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Sigaro Amore mio, di La Madia TravelFood

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Sigaro Amore mio

di La Madia TravelFood

Il fumo si tinge di rosa. La roccaforte più oltranzista, quella del fumoir del puros,
ormai inizia a sbrecciarsi. Le donne si stanno facendo avanti anche in questo
settore fino a poco tempo fa esclusivamente appannaggio del cosiddetto sesso
forte, e lo fanno con delle autentiche portabandiera della femminilità.

Ecco quindi una passerella di star che pare una sfilata di moda capeggiata da
Claudia Schiffer che tra esercizi aerobici e lezioni di vita salutistica non si
tira indietro se c’è da farsi fare qualche scatto con un sigaro tra le dita.
Non c’è da stupirsi invece di due sex-symbol con sfumature trasgressive come
Demi Moore e Sharon Stone che non esitano farsi qualche puff dopo le cene
più importanti.

In tutti i modi l’identikit della fumatrice del sigaro è quello di una donna in
carriera sui trentacinque anni con attitudini al comando magari inguainata in
abiti eleganti con qualche accessorio di tendenza piuttosto provocatorio.
Sigaro incluso, ovviamente. Che potrà essere un Lanceros di Cohiba (lungo,
sottile e molto raffinato) o uno Shorts di Partagas (perfetto per anche per un drink).
Lo diciamo, è vero, con malcelato orgoglio: oggi viviamo da precursori, insieme a
chi, come noi, è stato da tempo rapito dall’irrevocabile passione per il sigaro, il
dilagare del Nostro che, sulla scia della moda, fa davvero strage di… cuori.
In realtà non basterebbero queste poche righe per spiegare i motivi dell’odierna
diffusione del sigaro che piace sempre più, e non solo ai rappresentanti del sesso
forte, e reca in sé il fascino dell’alternativo.

Movimento slow contro i ritmi fast (troppo!) della vita moderna, riscoperta della
triade della qualità: cibo, vino, fumo; in contrapposizione all’economia del basso
costo; potere di gestire una libera scelta che, come sappiamo, può anche far
male e, ciononostante, si dimostra di riuscire a interpretare con moderazione
ed educazione.

Il sigaro è una filosofia di vita. Che oggi, va detto, gode nel nostro paese del
notevole beneficio derivato dalla caduta del Monopolio di Stato, importatore sì,
ma con qualche ristrettezza, delle rarissime e ancor più mitizzate vitolas
d’oltreoceano. La perdita dei viaggi mordi e fuggi all’estero alla ricerca di un
buon sigaro, se farà un po’ perdere l’alone romantico che ammanta ogni
passione come si deve, sarà la conseguenza di una capillare quanto
provvidenziale diffusione, nel giro di brevissimo tempo, come è nei propositi
della Diadema, l’importatore esclusivo di Havana, a servizio dei consumatori
attenti e informati. È a questi, e nel contempo anche a chi fosse incuriosito
e volesse saperne di più, che diamo qualche notizia sull’universo del sigaro,
attraverso un rapido viaggio fra i suoi… pianeti, preceduto da un propedeutico
mini-glossario.

TABACCO: la pianta del sigaro possiede affinità elettiva col sole e col clima
di Cuba, i cui coltivatori vendono in tutto il mondo i semi locali, considerati i
migliori in assoluto. Dei due tipi di piante di tabacco, il corojo,
prevalentemente coltivato in serra, e il criollo che cresce all’aperto, si
ricavano le foglie che servono alla confezione del sigaro.

CAPA: la fascia esterna che riveste il sigaro, conferendo il caratteristico
aspetto liscio e vellutato. Viene utilizzata la miglior foglia delle piante corojo.

TRIPA: il cuore del sigaro è fatto di una miscela di foglie delle piante criollo,
prelevate a diverse altezze e quindi a diversi gradi di maturazione.
La tripa è mantenuta compatta dalla capote, immediatamente sotto la capa.

