Andiamo a visitare un paese noto per le bellezze architettoniche, ma reso
famoso anche dai personaggi che sono rimasti soggiogati dalla sua bellezza: è Asolo. Proseguiamo poi verso una valle dai mille volti, la Valsugana, tutta da vivere. Vi hanno soggiornato artisti, poeti, musicisti, pittori e addirittura una regina, Caterina Cornaro, tutti ammaliati dalla bellezza del paese e dei dintorni. Ma forse quello che più “rapisce”, ad Asolo, è l’aria aristocratica che si respira attraverso i suoi vicoli, nelle piazze e nei caffè.
Definita “la città dai cento orizzonti”, Asolo è uno dei piccoli centri storici più
suggestivi d’Italia. Una breve passeggiata conduce subito nel centro storico:
Porta Loreggia consente l’ingresso, da sud, all’asse portante, costituita da via Browning con palazzi dalle eleganti trifore; in uno di questi il poeta inglese Robert Browning scrisse “Asolando”, raccolta di liriche, e coniò per l’occasione il verbo “asolare”, che significa andarsene a spasso liberamente abbandonandosi alla bellezza della natura.
Ognuna di queste dimore avrebbe verosimilmente parecchio da raccontare dati i
personaggi illustri che le hanno frequentate. Sotto i portici, negozi di ogni genere, ma anche enoteche-osterie dove ci si può fermare ad asolare con un classico aperitivo o con uno spuntino a base di crostini, salumi e buon vino, come all’enoteca “Alle Ore”...
Come ben si sa, i piaceri della vita passano anche e soprattutto attraverso la tavola. La piazza Maggiore (ora Garibaldi), con l’antica Fontana sovrastata dal Leone di S. Marco, è il punto nevralgico del paese, da dove si dipartono gli itinerari più caratteristici. La fronteggia la Cattedrale, con all’interno l’Assunta di Lorenzo Lotto e altri pregevolissimi dipinti. L’attigua Loggia della Ragione costituiva il centro della vita amministrativa: nella Sala della Ragione si vedono ancora gli stemmi dei Podestà asolani.
Da non perdere la visita al Castello della regina Cornaro, figura storica che ha caratterizzato il Cinquecento veneziano e che fece di Asolo un centro di prima grandezza culturale stabilendo qui la sua corte regale. Dalla graziosa piazzetta dedicata a D’Annunzio, dove si trova il Municipio, si passa alla via Canova: l’insegna “Forno a Legna”, incuriosisce non poco e basta dare un’occhiata per
sentirsi indotti a comprare il pane dai sapori autentici di una volta. Basti sapere infatti che questo è uno degli ultimi forni a legna che esistono in zona e per questo merita attenzione al pari di un monumento storico.
Nella casa di via Canova si veniva a riposare la Duse, da sola o con D’Annunzio:
“Quando ho bisogno di vero riposo, mi rifugio qui, ed è la pace…”, scriveva la Duse. Amò talmente tanto Asolo che volle essere sepolta nel piccolo cimitero di Sant’Anna.
COSA VEDERE
Ad Asolo tutto il centro storico merita attenzione, dalla Cattedrale (all’interno dipinti di Lorenzo Lotto, Jacopo Bassano e Lazzaro Bastiani), scendiamo lungo la Loggia del Capitano, antica sede della Comunità asolana dove si trova il Museo civico; più avanti il Castello della Regina, dove dimorò Caterina Cornaro, con la medievale Torre dell’Orologio; dalla raccolta piazza D’Annunzio ci dirigiamo nella porticata via Canova, per vedere la casa della Duse, oltre la Porta si trova uno degli alberghi più famosi al mondo, l’Hotel Villa Cipriani, dove vale la pena fermarsi anche solo per un aperitivo o un caffè, per cogliere, anche di sfuggita, la vista del suo prestigioso giardino.
La Valsugana, assieme alla Valle dell’Adige, fu tra le vie più battute di transito verso il nord fin dall’epoca romana con la Via Claudia Augusta Altinate, ecco che allora la valle si presenta costellata di torri e castelli, alcuni ridotti a ruderi, altri in perfetto stato di conservazione. A Ivano Fracena si trova Castel Ivano, dominio dei Signori di Ivano, già nominati in documenti del XII secolo che in seguito passò ai potenti Signori di Caldonazzo; il castello è visitabile in occasione di avvenimenti culturali e prestigiose mostre d’arte contemporanea organizzati dal Centro Culturale “Castel Ivano Incontri”.
