Carbonara, questa è la migliore al mondo: non la fanno a Roma ma proprio qui
Carbonara: una tradizione senza tempo
Non è un primo qualunque la carbonara, simbolo della cucina italiana e amata in tutto il mondo. Questo piatto incarna lo spirito della cucina contemporanea, con la sua semplicità e raffinatezza. La carbonara è diventata un’icona grazie alla combinazione perfetta di pochi ingredienti: guanciale, uova, pecorino e pepe. Ma la sua storia e la sua evoluzione raccontano molto di più.
Le origini della carbonara sono avvolte nel mistero. Alcuni sostengono che sia nata durante la Seconda guerra mondiale, quando i soldati americani in Italia combinarono gli ingredienti disponibili con la pasta. Altri la fanno risalire alla tradizione contadina dell’Appennino centrale, dove i pastori utilizzavano il guanciale e il pecorino per arricchire i loro piatti di pasta. Indipendentemente dalla sua genesi, la carbonara è diventata un punto fermo della cucina romana e, più in generale, italiana.
Negli anni, la carbonara ha visto molte interpretazioni e varianti, riflettendo le diverse culture culinarie delle regioni italiane e dei paesi stranieri. Il suo gusto inconfondibile l’ha resa popolare in ogni angolo del globo, dove continua a essere reinterpretata dagli chef più creativi.
Chef e le loro reinterpretazioni della carbonara
Non accenna a declinare la voga della carbonara, piatto che è approdato prepotentemente anche all’estero. Si possono facilmente individuare molti chef e molte interpretazioni del piatto arcinoto. Non è un piatto che ci si aspetterebbe di trovare sull’altopiano di Asiago, ad esempio, la carbonara. Eppure, Alessandro Dal Degan nella sua osteria ne serve una fenomenale. “Abbiamo voluto interpretarla utilizzando prodotti del territorio”. Conta fra le carbonare di Roma quella di Arcangelo Dandini, il quale ha tolto albume e pepe dalla classica ricetta e dichiara che “Sono sempre più convinto che questo piatto non metterà mai tutti d’accordo, ma ha il merito di far parlare tanto di cucina italiana”. Una figura da non dimenticare quando si parla di carbonara è quella di Alessandro Pipero, che ne ha fatto un piatto bandiera nei suoi diversi ristoranti, fino a Corso Vittorio Emanuele II. La ricetta, anche nei cambi chef, non è mai variata, senza stravaganze.
Andando oltre Roma si individuano locali quali la Vineria del Vasaio di Città di Castello, dove la carbonara la prepara Gregorio Boriosi, chef del locale che afferma di non mettere formaggio da vent’anni, e difatti qualche romano resta interdetto. “Less is more, dico. Il piatto è già ricco di suo”, afferma lo stesso Boriosi. Fra le reinterpretazioni d’autore della carbonara risalta senza dubbio il dessert ideato nel 2020 a Casa Vissani. A idearlo è stata la sorella dello chef, Lucia Paola. Si tratta di una zuppa fredda di carbonara che è una zuppa fredda con crema di uovo, gelato di cachi, puntini di caffè, vetro di guanciale e un velo di sfoglia al forno, spolverizzato di pepe nero.
Carbonara nel mondo
Non è un primo qualunque la carbonara, che continua a catalizzare le voglie di buono in tutto il mondo. Un piatto tecnico e al tempo stesso semplicissimo, che incarna lo spirito della cucina contemporanea.
La carbonara fa dunque scuola in tutto il mondo, muovendosi tra tradizione e innovazione.