TORCEDOR: letteralmente “l’arrotolatore”. Colui o colei che confeziona,
con abile lavoro d’artigianato, il sigaro. Un buon torcedor arriva a produrre
100 sigari al giorno che, naturalmente possiedono una qualità superiore rispetto
a quelli prodotti a macchina, riempiti con trinciato.

VITOLAS: indica un sigaro di diametro e lunghezza determinati.
Il diametro corrisponde alla fascetta (anilla) del produttore. Ogni fabbrica
identifica le vitolas col suo specifico nome (apellido de galera).

HUMIDOR: contenitore per sigari a umidità controllata. La conservazione
ideale dei sigari avviene a temperatura di 16/18°, a tasso di umidità
fra il 65 e il 75%.


I RISTORANTI DEL SIGARO


Aumentano gli appassionati del sigaro, che spesso sono anche amanti
del vino e della buona tavola, e di pari passo si moltiplica anche il numero
di locali che consente di coniugare felicemente le due passioni.
Naturalmente in spazi appositamente dedicati: le sale riservate ai fumatori
ci regalano la gioia di chiudere una cena in bellezza, senza arrecare disturbo
a nessuno. Facciamo allora un breve excursus fra le carte… dei sigari
dei ristoranti italiani. Cominciando da Roma dove Agata e Romeo (al secolo
Parisella e Caraccio – via Carlo Alberto 45 – telefono 06/...) offrono
una vasta selezione di sigari cubani, da abbinare a ottime annate di
Armagnac, degna chiusura per un pranzo a base di Parmigiana di
melanzane e Agnello ai carciofi.

Varcando il confine con la Toscana si approda da Caino (via Canonica
n. 3 – Montemerano di Grosseto – telefono 0564/...) per trovare un
autentico angolo riservato: con tanto di salotto e caminetto, libreria e un
attrezzato humidor dotato di una buona rappresentanza, oltre che delle
vitolas d’oltre oceano, anche degli immancabili toscani.

Un salto in Piemonte e si arriva da Davide Scabin che, nel suo
Combal, (via Rubiana n. 82 – Almese Torino – telefono 011/9...)
mette in pratica una cucina piena d’estro e genialità. Chi cercasse il
sigaro lo troverà… nella carta delle pietanze: utilizzato per aromatizzare,
nella “boite à fumer”, bocconcini di storione crudo col caviale, baccalà
col tamarindo e ancora finocchio, caffè acciughe e tartufo bianco;
rigorosamente su prenotazione.

Selezione top da Aimo e Nadia (via Montecuccoli n. 6 – Milano,
telefono 02/4...), grazie alla passione del Sommelier Fabio Scarpitti,
con rappresentanze delle migliori case: da El Rey del Mundo Tainos al
Cohiba Siglo V.

Carta dei vini di gran spessore anche alla Siriola (presso l’Hotel Ciasa
Salares n. 127 – Località Armentarola – San Cassiano - Bolzano,
telefono 0471/...) dove l’intelligenza e la competenza di Stefan
Wieser ha permesso di costruire un’offerta di 26 puros che ha ben
pochi eguali nel Bel Paese.

Lungi dall’aver compilato un elenco completo, consigliando all’appassionato
una stimolante… ricerca sul posto, dobbiamo dedicare una menzione speciale
ai “cigar bar & restaurant”...
Nati anch’essi sulla felice scia della moda, magari ammiccando ai modelli
d’oltreoceano, si distinguono per il ruolo di protagonista affidato al Nostro.

Sigari soprattutto quindi e in particolar modo alla Casa dell’Habano
(via Molino delle Armi n. 25 – tel. 02890420089). Sorta a Milano in tempi
recenti e già pioneristici per volontà di Andrea G. Molinari, presidente del
Cigar Club Cigair, è oggi il punto di riferimento per l’universo sigaro.
Di concezione ultra moderna ed estremamente chic, con le sale ad accesso
riservato fino al caveau in legno di cedro, la Casa ha da poco inaugurato
anche l’angolo restaurant, con la cucina fusion dell’enfant prodige Oldani.

