Bevande calde, non berle mai così: rischi di contrarre la patologia mortale | Mille volte meglio prevenire che curare
Il piacere delle bevande calde: un conforto invernale sotto esame
Le bevande calde rappresentano un piacere irrinunciabile, specialmente durante i mesi invernali. Che si tratti di una tazza fumante di tè, caffè, cioccolata calda o un infuso aromatico, queste bevande offrono un momento di conforto e calore, contribuendo a scaldarci e coccolarci nei giorni più freddi.
Oltre a riscaldarci, le bevande calde hanno un ruolo importante nella nostra vita sociale e quotidiana. Condividere una tazza di tè o caffè con amici e familiari è un rito che favorisce la convivialità e la connessione. Caffè e tè sono le bevande calde più diffuse, tuttavia a livello mondiale se ne consumano molte altre, sia non alcoliche, come mate e cioccolata, sia alcoliche, come il calvados in Francia o il sakè in Giappone. L’alta temperatura facilita lo scioglimento delle sostanze chimiche e degli aromi e aumenta il senso di gratificazione e benessere associato al consumo. In più inattiva almeno parzialmente i microrganismi patogeni e le tossine.
Non è un caso se il consumo di tè è molto diffuso in paesi dove far bollire l’acqua prima di utilizzarla è un requisito igienico fondamentale. Le bevande calde sono di solito servite a una temperatura di 71-85 gradi e consumate quando la temperatura scende a 50-70 gradi.
Gli studi scientifici che rivelano la connessione con lo sviluppo del tumore
Alcuni studi hanno effettivamente dimostrato che consumare regolarmente bevande a una temperatura superiore a 60-65 gradi aumenta il rischio di sviluppare un tumore all’esofago. Questo tipo di tumore non è molto comune. Gli uomini ne sono colpiti in misura maggiore delle donne. Diversi studi hanno messo in luce che il rischio di sviluppare questo tipo di tumore è influenzato dalle abitudini alimentari, in particolare dall’abitudine di bere bevande molto calde.
Nel 2016 l’AIRC, ovvero Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro ha pubblicato un rapporto che raccoglie tutte le informazioni disponibili sul legame tra consumo di bevande calde e cancro. Una commissione di esperti ha analizzato numerosi studi scientifici e ne ha individuato la relazione. I dati riguardanti lo stomaco o le vie aeree e digestive superiori erano discordanti, rendendo impossibile trarre conclusioni definitive sull’effetto delle bevande calde sullo sviluppo di tumori in queste parti del corpo. Ciononostante l’Airc ha concluso che il consumo regolare di bevande molto calde a una temperatura superiore a 65 gradi è probabilmente cancerogeno per gli esseri umani.
Le ricerche più recenti
Nel 2019, un altro studio ha affrontato la questione della temperatura delle bevande in modo più oggettivo. I ricercatori hanno coinvolto 50.000 abitanti del Golestan, una regione del nord dell’Iran dove il tumore dell’esofago è molto diffuso. I partecipanti sono stati monitorati per circa 10 anni, durante i quali si sono verificati circa 300 casi di carcinoma a cellule squamose dell’esofago. I ricercatori hanno scoperto che chi beveva tè ad alta temperatura, misurata in modo oggettivo, e dichiarava di preferire il tè molto caldo aveva un rischio più alto di carcinoma.
Uno studio del 2022 condotto in Malawi e Tanzania ha riscontrato che il rischio di carcinoma a cellule squamose dell’esofago era del 92% più alto per chi consumava bevande o cibi molto caldi e non solo caldi.