Indiscussa ghiottoneria della grande cucina francese e dalla fama pressochè mondiale, il foie gras vanta - piu' di altre specialità gastronomiche - curiose ed antichissime origini. Se il pate di foie gras è un'eredità dell'Ancien Regime, il modo per ottenerlo partendo appunto dall'alimentazione particolare delle oche, ossia rimpinzandole, era già conosciuto dagli Egiziani nell'epoca dei faraoni, testimoniato da un affresco del 2500 a.C., scoperto a Sakkarah, raffigurante sei egiziani che sovralimentavano oche.
Gli stessi Romani, adottando i medesimi criteri, ne ottenevano il foie gras (fegato grasso), farcendolo con una miscela di fichi secchi tritati, latte e miele. Poi, passati i "tempi oscuri", il foie gras diventa vivanda dei reali di Francia. Con Luigi XV e Luigi XVI in particolare, il foie gras, grazie ad un prelibato "pate in croute" (pasticcio di fegato grasso in crosta) tratto da una ricetta ideata nel 1769 dall'albergatore della Taverne de Nerac (sita nel comune omonimo del dipartimento Lot et Garonne), raggiunge la celebrità.
Prodotto sotto il severo controllo di appositi organi che ne tutelano sanità, qualità ed origine, il foie gras è ottenuto dall'elaborazione di fegato fresco o congelato (meno pregiato), ricavato da oche e anatre alimentate (forzatamente solo nelle ultime quattro settimane) esclusivamente con mais coltivato biologicamente.
Le varie tipologie di foie gras sono poste in commercio con le seguenti denominazioni :
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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