Carmignano Terra & Vino
Parlare del Carmignano è come percorrere la storia del comune da cui ha preso il nome. Testimoni del blasone storico di Carmignano, il ritrovamento di vasi di vino all’interno di tombe etrusche che ne caratterizzavano il territorio. E ancora: l’assegnazione di terre vitate tra l’Arno e l’Ombrone fatte da Cesare ai suoi legionari tra il 50 e il 60 a.C. Uno dei primi documenti sulla produzione vinicola ed olearia di queste colline giunge però solo qualche secolo più tardi, sotto il dominio dei Franchi, nell'804 d.C. Regnavano allora Carlo Magno e suo figlio Pipino e nella pergamena, scritta in latino, che era un contratto con cui la chiesa di San Pietro a Seano concedeva in uso alcuni terreni sulle colline di Capezzana, si parla di "vineis, silvis e olivetis": vigne, boschi ed olivi appunto, dati in affitto con una formula di divisione del raccolto che può essere considerata una sorta di mezzadria antelitteram.
Un blasone ricco di secoli
Come cita il Fortini, sulla qualità del vino di quell'epoca non possiamo esprimerci, ma basta arrivare nel '300 per avere un giudizio sul Charmignano. In quegli anni Francesco Datini, tramite il notaio ed amico carmignanese Ser Lapo Mazzei, ne ordinava per la sua famosa cantina di Prato quindici some. Il celebre mercante non difettava certo nel "fiuto degli affari"; eppure per ogni soma giunse a pagare "un fiorino suggello", quando il prezzo corrente dei vini più prestigiosi dell'epoca era appena un quarto di tale cifra. Evidentemente aveva le sue buone ragioni. Ancora nel '300 il cronista Domenico Bartoloni parlava "dei vini di Carmignano e d'Artimino che sono eccellenti". Tre secoli più tardi, nel suo famoso ditirambo Bacco in Toscana, era invece un altro Francesco (il Redi) a lodare il prodotto dei vitigni del Montalbano. "... Se giara io prendo in mano di brillante Carmignano - declamava il poeta - così grato in sen mi piove che d'ambrosia e nettar non invidio a Giove."
Dal passato ad oggi
Sono poche le regioni nel mondo che possono vantare un bagaglio storico, ambientale, paesaggistico e vitivinicolo come la Toscana. Sulla vite e sul vino, questa regione esprime, non solo in Italia, la maggiore cultura. Il vino, o meglio i vini, sono in simbiosi col territorio. Aziende produttrici di vini che hanno radici antiche, di cui non poche plurisecolari. Dunque, vini che superando l'usura dei tempi e delle mode, sono ancor oggi d'attualità. Vini blasonati con vertice il Chianti Classico e non, il Vino Nobile di Montepulciano, il Brunello di Montalcino, il Vernaccia di San Gimignano e, primo al mondo assieme ad altri tre, per delimitazione della zona d'origine (una sorta di disciplinare), il Carmignano. Infatti, nel famoso bando di Cosimo III de' Medici emanato nel lontano 1716, erano già definiti i confini delle aree di produzione del Carmignano, del Chianti, del Pomino e del Valdarno Superiore. Definito il vino delle due Doc (1716 e 1975), nel 1990 ha ottenuto la Docg. C'è di più. I vitigni cabernet sauvignon e franc, vanto del Medoc, per la felice intuizione degli enologi già inviati a Bordeaux dal Granduca, furono impiantati in loco già nel 700.
I vitigni e la zona di produzione
Rispetto alla Doc, il Carmignano Docg è ottenuto dai seguenti vitigni: sangiovese minimo 50%, cabernet franc e sauvignon dal 10 al 20%, canaiolo nero massimo 20%, altro vitigni a bacca nera massimo 10%. La gradazione alcolica minima è di 12,50%, mentre l'invecchiamento prescritto è di 2 anni di cui 1 in botti di rovere, mentre per il tipo riserva è di 3 anni di cui 2 in botti di rovere. Oggi il Carmignano rappresenta la più piccola Docg italiana. La sua zona di produzione è di oltre 150 ettari e comprende le aree vocate dei comuni di Carmignano e Poggio a Caiano in provincia di Prato. La produzione di Carmignano Docg si aggira sui 3.000 ettolitri.