A Pèrgine Valsugana il Castello sorge in posizione strategica, dominando tutta la valle: era, ed è, un ottimo punto di osservazione. Trasformato in ristorante e albergo, è in parte visitabile e ospita mostre d’arte. Nella Valle dei Mòcheni, abitata da gente di origine tedesca, interessante è l’edilizia, con masi in legno su basamento in pietra, che troviamo praticamente intatta nei paesi di Palù del Fèrsina, dove si può visitare anche un tratto di vecchia miniera. A Levico Terme molto bello il lussureggiante Parco delle Terme.
INFORMAZIONI UTILI
APT Asolo, via S.Caterina 258, tel. 0423.524192
Pro Loco Asolo, via regina Cornaro 209, tel. 0423.55045-6
APT Terme di Levico, Vetriolo, Roncegno, Panarotta 2002,
Lago di Caldonazzo, viale V. Emanuele 3, Levico Terme, tel. 0461.706101
Pro Loco Val dei Mocheni, località Tadesia 6, S. Orsola T. tel. 0461.551440
Su Internet: www.asolo.it • www.provincia.trento.it/apt • http://www.valsugana.com/
Una buona occasione di visita può essere, nel secondo fine settimana di ogni
mese, il mercatino dell’antiquariato. Da Asolo ci si dirige brevemente a Bassano
del Grappa e, in rapida successione, nella Valsugana lungo la statale 47 che
conduce a Trento.
Fin dall’antichità questa valle è stata zona di transito, importante via di
collegamento tra la Pianura Padana e i paesi del nord Europa, contesa da tutti gli
eserciti in virtù della sua posizione geografica e strategica, per la possibilità di
controllare tutto l’altipiano dall’alto dai suoi numerosi castelli che sorgevano a mò
di sentinella per salvaguardare il territorio o più semplicemente come residenze
nobiliari. Sta di fatto che ancor oggi si notano molti manieri del passato, alcuni in
perfetto stato di conservazione e altri ridotti a ruderi.
Non meno importanza hanno avuto le sue acque curative e i suoi laghi cristallini
incastonati in luoghi dalla vegetazione lussureggiante. Il Trentino, con i suoi 300 specchi d’acqua, è un importante territorio per assaporare atmosfere rilassanti e anche fonte di studio per risalire ad antiche testimonianze etniche. Nel lago di Caldonazzo poi ci sono i “dragon boat”, lunghe imbarcazioni cinesi a remi
su cui trovano posto venti rematori, un tamburino e un timoniere. Nel mese di agosto varie squadre di rematori si contendono il Palio dei Draghi, uno degli appuntamenti sportivi e folcloristici più importanti della Valsugana.
Nella valle si celebrano tre Feste del Raccolto, dedicate ai frutti locali: ciliegie e
piccoli frutti, mele e castagne.
Levico Terme è un luogo importante di villeggiatura turistica e termale: nel piacevole centro storico non si può tralasciare il vasto Parco delle Terme, con il Grand Hotel e gli stabilimenti termali. Da Levico si può proseguire per Vetriolo Terme e per il Rifugio Panarotta, da cui si gode un ottimo panorama. La statale 47 corre parallela alla sponda orientale del lago di Caldonazzo e dopo il paese di S.Cristoforo al Lago si scorge la sagoma del castello di Pergine Valsugana.
Uno dei più imponenti ed importanti della zona è un esempio significativo di architettura gotica, con due cinte di fortificazioni murarie e una corte di grande impatto scenografico; il Castello, da qualche decennio, ospita un ristorante-albergo di ottimo livello ed è sede di mostre e rappresentazioni teatrali.
In paese da non perdere l’antica via Maier, su cui si affacciano palazzi rinascimentali, e piazza Municipio, così come a Caldonazzo la magnifica Corte Trapp. Per completare questo itinerario non può mancare la visita alla Valle dei Mòcheni, una trentina di chilometri tra andata e ritorno fino a Palù del Férsina.
Il percorso è di una bellezza suggestiva e selvaggia: il torrente Férsino lo si vede
incuneato nel verde della valle, giù nello strapiombo. La Valle è abitata da gente di
origine tedesca, che vi si stabilì all’epoca delle miniere, dal XV al XVII secolo
(un tratto di miniera è ancora visitabile) la gente parla ancora la lingua antica e ha
conservato tradizioni e costumi antichissimi, così come nell’edilizia con gli antichi
masi in legno su basamento in pietra.
