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Gruppo Mercurio rilancia con Brindo diVino

di Redazione di TigullioVino.it

Il progetto per la promozione di vini di qualità nei pdv diventa una community non solo virtuale…e le persone coinvolte sono disposte a spendere di più. Brindo diVino (che coinvolge più di 300 etichette ed oltre 60 cantine) nasce come progetto di Gruppo Mercurio finalizzato alla divulgazione della cultura del vino e della sua accessibilità (sia economica che in termini di conoscenza ed informazione), attraverso numerosi strumenti per conoscere il vino: incontri di degustazione insieme ai sommeliers dell’AIS, visite guidate presso alcune delle più importanti cantine del centro Italia, pubblicazioni, personale formato ed informato. Brindo diVino ha creato all’interno dei supermercati a marchio SIDIS e Ser Franco delle vere e proprie enoteche, spazi con una ampia scelta di etichette ma anche con informazioni dettagliate per permettere al cliente di scegliere in modo consapevole.

Oggi Brindo diVino diventa però qualcosa di più, trasformandosi in una vera e propria community riunitasi attorno al sito www.brindodivino.it , con un blog molto seguito, con le pillole video “I Consigli di Luciano Mallozzi” e con decine di iniziative, incontri, visite guidate, che coinvolgono centinaia di romani attenti al mondo del vino, pur non essendo esperti professionisti. Uno spazio è anche dedicato all’e-commerce, su cui il progetto intende puntare molto in futuro, diventando di fatto un progetto nazionale e con aspirazioni persino internazionali.
“ Il vino è più che un prodotto di consumo, è un simbolo, una rappresentazione di sé, del proprio sistema valoriale e culturale, del proprio gruppo di appartenenza. Costruire una community attorno ad una efficace piattaforma di e-commerce coniuga quindi due forme di marketing innovativo per la grande distribuzione, le due aree si rafforzano tra loro: chi compra poi vuole confrontarsi con gli altri clienti, chi è cliente vuole raccontare la propria esperienza, chi si avvicina la prima volta chiede e si informa.

Superando in questo modo l’impersonalità dell’e-commerce che forse è uno dei principali ostacoli al suo decollo in Italia” – ha detto Veronica Marica, Vice Presidente di Gruppo Mercurio e responsabile del progetto Brindo diVino. Ma per sapere davvero chi sono questi “Wine Friends”, “Brindo diVino” ha realizzato uno studio, in collaborazione con Orienta, che ne ha fotografato atteggiamenti e tendenze: si tratta di uomini e donne giovani, che consumano vino in modo moderato, soprattutto al ristorante o come aperitivo con gli amici, che sono disposti a spendere per il vino di tutti i giorni e di aumentare anche significativamente il budget in occasione di eventi speciali, che scelgono le regioni “tradizionali” del vino italiano, che conoscono etichette e case vinicole pur non avendo una grande cultura specializzata. Insomma, i “Wine Friends” sono amanti soft, che guardano al vino come un piacere, come strumento di socializzazione e relax.

“Brindo diVino” non è una operazione di marketing, ma un vero progetto culturale, che intende contribuire a far crescere una cultura di consumo del vino consapevole ed informata. Il vino oggi è soprattutto uno strumento di socializzazione, per questo nasce la community, che è virtuale, attraverso il sito, ma anche reale, attraverso i tanti eventi, i corsi di degustazione, le visite guidate presso le cantine; tutte occasioni queste per conoscere anche cosa c’è dietro al vino, le storie di uomini e di donne, di lavoro, di terra, di radicamento e tradizione. Il vino insomma è anche il simbolo di quell’identità e di quella eccellenza tipica italiana che “Brindo diVino” contribuisce a far conoscere.” – ha aggiunto Veronica Marica,– Brindo diVino è quindi la volontà di andare oltre il vecchio marketing tipico della grande distribuzione, per puntare invece alla creazione di community valoriali, che riuniscono persone che condividono un medesimo stile di vita e lo stesso tipo di rapporto nei confronti del vino inteso non solo come prodotto commerciale, ma come rappresentazione ed auto rappresentazione del proprio stile di vita. Abbiamo visto dalla nostra ricerca come le persone coinvolte emotivamente sono anche disposte a spendere di più per avere di più, per acquistare una bottiglia di valore non solo qualitativo ma anche simbolico.”.


Fonte news: In Media Res Comunicazione srl

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