Gli altri vini
Ma la pregiata produzione vinicola della provincia di Prato continua con le Doc Barco Reale di Carmignano (fratello più giovane de Carmignano; intelligente doc a ricaduta), che prende il nome dalla vasta proprietà medicea circondata per oltre trenta miglia dal Muro del Barco Reale. Rosato di Carmignano, l'antico Vin ruspo, l'aureo o ambrato Vin Santo di Carmignano (secco e amabile) e il Vin Santo di Carmignano Occhio di Pernice. Mentre per gli IGT Toscana: il pregiato Pinot Nero del Marchese Pancrazi, il sapido Bianco (da uve trebbiano toscano e malvasia del Chianti e, in minor misura, chardonnay e riesling renano) ed alcuni supertuscans.
La Manifestazione DI VINI PROFUMI
La Toscana nel panorama delle manifestazioni enologiche nazionali, è leader incontrastata. Molte le manifestazioni di qualità legate al vino che vi si svolgono. Tra queste spicca sicuramente Di Vini Profumi. Importante iniziativa nata 11 anni fa, per valorizzare compiutamente il Carmignano Docg e altri Doc ed IGT della provincia di Prato, nonché dell'intero territorio, riservata ai giornalisti italiani e stranieri specializzati in enogastronomia. Una interessante e piacevole due giorni dedicata a vigneti, cantine e vini di Carmignano e della provincia di Prato, che si è tenuta dal 4 al 6 giugno scorso.
Arrivo, ospitalità e cena di gala
Una trentina di giornalisti partiti nel pomeriggio da ogni parte d’Italia, dopo essere stati alloggiati nelle varie aziende produttrici, nel nostro caso l’Agriturismo La Borriana, hanno raggiunto la storica Tenuta di Capezzana. Ad accoglierli, oltre Contini Bonacossi padrone di casa, Ambra Nepi dinamica addetto stampa e coordinatrice della manifestazione, produttori ed autorità dei rispettivi enti provinciali. Alle 20,30 nel salone adibito ai ricevimenti e ristorazione, dopo il benvenuto di Contini Bonacossi e gli interventi di Lamberto Gestri presidente della Provincia di Prato, Antonio Napolitano Assessore al Turismo della Provincia di Prato, Riccardo Selmi Assessore alle attività produttive del Comune di Carmignano, Igor Fiorini presidente del Consorzio di tutela dei vini di Carmignano ed Alessandro Cocci presidente della Strada dei vini di Carmignano e dei sapori tipici pratesi, sono stati serviti una golosa sequenza di piatti tipici pratesi, sposati ai vini delle aziende associate al Consorzio di Tutela dei vini di Carmignano. Tra i molti vini, prelevati al banco gestito da validi sommelier dell’AIS di Prato, due bottiglie di Rosso di Capezzana 1931: un vino che a dispetto degli anni, ben 79, aveva mantenuto le sue peculiari caratteristiche, in particolare il bouquet. Solo questo valeva il viaggio.
L’anteprima del Carmignano 2008 e …….
Nella mattina del giorno dopo, per il tasting dei Carmignano e dei Pinot Nero, non si poteva trovare sede migliore. Nell’ampio salone del ristorante Cantine del Redi, si è tenuta la degustazione palese o cieca (per chi lo preferiva) di 24 vini di cui ventidue Carmignano di quattro annate e due di Pinot Nero IGT di 2 annate.
Entrando nel tema, dalle caratteristiche organolettiche espresse dai campioni anonimi (esprimendo chi ha scritto, un giudizio personale) sono emerse le seguenti valutazioni.
Dei dieci Carmignano 2008: due ottimi, quattro buoni e quattro discreti. Mentre i due dell’annata 2007, risultavano un buono e un sufficiente. Discreto l’unico 2006.
Passando ai nove Carmignano Riserva, di cui sette 2007, uno 2006 e l’altro 2005. Della prima annata: tre molto buoni e quattro buoni. Tendente al buono gli unici 2006 e 2005. Positivo anche il tasting dei due Pinot Nero 2007 e 2005, esprimendo entrambi un buono, in particolare il 2005. Quelli classificati ottimi e molto buoni erano già di buona armonia: intensi, fini, ampi e persistenti al naso, sapidi, pieni, caldi e giustamente tannici in bocca. Nei buoni, una minore ampiezza e persistenza olfattiva, e leggere disarmonie per carenza o eccesso di tannico. Disarmonici quelli discreti, per poca o molta morbidezza e deciso boisé. Complessivamente un livello qualitativo più che soddisfacente.
