Si è svolta all’Itituto agrario Ciuffelli di Todi seconda edizione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino, organizzata all’unisono in tutte le sezioni regionali dell’Associazione Italiana Sommelier Professionisti, medici ed autorità si sono confrontati sul bere consapevole e di qualità
Si è svolta oggi a Todi, nel complesso dell’Istituto agrario Ciuffelli-Einaudi, la seconda edizione della Giornata Nazionale della Cultura del Vino, organizzata all’unisono in tutte le sezioni regionali dell’Associazione Italiana Sommelier. La manifestazione ha ricevuto fin dalla prima edizione le medaglia di rappresentanza del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che con questa onorificenza ha voluto sottolineare l’importanza del tema e la sensibilità della massima carica dello Stato per il mondo del vino di qualità e della sua cultura”.
Non è una novità scoprire che la bevanda più amata dagli italiani, nonostante il consumo pro-capite sia in calo, è davvero protagonista di una moltitudine di situazioni della vita quotidiana: salute, turismo, storia, economia, benessere, musica, perfino di libertà, nei rapporti con il vino. Si sono confrontati sul “bere consapevole e di qualità”, Daniele Maestri, giornalista e sommelier, Fausto Bartolini, direttore dipartimento per l’assistenza farmaceutica USL 4 TR e il capitano Marcelo Egidio, comandante della compagnia Carabinieri Todi, moderati dal presidente AIS Umbria, Sandro Camilli. “In questo momento – spiega Camilli - il vino deve fare i conti con la campagna terroristica che si è scatenata contro l’alcol.
Dalla tolleranza zero a “mali estremi, estremi rimedi”, il nuovo proibizionismo tende a colpevolizzare indistintamente le bevande alcoliche: da qui la necessità di gestire al meglio la comunicazione, con aspetti comprensibili ai consumatori, perché quando si parla di alcol, sarebbe necessario distinguere tra vino e i “beveroni alcolici” che vengono consumati nei luoghi dello sballo. Due situazioni – prosegue il presidente Ais Umbria – che non si possono mettere sullo stesso piano. Quindi invece di pensare alla tolleranza zero, credo si debba arrivare ad un consumo modico e consapevole e non all’abolizione del consumo. Questo è quello che insegniamo ai nostri corsi”.
Per informazioni:
Jean Paul Sia
E-mail: jeanpaulsia@gmail.com
Fonte news: Jean Paul Sia
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