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Il Desco - VII Edizione

DovePalazzo Dipinto - Piazza del Palazzo Dipinto 2, Lucca (LU) - Lucca

Quandodal 19 novembre 2011 al 11 dicembre 2011

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato


Sara Vitali è un vulcano di idee. Non solo: le realizza. Molte manifestazioni di assoluto spessore che si svolgono ogni anno in Italia sono le sue. Spazia su qualsiasi tema. Da ogni forma d’arte alla gastronomia. Su quest’ultima, dai libri di ricette alla storia del cibo, dai grandi chef ai piatti della tradizione contadina nostrana.

V.P.



Il ring richiama l’idea della sfida e della sopraffazione di un uomo sull’altro.
Il ring evoca una nobile violenza, paradosso curioso, visto che il pugilato, da sempre definito, appunto, nobile arte, prevede cazzotti veri e spesso sangue. Ma qui, in questi sei simpatici ring previsti nella presente edizione del Desco non ci saranno né vinti né vincitori. Forse qualcuno sembrerà prendere il sopravvento sul rivale ma in realtà, questo simpatico e intelligente espediente, escogitato dall’organizzazione s’è posto come fine la ‘pace’ e come proiezione la valorizzazione e il rilancio
dei prodotti di filiera corta. Insomma un patto di non belligeranza per poter apprezzare, attraverso un gioco che solo in apparenza richiama la rivalità, i valori più
autentici della nostra complessa e stratificata civiltà del cibo.
A sfidarsi ogni volta, un produttore o un responsabile di presidio e un giornalista che illustreranno vizi e virtù, somiglianze e differenze tra alimenti della
tradizione perduti o recuperati.

Grano saraceno della Valtellina / Farro della Garfagnana
19 novembre

Sul ring il Farro della Garfagnana, IGP che da secoli disegna i paesaggi di montagna con colori brillanti e morbidi i cui chicchi sono lavorati ancora oggi in antichi molini a pietra, e il Grano saraceno della Valtellina, detto furmentùn o farina negra per via del colore scuro che dalle sue origini (nel Seicento) in poi è sempre stato considerato un ingrediente molto povero e troppo complicato da coltivare. La spunterà Piero Roccatagliata, fiduciario presidio, o Lorenzo Satti, Consorzio produttori del Farro?

Pistacchio di Bronte / Castagna della Garfagnana
26 novembre

Saliranno sul quadrato due pesi corazzati: il siciliano Pistacchio di Bronte, guscio chiaro cuore verde smeraldo, selvaggio dei pendii vulcanici, con un profumo intenso e resinoso senza pari; e la Castagna, sfidante dei boschi della Garfagnana, dalla buccia dura, ma dal carattere versatile e forte di un’esistenza secolare
fatta di sapori e racconti.
A tifare ci saranno Nunzio Caudullo, produttore del Pistacchio di Bronte
e Ivo Poli, dell’Associazione Castanicoltori della Garfagnana.

Cicerchia di Serra dé Conti / Fagioli di Lucca
3 dicembre

Torna sulla pedana un protagonista marchigiano dimenticato per anni, che oggi ha trovato supporter in un gruppo di giovani agricoltori: è la Cicerchia di Serra dé Conti, una varietà minuta e spigolosa, di colore grigio –marrone chiaro maculato, con buccia poco coriacea. È lei che nell’incontro sfiderà sua maestà il Fagiolo, protagonista policromo, poliedrico e completo in ogni desco. Il duello a colpi di gusto e storia, avverrà davanti a Gianfranco Mancini dell’Associazione
“La Bona Usanza” e Marco del Pistoia Fiduciario della Condotta Slow Food del Compitese e degli Orti Lucchesi.

Botìro di Primiero di Malga / Olio delle Colline Lucchesi
9 dicembre

Entrambi di colore giallo e tutti e due destinati ad arricchire “altri”, sono da sempre considerati acerrimi nemici per questioni "etniche”il Botìro di Primiero di Malga è nordico, viene da luoghi con climi freddi, come il Trentino; l’Olio, appartiene al sole, alle temperature confortevoli del Sud.
La gara sarà all’ultimo aroma e consistenza: il burro con note floreali ed erbacee vive,
di consistenza morbida e facilmente spalmabile; l’olio profumato delle colline lucchesi di un giallo tenue, che lascia filtrare i raggi solari e si avviluppa sinuoso a ciò che incontra.
Base di partenza per il duello, la loro storia: quella di pastori e malghe sperdute, e quella di contadini e coltura come parte integrante del paesaggio, fonte d’ispirazione artistica, tesoro del gusto. L’ardua sentenza è affidata a Claudio Cesari,
Fiduciario del Presidio per il Botìro di Primiero di Malga, e Andrea Bertucci, Presidente di Vinolia.

Lampredotto fiorentino / Trippa Lucchese
10 dicembre

Sul ring due pesi massimi che hanno decisamente “stomaco” (quello del bovino): la Trippa e il Lampredotto.
La prima è in attività da tempi immemori, specie sul desco dei poveri, e senza campanilismi: a Milano è un emblema, tanto che la chiamano amichevolmente busecca e busecconi i suoi tifosi (“i mangia-trippa”).
Celebre quella di Moncalieri (Torino), quella alla fiorentina, alla romana, alla teramana, alla molisana e quella di Locorotondo, la trippa conquista per il sapore delicato e la consistenza morbida e anche perché è ipocalorica.
Nel nostro caso sarà protagonista la Trippa Lucchese. Più complessa la personalità del Lampredotto, fiorentino doc, che sfodera l’arma di un gusto più definito e di una schiera di lampredottai, supporter instancabili in ogni via della sua città natale. Si tratterà di una sfida di campanile, tra Lucca e Firenze. Quello che questi due pesi massimi sono capaci di fare lo costaterà il pubblico davanti al ring, animato dai concorrenti Luca Cai da Firenze e Damiano Donati a difendere Lucca.

Focaccia genovese / Pane di patate della Garfagnana
11 dicembre

Uno ligure, l’altro toscano si sfidano due “pesi leggeri” molto amati. A fugàssa (la Focaccia genovese), apprezzata da sempre dagli scaricatori di porto perché assesta il giusto colpo nello stomaco a metà mattina, ha una personalità ineguagliabile per consistenza e aroma. Il segreto sta nella pasta di cui è fatta che
lievita per 20 ore guardando il mare. Con queste credenziali, che saranno
presentate dal supporter la Focacceria 3 Sorelle, a fugàssa sfida il “garfagnino”
Pane di patate della Garfagnana, legatissimo alle colture della sua terra (le patate, il frumento), ha avuto vita facile in tempi di grande povertà.
Come però dimostrerà il Fiduciario del Presidio, il suo gusto più saporito del comune pane toscano, più morbido e conservabile, l’hanno portato di nuovo alla ribalta.




Sara Vitali

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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