Stile Miami e longdrinks magistrali in uno dei locali più trendy della rivera
romagnola. Al Sonora Blu (via II giugno n. 62 – Milano Marittima - telefono
0544.991699), ci si può sbizzarrire con gli abbinamenti pescando dalla
nutritissima carta dei distillati, concedersi una fumata davvero slow negli
spazi dedicati o godere dei piaceri di una cucina meditata e creativa.


ABBINAMENTI


Gli appassionati di sigari conoscono bene i piaceri dispensati da una lenta e
meditativa fumata. E sanno anche che il miglior modo di scoprire nuove
gioie per i sensi e per la mente è quello di accompagnare al fumo i migliori
abbinamenti alla ricerca dell’accordo perfetto. L’accoppiata Sigari-Porto,
ultraclassico della cultura anglosassone ha visto di recente aumentare i
sostenitori anche nel nostro Paese. Abbinamento aromatico per eccellenza,
produce il miglior risultato col matrimonio fra vini di buon corpo, in ispecie i
più maturi, in grado di sovrapporsi idealmente e compenetrarsi con la
gamma aromatica dei sigari. Gli zuccheri e il frutto dei Vintage giovani
infatti tenderebbero a contrastare il vigore olfattivo e strutturale del
sigaro, finendo col prevaricarlo.
Da provare, per i più curiosi, l’accoppiata fra il Taylor’s Vargellas
Vintage 1984, aperto e gradevole, e un “leggero” Davidoff Special R.

Dal Porto al Rum: affinità elettive intimamente radicate si scoprono
fra Rum e sigari Cubani, un matrimonio che conferisce ricchezza e
complessità alle due parti in causa, già ricche di personalità per conto loro.
Allora ben vengano le calde evocazioni, le stimolanti provocazioni che non
possono non rimandare a terre arse dalla canicola, a mari lontani teatro di
esotiche avventure. Quanto alle accoppiate, ci si può ben sbizzarrire: i
Rum della Guayana, della Martinica o Venezuelani regalano un’ampiezza
di gamma tale da poter provare diversi sigari.
Per gli amanti delle emozioni forti consigliamo l’aroma ricco e intenso
di un prestigioso Partagas, Serie du Connaiseur No. 1 col rotondo e
persistente Demerara Dark Rum 1975 dalla fine aromaticità.

Questa sintetica carrellata dei migliori “matrimoni” non poteva dimenticare il Cognac.
Abbinamento ultraclassico, da sempre sinonimo di savoir faire e di esclusività,
un po’ come il caviale con la Vodka, le ostriche con lo Chablis, quello fra il
sigaro e il Cognac rende la miglior soddisfazione una volta “personalizzato”
e quindi dopo aver attentamente selezionato, col tempo, la coppia preferita.
Ci permettiamo di consigliare la nostra: quella formata dal Delemain Gran
Champagne millesimato 1960, estremamente elegante, dotato di una grande
morbidezza, una fragranza di aromi inconfondibile e l’intenso Partagas Churchills
de Luxe che dà il meglio di sé fra il secondo e l’ultimo terzo. Quando vorresti
che non finisse mai…


CONSIGLI PER L’ACQUISTO


Sono arrivati i cubani! Per la gioia degli appassionati i nostri amati sigari
invadono finalmente le terre d’Italia, importati in esclusiva, ora che è caduto
il monopolio di Stato, dalla già citata Diadema.
Lungi dal voler interferire con preferenze personali diamo qualche consiglio
per gli acquisti dei nuovi venuti.

Rivolgendoci in primis ai principianti: per coloro che si avvicinano ora al
mondo del sigaro suggeriamo prodotti dalla spiccata regolarità, ben
controllabili e dall’immediato impatto come ad esempio un Partagas Londres
extra Petit Cedro, dalle note terrose e vegetali, oppure anche un H. Upmann
Aromaticos Mareva, dal buon rapporto qualità prezzo e dal precipuo impatto
tutto tabacco, a scapito di una dimensionata aromaticità.

Ai fumatori già avvezzi consigliamo un Punch Corona Gorda, dal buon ventaglio
aromatico fatto di note di terra umida ed erbacee, regolare e dosato; o
anche un Montecristo no. 5, potente, dalle caratteristiche note pepate e dall’aroma
rotondo.