L’extravergine di Carmignano
Dopo la pausa del pranzo a buffet, in una saletta del piano superiore della stessa struttura, alcuni giornalisti hanno degustato 9 oli estravergini di oliva di Carmignano prodotti da altrettante aziende, già presenti con i vini. Oli di buona qualità, dal fruttato medio ed intenso, con spiccati sentori vegetali di erbe fresche, carciofo e foglia fresca d’olivo. Al sapore spaziavano dal leggermente dolce ad un gradevole amaro, mantenendo una giusta nota piccante, nonché di buona pienezza e persistenza.
In prima serata: Giardino Buonamici
Nel cuore storico di Prato, c’è un’oasi. Un giardino racchiuso tra le mura di Palazzo Buonamici. In questo esclusivo spazio verde, colmo di banchi con specialità enogastronomiche pratesi, si sono dati appuntamento centinaia di gourmet, enoappassionati e curiosi. Quest’anno, oltre ai piatti e i vini tipici di Carmignano Docg, Doc ed IGT, ospiti i vini, liquori e dolci di Calabria.
Degna chiusura di serata con l’invito di Ambra al ristorante Baghino. Piatti di antica matrice ma di estrema saporosità, cioè non solo cibo per lo stomaco ma anche per la mente, serviti in un storico locale cittadino.
Ultima sosta a Castelvecchio
Il giorno dopo, la domenica mattina, prima della partenza per Genova il gruppetto di giornalisti liguri, guidato da Realmo Cavalieri grande sommelier e profondo conoscitore del Carmignano, visita l’azienda Castelvecchio di Carmignano. Ad accoglierlo, la signora Romina Pinori che, da perfetta padrona di casa, ne racconta l’origine e ne mostra la proprietà. Una splendida villa, vigneti, oliveti ed una moderna ed attrezzata cantina, dal designer che coniuga il passato col presente.
Ospitalità e cortesia
Meglio di così non poteva essere. Le camere messe a disposizione dal simpatico Alessandro Cocci, complete di ogni confort, si trovano in un vecchio cascinale riattato con molta cura, circondato da vigneti, oliveti e boschi. Un po’ isolato ma con tutto quello che gradisce l’ospite. Un bella piscina e un ristorante per cene galanti e per matrimoni. Non manca l’attiguo e grande parcheggio e, molto vicino, la possibilità di cavalcare un cavallo, un giro in montainbike e trekking.
Doveroso un sincero ringraziamento alla D.ssa Ambra Nepi per la cordialità, l’efficienza e la disponibilità.
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Produttori & Vini
Podere Allocco: Carmignano Docg 2008 e Carmignano Docg Riserva 2007 (da botte)
Fattoria Ambra: Carmignano Docg “Santa Cristina in Pilli” 2008 e Carmignano Docg Riserva “Elzana” 2007 (da botte).
Fattoria di Artimino: Carmignano “Villa Artimino” Docg 2008 e Carmignano Docg Riserva “Villa Medicea” 2007.
Fattoria di Bacchereto: Carmignano “Terre a Mano” Docg 2008 (da botte)
Tenuta La Borriana: Carmignano Dogc 2007 (da botte) e Carmignano Dogc Riserva 2005
Tenuta di Capezzana: Carmignano “Villa di Capezzana” Dogc 2008 (da botte) e Carmignano Docg “Trefiano” 2007
Castelvecchio: Carmignano Docg 2008 (da botte)
Colline San Biagio: Carmignano “Sancti Blasii” Docg 2006
Tenuta “Le Farnete”: Carmignano Docg 2008 e Carmignano Dogc Riserva 2007
Fattoria le Ginestre: Carmignano Docg 2008 (da botte) e Carmignano Docg Riserva 2006
Piaggia: Carmignano Docg “Sasso” 2008 e Carmignano Docg Riserva 2007 (da botte)
Az. Agricola Pratesi: Carmignano Docg 2008 e Carmignano Docg Riserva “Vigna di Carmio” 2007
Podere il Sassolo: Carmignano docg 2007
Villa di Bagnolo: Pinot Nero “Fattoria di Bagnolo” 2007 e Riserva Pinot Nero “Vigna Baragazza” 2005 (da botte)
Gli Oli
Fattoria Artimino, Fattoria di Bacchereto, Tenuta La Borriana, Tenuta di Capezzana, Castelvecchio, Colline San Biagio, Tenuta Le Farnete, Fattoria Le Ginestre e Marchese Pancrazi.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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