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XV Festa della Grappa Barile a Silvano d’Orba

di Virgilio Pronzati

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La distillazione è un’arte antica.
Non a caso ogni Paese ha il suo distillato. L’Italia a ragione, può vantare la Grappa. Nata dalle vinacce, in un passato non molto lontano, era il bere della povera gente. Oggi per intenditori. Da almeno 30 anni, migliorando le tecniche produttive, è assurta nel Ghota dei distillati. Anzi, tra quest’ultimi, mantiene meglio di altri le posizioni acquisite. Nata nelle regioni dell’Italia del nord, si è poi diffusa nel centro e, in parte, nel sud del nostro Paese. In testa Veneto, Friuli, Trentino e Alto Adige e, non certo ultimo, il Piemonte.

Quest’ultima regione, ha ottenuto per prima la De. Co. (Denominazione Comunale). Il merito di promuoverla, del Comune di Silvano d’Orba e di Luigi Barile, Mastro distillatore in Silvano d’Orba, noto non solo in Italia. Tra i suoi estimatori il grande Luigi Veronelli. Le sue Grappe, oltre a vincere nei più importanti Concorsi Internazionali come Londra e Bruxelles, nel 2001 e 2010 sono andate in dono ai Capi di Stato, nei rispettivi G8 e G20. Ma anche dopo i significativi riconoscimenti e i molti articoli sulle più importanti pubblicazioni, Luigi Barile ha mantenuto la sua semplicità ed onestà intellettuale. Sempre dalla parte di chi si prodiga per aiutare gente ed ambiente.

Tra questi, i produttori del Dolcetto d’Ovada Doc e Docg. Distillando esclusivamente le loro selezionate vinacce, ha contribuito a valorizzare i loro vini e, ancor più, l’intero territorio Ovadese. Da Carlo Cambi è stato definito il sacerdote della serpentina. Come di consueto, Barile coadiuvato dalla moglie, Nuccia ha voluto festeggiare il 15° anno - che si potrebbe definire il Grappa Day - col rito della distillazione. Cioè distillando in diretta per i numerosi invitati arrivati da ogni parte d’Italia. Ma non solo. Da oltre un lustro ha creato un premio importante, non di valore venale ma di prestigio. Premio che ha consegnato a Don Gallo, Marta Vincenzi, all’Onorevole Basso e alla grande giornalista Gabanelli.

Quest’anno il premio è meritatamente andato ad un'altra penna importante come Luca Telese. L’ospite d’onore, Andrea Cosulich, ha consegnato a Don Andrea Gallo oltre alla targa, una serie di prestigiosissime bottiglie che hanno vinto premi e sono state donate a Capi di Stato e di Governo, e che formeranno una base d’asta a favore della Comunità San Benedetto al Porto per i suoi 40 anni dalla fondazione. L’asta benefica sarà condotta da un notissimo presentatore entro la fine dell’anno. Durante la festa, tutti hanno potuto assaporare tre diverse grappe, passando dalla più giovane a quelle di 12 e 18 anni, commentate da chi ha scritto. Dulcis in fundo, gradita da grandi e piccini, l’enorme torta che come ogni anno sigla la manifestazione.


Nella foto di Mara Musante: da sinistra Don Andrea Gallo, Luigi Barile ed Andrea Cosulich.

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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