Infine, solo per espertissimi: il lunghissimo (quasi venti centrimetri) Montecristo
Especiales Laguito no. 1, dalla grandissima ricchezza aromatica, esplosivo
nel finale.


IL TOSCANO


Bruno, coriaceo, bitorzoluto; dalla bruciante intensa aromaticità: tra i sigari
quello che per immediata associazione mentale si identifica con il mondo
maschile. Un sigaro per uomini veri. Che infatti dalla sua nascita, ormai
dobbiamo dire due secoli fa: nel 1815, ha catalizzato la passione di un nutrito
numero di virili quanto celebri fan: da Vittorio Emanuele II a Giuseppe Verdi,
da D’Annunzio che lo interpreta con un utilizzo geniale e controcorrente
(“ho fumato molto contro l’odore del prossimo”) fino ai giorni nostri e agli
indimenticabili Mario Soldati e Giuanin Brera, e solo per citarne alcuni.

La leggenda narra che dobbiamo il Nostro, come molte cose buone, a un
incidente del tutto fortuito: l’acquazzone che bagnò e fece fermentare
una partita di tabacco che, per non essere buttato, venne utilizzato
come cuore di nuovi “potenti” sigarelli.
Da allora dalle foglie del Kentuky che, i neofiti si sorprenderanno:
viene proprio coltivato anche in Italia, perfino in Sardegna e in
Sicilia, quest’ultima (udite!) sita alla stessa latitudine dell’omonimo
stato americano, non solo si continuano a ricavare le numerose
“vitolas”, tanto per mutuare un termine dai cugini d’America, ma con
un occhio più attento alla qualità.

Citiamo, fra i Toscani fatti a mano, la versione Originale Millenium
della manifattura di Lucca, zerghi e ctoni, intensi e raffinati.
Dalla caratteristica fascetta grigia i sigari, millesimati 2000 (i primi,
fascetta blu, millesimati 1999 erano migliori) , sono incellofanati e custoditi
nella bella scatola in legno e cuoio a forma di libro antico.

Da ultimo, un paio di indicazioni per i principianti: il toscano è un duro e lo si
dovrebbe fumare tutto d’un pezzo. Ma la divisione a metà del formato
standard, che ha dato vita alla tipologia degli ammezzati, produce la
conseguenza, piacevole o no: la scelta al gusto dei fumatori, di aumentare
la spinta energetica e produrre una fumata ad alto impatto.
Da buon duro il toscano si divide spezzandolo con un colpo secco
delle mani. Il profumo sprigionato dall’operazione farà da ideale preludio
a una lenta, profonda, fumata.


LA VENDITA


Il problema di maggior attualità per il fumatore di sigaro è che la vendita è
regolata da disposizioni che obbligano la vendita dello stesso confezionato;
l’idea quindi di scegliersi il sigaro come si fa all’estero cernendolo nella scatola
a seconda della colorazione e dell’aspetto che impercettibilmente differiscono
l’uno dall’altro – e forse proprio in questo sta il bello – adesso è cosa vietata.
Si va a scatole quindi, come se fossero sigarette. Ma con costi ben diversi.

Vediamo allora cosa costano (secondo il listino in vigore da aprile 2001) le
scatole di sigari cubani più in voga del momento. Per chi ama i “Torpedo”
scelta obbligata sul Montecristo N.2, speziato e potente (una confezione
da 25 costa 500.000 lire; 20.000 lire al pezzo) o sull’Unicos di Vegas Robaina
(una confezione da 25 costa 525.000 lire; 21.000 lire al pezzo).
Nella categoria “Robustos”, una delle preferite per bontà e tempistica di fumo,
possibilità di scegliere tra due must: il raro Cohiba - marca che porte sempre
con sé l’alone della leggenda - Robustos, elegante e potente al contempo
(una confezione da 25 costa 700.000 lire; 28.000 lire al pezzo) e il difficilmente
reperibile Partagas Série D N.4 (una confezione da 25 costa 400.000 lire;
16.000 lire cadauno). Per chi non bada a spese tre pezzi da “novanta”: il
Siglo V di Cohiba (una confezione da 5 costa 165.000 lire; 33.000 lire l’uno)
e il Lusitanias di Partagas (una confezione da 25 costa 625.000 lire; 25.000
lire al pezzo) e il Churchills di Romeo y Julieta (una confezione da 3 costa
90.000 lire; 30.000 lire al pezzo).

