Dopo anni di anteprime Chianti Classico, Chianti Rùfina, Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino, è stata la volta dell’Anteprima Chianti. Quest’anno, il Consorzio di Tutela del Chianti Docg, rifacendosi del tempo perduto, ha presentato la propria Anteprima il 18 febbraio, anticipando così tutte le altre. Sede dell’evento, una prestigiosa e collaudata location come Palazzo Borghese, sito in pieno centro storico di Firenze. Un colpo non solo geniale ma necessario. L’evento, voluto fortemente dal nuovo presidente del Consorzio, Giovanni Busi, per ridare giustamente valore e vigore ad una denominazione già conosciuta in tutto il pianeta.
Un tema di non facile soluzione che ha visto come relatori oltre lo stesso Busi, Marco Sabellico ed Ernesto Gentili, entrambi molto competenti del mondo del vino ed opinion leader per importanti guide nazionali di settore. Tutti d’accordo per aumentare la qualità globale, ma nello stesso tempo tenendo d’occhio i prezzi. Quest’ultimo, fattore di non poca importanza, tenuto conto della crisi che travaglia i mercati mondiali. Ponderando il tutto, il Presidente Busi sottolinea l’importanza del prezzo di vendita che, malgrado attuale momento, deve essere renumerativo sia per l’economia dei singoli produttori che nel mantenere ed eventualmente far crescere il valore dei vigneti, aggiungendo un valore aggiunto come la storia e la cultura del vino e del territorio.
Tra un parere ed un altro, sono emersi alcuni giudizi, tra cui, i non pochi errori di comunicazione fatti nel corso degli anni. A vivacizzare ancor più l’ambiente, e a stimolare risposte anche dai numerosi colleghi presenti, ci ha pensato – su imbeccata dell’addetto stampa del Consorzio Lucia Boarini - la giornalista Giannotti, che ne ha fatto un piccolo talk-show. Unanime e da concretizzare prima possibile, una campagna finalizzata alla diffusione in Italia e all’estero, della storia e della cultura legate al Chianti. Riprendere il carisma e la notorietà che il Chianti aveva sia in Italia che nel mondo.
Storicamente, già dopo il 1000, il nome Chianti era dato ad un’ampia area geografica che, pressappoco ricalca quella di oggi. Per passare al vino, bisogna aspettare il 1384.
Tra i personaggi famosi che contribuirono alla valorizzazione e diffusione del Chianti,
il nobile Bettino Ricasoli detto il Barone di ferro. Uomo di cultura, imprenditore agricolo e dal forte senso per la Patria che, dopo l’unità d’Italia, ricoprì l’incarico di primo ministro. Storica la sua “ricetta del Chianti” dove, per produrlo, indica le percentuali di uve sangiovese, canaiolo, colorino, trebbiano toscano e malvasia del Chianti. Dalla prima delimitazione della zona di produzione col decreto ministeriale del 1932, il Chianti passa con la Doc del 1967 tra i vini italiani di maggior pregio. Altro salto di qualità nel 1984 con l’ottenimento della Docg.
Va detto che il Consorzio del Chianti (una volta col Putto), è il più vecchio essendo stato istituito nel lontano 1927, e anche il più grande del Classico, Rùfina, Colli Fiorentini ecc., contando oltre 2.500 produttori che operano su 10.500 ettari di vigneto. Di rilievo anche la produzione che si attesta o 600.000 ettolitri.
La zona di produzione del Chianti comprende i territori vocati delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Per questo la stessa denominazione può essere integrata con le menzioni aggiuntive Colli Aretini, colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rùfina e Montespertoli, ovviamente con diverse regole produttive: 90 quintali per il Chianti, 80 quintali per le sottozone e 75 quintali per il Chianti Superiore. Essendo il vitigno fondamentale, il sangiovese non può essere meno del 70%, i vitigni complementari fino al 30%, di cui massimo il 10% per le uve bianche e del 15% i cabernet.
Una delle tante frecce dell’arco del Chianti, è il piacere di berlo giovane, per coglierne la fragranza dei profumi, e godere della sua fresca e sapida beva. Un vino che può e deve ritornare prima sulle tavole degli italiani, e dopo su quelle dei gourmet d’altri Paesi. La conferma di quanto scritto, c’è stata nel tasting dei 51 vini che saranno i Chianti 2011. Sarà stata quasi certamente una selezione, ma i vini presentati sono risultati di buon livello e all’altezza delle aspettative. Dal buono all’ottimo il colore, dal buono al molto buono l’olfatto e, pur “bambini”, la maggior parte di loro, ha espresso un buon equilibrio e l’invito a riberli. Quasi lo stesso discorso per i 28 Chianti 2010. Di buon livello i dieci 2009 e i due 2008.
Ma non solo. Nelle altre eleganti e gremite sale, molti produttori anche d’altre sottozone hanno presentato e fatto degustare molti dei propri vini aziendali. Una breve ma intensa kermesse, assai gradita dal folto stuolo di giornalisti e operatori del settore. Quindi un riscontro certamente positivo - malgrado qualche Cassandra - di questo primo evento.
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Le aziende presenti al tasting
Az. Agr. Buccia Nera; Az. Agr. Castelvecchio; Az. Agr. Corbucci; Az. Agr. Fratelli Bini; Az. Agr. Fontanelle; Az. Agr. La Cignozza; Az. Agr. La Collina; Az. Agr. La Querce; Az. Agr. Lanciola; Az. Agr. Malenchini; Az. Agr. Manetti Paolo & Raimondo; Az. Agr. Melini; Az. Agr. Petriolo; Az. Agr. Pietralta; Az. Agr. Pietro Beconcini; Az. Agr. Poggiotondo; Az. Agr San Giorsolé; Badia di Morrona; Cantina Sociale Certaldo; Cantina Sociale Colli Fiorentini; Cantina Sociale VICAS; Cantine Ravazzi; Castello di Gabbiano; Castello di Oliveto; Castello di Poppiano; Chianti Trambusti; Fattoria di Fiano; Fattoria di Poggiopiano; Fattoria di Sammontana; Fattoria Dianella; Fattoria La Gigliola; Fattoria Lavacchio; Fattoria Le Sorgenti; Fattoria Pagnana; Fattoria Poggio Capponi; Fattoria San Fabiano; Fattoria San Leolino ssa; Fattoria Sant’Andrea; Le Chiantigiane; Pieve de’ Pitti; Podere Volpaio di Angioli Patrizia; Poggio Benelli; Ruffino; Sensi Vigne e Vini; Tenuta di Morzano-Agrinico; Tenuta Il Corno; Tenute Piccini; Terre di San Gorgone; Vecchia Cantina Montepulciano; Villa Ilangi; Vino Sorelli.
Nella foto: Il Presidente del Consorzio Vino Chianti Giovanni Busi mentre presenta la prima edizione d'Anteprima Chianti
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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