COSA COMPRARE
Pane cotto nel forno a legna non capita tutti i giorni di acquistarlo, quindi, visto che
ad Asolo c'è questa possibilità, è meglio non farsela sfuggire: al panificio “Bianchin”, via Canova 344, tel. 0423.529857, tutte le mattine si sfornano varietà fumanti di pani cotti nel forno a legna; in via Browning 151 la Gastronomia “Sgarbossa”, (tel. 0423.529109) propone una ricca selezione di formaggi, oli, salumi, aceti e vini: imperdibile la sosta.
Ad Asolo, ogni secondo fine settimana del mese, Mercatino dell’Antiquariato:
da più di vent’anni è un appuntamento rituale per tutti gli appassionati di cose
antiche. Oltre cento espositori da tutta Italia presentano alcuni tra i più interessanti articoli di antiquariato: mobili, monili, argenteria, stampe e libri, modernariato e oggestistica in genere.
A Pergine Valsugana nella Cooperativa Frutt. C4, via Lagorai 127, frazione Zivignago, lungo la strada per la Val dei Mocheni, si possono acquistare i prodotti col marchio “La Trentina”: le ottime varietà di mele - una decina - e susine, ciliegie, fragole, lamponi, more, ribes, uva spina, fragoline di bosco e kiwi prodotti rigorosamente con tale marchio di origine, che tutela e contraddistingue la frutta di qualità prodotta e confezionata nel Trentino.
DOVE MANGIARE
Ad Asolo si hanno svariate possibilità per mangiare (e bere) bene, dalla semplice
osteria al ristorante di gran classe. All’Enoteca “Le Ore”, via Browning 185, tel. 0423.952070 (orari apertura: 10-14 e 17-02, chiuso lunedì) in un’ambiente rustico con soffitto di travi a vista, pavimenti originali in cotto e tavoloni con vecchie panche, accuditi da un personale simpatico e gioviale si gustano salumi di “casada” e formaggi tipici.
La cantina è il “fiore all’occhiello” con centinaia di etichette tra le più prestigiose
che vengono proposte anche a “bicchiere”; sempre ad Asolo, alla trattoria
“Ca’ Derton”, piazza D’Annunzio 11 (tel. 0423.529648, chiuso lunedì) in un
palazzo d’epoca in una delle piazzette più belle del paese, si potranno assaggiare
i sapori tradizionali di una cucina stagionale e innovativa: insalata di gallina in
agrodolce, ravioli con le “rosoline” (un’erba spontanea), pasta e fagioli, tagliolini
con gli asparagi, faraona con erbette aromatiche, e una bella varietà di dolci tra
cui la sfogliatina di frutta alla crema; se si vuole pranzare (o cenare) in un posto
esclusivo, ecco l’indirizzo preferito dai tanti gourmet che salgono in questo borgo d
alle atmosfere uniche: “Villa Cipriani” (via Canova 298, tel. 0423.523411) non ha
certo bisogno di presentazioni, la sua Cucina Mediterranea è qualcosa che non si
dimentica in fretta: pasta fatta in casa, verdure appena colte e filetto dai pascoli
del Montello sono solo alcune delle leccornìe che possiamo mettere in preventivo
per le nostre papille gustative, in questo frangente sollecitate al massimo.
Un esempio?: taglierini verdi gratinati, tortelli con germogli di bosco, ravioli della
casa con riccioli di manzo e pomodoro fresco, risotto con scampi e piselli, moleche fritte con fiori di zucca, filetti di sogliole con carciofi.
Uscendo dal paese, a Pagnano d’Asolo, si trova un’osteria con più di due secoli di
storia, per la precisione 260 anni: “La Trave” (via Bernardi 15, tel. 0423.952292).
All’ingresso una trave centenaria sostiene ancora la saletta dove vengono serviti i
vini al bicchiere ai numerosi clienti abituali, la cucina risente piacevolmente delle
tradizioni locali con piatti del territorio come la sopa coada, faraona in salsa
peverada, colombini, lepre e fagiani.
A Levico Terme (TN) all’osteria “Boivin” (via Garibaldi 9, tel. 0461.701670-707122)
piatti della tradizione e stuzzichini vari, possibilità di vino a bicchiere e serate a
tema in sfide enologiche; a Pergine Valsugana l’indirizzo più suggestivo è a “Castel Pergine”, all’interno delle sale del Castello del X secolo (tel. 0461.531158).
Su gentile concessione de La Madia TravelFood
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