Ma c’è anche la possibilità di buone fumate a prezzi più contenuti e abbordabili
per tutte le tasche come il Londres Extra di Partagas (anche in comode ed
economiche confezioni da 5 a 24.000 lire; 4.800 lire al pezzo) o più costoso
ma invero eccellente Juan Lopez Seleccion N. 1 (una confezione da 25
costa 387.500 lire; 15.500 lire al pezzo).
Insomma per tutte le tasche e per tutti i gusti. O quasi.


SITI E CLUB


Diamo ora una rapida scorsa alle numerose associazioni degli amanti del fumo.
Non si può che iniziare da Cigair, con sede presso la raffinata Casa
dell’Habano, (via Molino delle Armi n. 25 – tel.. 02890420089: un locale di
tendenza con reparto humidor tutto legno di cedro e luci soffuse, ora anche
arricchita anche dalla cucina fusion di Davide Oldani.
Un salto da cuba a casa nostra e si arriva al Club Maledetto Toscano,
(via delle Caldaie 9, Montepulciano; www.maledettotoscano.it).

Menzione d’onore per i fumatori del Cigar Club di Udine (via Riva Bartolini
14, tel. 0432.502703. Ma ci sono fan attivi anche in diverse città, da
Bologna (Cigar Club, e-mail cigarbo@tin.it, fax n. 0532.210291) a
Merano (Cigar Club, B. Jhoannes Strasse 9, fax: 0473.233720) da
Milano (Havana Cigar Club, via Romani 2, tel. 02.89420089), a Roma
(Havana Cigar Club, piazza Augusto Imperatore 10, tel. 06.3226273)
Non solo sigaro infine per i soci dei Pipe & Cigar Club di Trento (c/o
Tabaccheria “al Sociale” tel. 0461.236196) e di Ravenna (via Bassano
del Grappa 46, tel. 0544.405076, e-mail: minigma@uol.iunet.it).

Il fumo del sigaro viaggia velocissimo anche su web.
Da segnalare in primis www.cigarstyle.it di Giovanni Iozzia.
Non si tratta di un sito vero e proprio ma, piuttosto, di una piattaforma
autonoma di registrazione alla newsletter settimanale piena di novità
caldissime e una sezione di link attentamente scelti dal mondo del fumo.
Sigari, liquori, abbinamenti, luoghi, pareri e quant’altro possa affascinare
i cultori del fumo e – in genere - del buon vivere si trovano sul sito
www.baccoetabacco.com, interessante magazine on-line che, senza
voler essere cattedratico, fornisce notizie d’attualità e punti di vista delle
varie associazioni ruotanti intorno al mondo dei puros.


SIGARI, DALLA CARINZIA ALLA SPAGNA

SONNENALPE, Pramollo (Carinzia)

A pochi chilometri dal confine italiano di Tarvisio, Pramollo offre ai suoi visitatori in
inverno abbondante neve e modernissimi impianti e d’estate la possibilità di
passeggiate a piedi e in bicicletta alla scoperta delle malghe dove si lavora e si
vende il formaggio o l’eccellente speck della Carinzia, oppure l’emozione di
prendere all’amo i pesci del Lago Bianco per farseli poi cucinare dal ristoratore
più vicino. Il soggiorno è reso piacevole dal comfort degli alberghi che propongono
inoltre una cucina davvero eccellente e curata, con piatti tradizionali, italiani e
internazionali.

