultati, tutte le referenze italiane analizzate contenevano tracce di oli minerali e pesticidi, seppur entro i limiti di legge. Questo ha portato alla bocciatura dei prodotti testati. Gli oli minerali, in particolare, sono stati trovati in concentrazioni preoccupanti, con alcuni prodotti che presentavano idrocarburi aromatici degli oli minerali, noti per le loro proprietà cancerogene.
Gli oli italiani presi a campione nel test non hanno ottenuto buoni risultati. Tra questi, l’olio De Cecco è stato penalizzato per l’alto contenuto di componenti dell’olio minerale, idrocarburi policiclici aromatici, oltre a tracce di pesticidi. L’olio Filippo Berio è risultato il peggiore del test. La rivista tedesca ha sottolineato che gli oli minerali non dovrebbero essere presenti nei prodotti alimentari. La contaminazione può avvenire durante la raccolta e la lavorazione delle olive, quando i frutti entrano in contatto con macchinari lubrificati. Inoltre, alcuni campioni contenevano plastificanti e pesticidi, con implicazioni negative per la salute umana e l’ambiente.
Le repliche delle aziende italiane
In risposta ai risultati del test, alcune aziende italiane hanno fornito delle repliche. Filippo Berio ha specificato che il prodotto testato è commercializzato in Germania e non è disponibile sul mercato italiano. Anche Farchioni ha contestato i criteri di analisi e ha sottolineato che i prodotti analizzati sono conformi alle normative europee e tedesche.
Tuttavia, queste spiegazioni non eliminano le preoccupazioni sollevate dal test tedesco e la necessità di maggiore attenzione alla qualità e alla sicurezza degli oli evo italiani.