Cresce anche in Italia la voglia di turismo green e con questa la ricerca di alberghi ecologici, cioè realizzati guardando alla tutela dell’ambiente e al risparmio energetico. Questa nuova sensibilità verde nel settore turistico alberghiero emerge da una ricerca del centro studi Barometro, presentata oggi a Roma nel corso del convegno promosso da Federalberghi Roma e dalla Provincia. Un momento di confronto per capire come il settore turistico può andare incontro a queste nuove richieste, quali sono le strategie commerciali adeguate da mettere in campo e quali i costi e i benefici di questa ‘green vision’. Dalla ricerca emerge che la percentuale di intervistati che dice di preferire ‘sempre’ gli alberghi ecologici a quelli tradizionali, anche quando la differenza di prezzo c’è e si sente, è pari al 27,3% del campione, con punte più alte tra i giovani e gli adulti tra i 35 e i 54 anni. I cosiddetti ‘green traveler’ sono per lo più residenti nelle grandi città, specie quelle del Nord, hanno un titolo di studio medio-alto, sono per lo più imprenditori, professionisti e dipendenti pubblici.
Tutti, naturalmente, disinvolti nell’uso delle nuove tecnologie e capaci di programmare e prenotare il proprio viaggio in rete. Ma quali sono le caratteristiche che, nell’immaginario collettivo, fanno di un albergo una struttura ecologica? L’uso di energie rinnovabili, innanzitutto, e poi menù bio e a base di prodotti locali, bio architettura ed eco arredi, impianti per il risparmio elettrico e idrico, raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti. Eppure l’Italia fa ancora fatica ad affermarsi in questo settore e a intercettare una richiesta che, seppure ancora marginale, sta crescendo. Da noi, infatti, a differenza che all’estero, si promuovono di più strutture ricettive come gli agriturismi, che per loro natura sono eco-friendly, e c’è invece meno informazione a sostegno degli alberghi che pure hanno avviato interventi in difesa dell’ambiente di risparmio energetico.
“Ai temi dell’energia e dell’ambiente – afferma Renato Panella, vicepresidente di Upi Lazio, che ha aperto i lavori – si deve affiancare una generale riduzione di qualsiasi spreco, un uso ottimale delle risorse energetiche ed ambientali ed il rispetto dell’identità socioculturale del luogo. In un posto come Roma, per intenderci, la conservazione del patrimonio culturale materiale e immateriale deve accompagnarsi alla promozione dei prodotti biologici locali e nel quadro di una eno-gastronomia di qualità, basata sulla tradizione. Tutti elementi in grado di accogliere un turismo ecologico in forte ascesa”.
“Da tempo – dichiara il direttore di Federalberghi Roma Tommaso Tanzilli - stiamo cercando di trasformare un obbligo, anche morale, in un’opportunità di crescita professionale. Non a caso come associazione offriamo servizi di un consulente specializzato in materia di turismo ecologico e in occasione dell’ultima edizione del nostro appuntamento annuale più importante, l’Albergatore Day dello scorso gennaio, abbiamo lanciato il premio ‘Green Hotel of the Year’, riservato agli alberghi associati a Federalberghi Roma che abbiano intrapreso iniziative volte a ridurre il proprio impatto sull’ambiente adottando una politica operativa ispirata ai principi di massima sostenibilità”.
Fonte news: Agenparl
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