Accontentati anche gli appassionati del buon bere con le
oltre 600 etichette tra le migliori della produzione internazionale della cantina
dell’Hotel Wulfenia gestito da Arnold Pucher mentre, proprio di fronte, l’Hotel
Sonnenalpe di Michael Pucher oltre a una buona scelta di vini da abbinare agli
eccellenti piatti dello chef Gerhard Mömhlendid mette a disposizione dei suoi
clienti un accogliente angolo con un camino in pietra dove gustare un buon
sigaro sorseggiando un bicchiere di vino o di distillato suggeriti da Michael.
Per esempio, con il Churchill di Romeo Y Julieta consiglia il Guado al Tasso
del 1995, un vino toscano rosso ben strutturato e profumato con 13,5 gradi.
Buona la scelta dei sigari e etichette particolare per quella dei distillati.
Per informazioni: telefono 0043.4285.8211 , fax 0043.4285.8128,
e-mail sonnenalpe@carnica.at, internet www.hotel-sonnenalpe.at.


COSTA BRAVA


In alcuni punti è ancora davvero selvaggia, o brava come dicono gli Spagnoli,
con rocce preistoriche che si tuffano nell’acqua di un intenso blu lasciando
di tanto in tanto un po’ di spazio alle calette o alle spiagge delle cittadine che
si affacciano sul mare. Sono circa 200 chilometri dal golfo di Rosas fino a
Blanes, con un entroterra che ben presto si rivela al visitatore come una
gradevole sorpresa di relax gastronomico e sportivo. E infatti, oltre ai curati
campi da golf e agli stupendi alberghi immersi tra verde e mura storiche,
offre il piacevolissimo imbarazzo di dover scegliere tra l’ottima cucina di
uno dei tanti locali tipici e quella blasonata dei ristoranti con le stelle Michelin,
a cominciare dal mitico El Bulli di Ferran Adrià.

In Spagna la guerra ai fumatori non è accanita come in altri Paesi e a tavola
si possono ancora fumare sigarette e sigari senza problemi.
Molti, quindi, i locali che mettono a disposizione dei loro clienti un buon
assortimento di sigari con una altrettanto vasta scelta di vini e distillati.

La Cuina de Can Pipes, aperto da soli 4 anni e insignito della stella Michelin
già dal secondo anno, è situato a Mont-ras (Girona) al centro di un incantevole
parco e in una antica casa del XVIII secolo che lo scorso anno è stata arricchita
di un piccolo padiglione per i fumatori di sigaro con annesso bar. In cucina
Ramón Casabayó con un passato nel marketing e ora splendido chef di una
cucina innovativa che utilizza prodotti del territorio e ortaggi e pollame di
propria produzione. In sala la signora Fernanda García, psicologa pentita
che si occupa anche dei sigari: una trentina di tipi tra grossi, medi e sottili.
Scelta la carta dei distillati che comprende inoltre vini dolci, champagne e cava.
Per informazioni telefono 0034.972..., fax 0034.972.306.999,
e-mail canpipes@retemail.es.

A Taialà, ancora a Girona, El Celler de Can Roca, altra stella Michelin di
cucina del territorio rivisitata e molto creativa. Il ristorante è gestito dai due
fratelli Roca, in cucina Joan, chef, e in sala Pitu, sommelier.
La carta dei sigari comprende circa una quarantina di qualità e quella dei distillati
una decina di pagine di tipi e marche da tutto il mondo.
Per informazioni telefono 0034.972... oppure scrivere al ristorante,
contrada Taialà 40, 17007 Girona.

A L’Escala, sulla costa e con una bellissima vista sul mare il ristorante
El Roser 2 propone cucina marinara del territorio gradevolmente rivisitata e
con pesci e crostacei freschissimi provenienti dal mare antistante.
In cucina Rafael Sabadí che, come tiene a precisare, ha ormai ceduto il ruolo
di chef al bravissimo figlio Jordi. In sala la signora Angelina Vila e Rafael junior,
giovane sommelier di 23 anni che si occupa anche della vastissima scelta di
sigari ben collocati in una cava nuova, molto funzionale e per il momento
l’unica in Spagna.
Per informazioni, telefono: 0034.972. 771.102, fax: 0034. 972. 774.529.


Testi su gentile concessione de La Madia TravelFood
Autori : Enza Bettelli e Andrea Grignaffini

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