Supermercati, sai da dove viene la frutta che compri? La risposta ti lascerà a bocca aperta
Mangiare sano: l’importanza della frutta di stagione
Mangiare bene e mantenere una dieta equilibrata è fondamentale per la nostra salute. Tra i componenti essenziali di un’alimentazione corretta, la frutta occupa un posto di rilievo. Ricca di vitamine, minerali, fibre e antiossidanti, la frutta contribuisce a migliorare la nostra salute generale, rafforzando il sistema immunitario, prevenendo malattie e aiutando nella digestione. Negli ultimi decenni, però, il nostro approccio al consumo di frutta è cambiato notevolmente.
Oggi, grazie alle tecniche di coltivazione avanzate e alla globalizzazione, siamo abituati a trovare qualsiasi tipo di frutta in ogni periodo dell’anno. Questo ha modificato le nostre abitudini alimentari, facendoci spesso dimenticare i benefici del consumo di frutta di stagione. Inoltre la comodità di acquistare frutta nei grandi supermercati ha ridotto il numero di persone che si rivolgono ai fruttivendoli locali, un tempo principali fornitori di prodotti freschi e di stagione.
Consumare frutta di stagione significa mangiare prodotti al massimo del loro valore nutritivo e del loro sapore. Durante il periodo di maturazione naturale, la frutta è più ricca di vitamine e minerali, oltre ad essere generalmente più gustosa. Ad esempio, le arance sono un’ottima fonte di vitamina C durante i mesi invernali, mentre le fragole, ricche di antiossidanti, sono perfette in primavera. Inoltre scegliere frutta di stagione aiuta a sostenere l’economia locale e a ridurre l’impatto ambientale. I prodotti di stagione non richiedono lunghi trasporti, che contribuiscono all’inquinamento e all’emissione di gas serra.
Qual è la vera provenienza della frutta
La testata indipendente online Il Fatto alimentare ha condotto un’indagine sulla provenienza della frutta in cinque supermercati di Milano: Esselunga Sottocasa, Coop, Aldi, Iper la grande I e Carrefour, per capire meglio da dove proviene la frutta che troviamo sugli scaffali. Ne è emerso quanto segue:
- la frutta esotica non è di produzione locale e include prodotti come ananas, papaya, avocado e banane. L’ananas e la papaya, ad esempio, provengono rispettivamente da Costa Rica e Brasile. Gli avocado arrivano da Messico, Perù, Cile e Sud Africa, mentre le banane sono importate da diverse località dell’America Centrale e del Sud, come Repubblica Dominicana, Costa Rica, Panama, Colombia, Ecuador e Perù;
- la frutta non di stagione è presente in quantità limitata nei supermercati. Ad esempio, all’Iper Portello, su 38 referenze presenti, solo otto erano non di stagione. Le provenienze variano, con ad esempio i meloni dal Brasile e dall’Italia, le more dal Messico e dalla Spagna, le fragole dal Belgio e dall’Italia;
- la frutta di stagione rappresenta una buona parte dell’offerta nei supermercati, mediamente il 50% del totale. Sebbene una parte di essa sia importata, molti prodotti sono di provenienza italiana. Ad esempio, mele, uva, melagrana e fichi d’India sono tipicamente italiani durante il loro periodo di raccolta. Le arance provengono sia dalla Spagna che dal Sud Africa, mentre le clementine sono spesso spagnole;
- avocado e mango, nessuno di provenienza italiana nei supermercati.
Consumo consapevole
Per migliorare la nostra salute e sostenere l’economia locale, dovremmo diventare consumatori più consapevoli, privilegiando frutta di stagione e di provenienza nazionale. Questa scelta non solo ha benefici per la nostra salute, ma contribuisce anche alla tutela dell’ambiente e alla valorizzazione del territorio.
Essere consumatori consapevoli ci permette di influenzare positivamente il mercato e promuovere pratiche più sostenibili.