La mia trasferta a Bucarest per fare da giudice al Vinul.ro Excellence Awards 2011 mi ha consentito di testare oltre 200 diversi vini romeni, i tanti assaggi mi hanno confermato che globalmente i vini sono in netta crescita, sia quelli da vitigni autoctoni sia quelli da internazionali. La Romania è il decimo paese in termini di volume produttivo ed ha un valore aggiunto importante, ovvero la presenza di particolari vitigni autoctoni che donano ai vini originalità: mi sono piaciuti quelli a bacca bianca Feteasca Alba e Regala, Cramposie, ed a bacca rossa Feteasca Neagra, Negru de Dragasani e Novac.
Certo ancora la strada da percorrere è lunga, tra quelli assaggiati alcuni sono sempliciotti privi di personalità o troppo carichi di legno, ma in generale la via della qualità intrapresa è quella giusta.
Il Paese possiede distese di vigneti dislocate nelle più disparate parti, un clima favorevole e condizioni ideali per la produzione di vino, tra i rossi più noti ci sono quelli delle zone Dealu Mare, Murfatlar, Segarcea e tra i bianchi quelli delle zone di Dragasani, Cotnari,Tirnavani e Stefanesti.
Essendo uno dei più grandi produttori di vino, la Romania è stata in passato a lungo presente nei mercati stranieri con esportazioni verso l’Europa e gli Stati Uniti. Alla fine degli anni novanta condizioni sfavorevoli date da produzioni di scarsa qualità e dai costi produttivi crescenti determinarono un crollo della domanda nei mercati esteri, specialmente in Gran Bretagna, costringendo i produttori ad intraprendere una nuova strada qualitativa.
Il vero problema di fondo è sempre stato la carenza d’investimenti, oggi anche grazie all’apporto straniero quest’aspetto inizia a modificarsi, vi è una presa di coscienza da parte dei produttori locali delle potenzialità ed un’acquisizione delle migliori pratiche in vigna ed in cantina. A mio parere, oltre che l’aggiornamento tecnologico, per un compiuto salto di qualità è necessario una maggiore presenza di stile espressivo nei vini, alcuni dei vini assaggiati mi hanno positivamente sorpreso proprio perché presentano già quest’aspetto, vere chicche dell’enologia rumena che ha anche il vantaggio d’essere concorrenziale in termini di prezzi.
I produttori rumeni più attenti si muovono con diverse strategie, alcuni cercano di ottenere il medesimo successo dei produttori del “Nuovo Mondo” producendo vini dal rapporto qualità prezzo centrato, altri pensano di seguire la filosofia dei vini del "Vecchio Mondo", attraverso la valorizzazione delle varietà autoctone e presentando i noti vitigni internazionali quali il Cabernet Sauvignon, il Merlot, il Sauvignon Blanc, il Riesling, il Viogner per farsi apprezzare nei mercati più velocemente.
Il vitigno autoctono che più mi è piaciuto è la Feteasca Neagra, dal frutto prorompente e dalla spiccata speziatura ricorda a tratti lo Zinfandel o il Syrah francese, ma ha una personalità tutta sua, con un'acidità molto presente. Ecco due vini estremamente interessanti da questo vitigno.
Feteasca Neagra IG Dealurile Vrancei 2009
Bacanta
Alcol : 14,5 %vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno : Feteasca Neagra 100%
Data degustazione : 11/2011 Prezzo medio in enoteca € 19
Fermentato in acciaio inox termocondizionato il vino è elevato in barriques per un anno. Nel bicchiere è compatto colore rosso rubino con luce nei bordi, si dispiega al naso con elegante bouquet ricco d’aromi di ciliegie nere, more, chiodi di garofano, spezie scure e tostatura. In bocca svela una buona struttura, dal tannino appropriato ha giusta spinta acida che permea il palato con note fruttate e speziate; rilascia un buon finale nel quale si rincorrono le medesime sensazioni olfattive. Efficace.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@
Hyperion Feteasca Neagra Doc delau Mare 2009
Cramele Halewood
Alcol : 14,5 %vol. - Bottiglia : 0,75 l - Vitigno : Feteasca Neagra 100%
Data degustazione : 11/2011 Prezzo medio in enoteca € 18
La selezione clonale per la piantagione dei vigneti di Feteasca Neagra è stata fatta da Guillaume (Dijon-Francia). Il vino è fermentato in serbatoi d’acciaio inox verticale a temperatura controllata, ed affinato in barriques nuove di rovere americano per 12 mesi e poi affinato per sei mesi in bottiglia. Incredibilmente accattivante è vivo rosso rubino ed ha naso intenso e poliedrico, si parte da note di mora e ciliegia nera, fino al tabacco, al cioccolato, alla dosata vaniglia, speziatura e radice di liquirizia. La bocca piena e potente, fresca con sensazioni fruttate e speziate che richiamano fedelmente i toni olfattivi, ricca di durevole persistenza. Un gran bel vino.
Voto di TigullioVino.it (da 1 a 5 chiocciole) : @@@@@
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