Tavola Rotonda mercoledì 10 giugno a Tuttofood a Milano, si è discusso delle prospettive dell’olio extravergine di oliva alla luce dell’entrata in vigore della modifica al Regolamento Ce sull’etichettatura.
Il Frantoio di Santa Tea ha promosso un’interessante Tavola Rotonda mercoledì 10 giugno a Tuttofood a Milano dal titolo: “Sapore italiano, sapore buono: insieme per la vostra salute. Nuovi orizzonti per l’olio extravergine di oliva” e ha riunito attorno ad un tavolo i principali attori della filiera produttiva: Piero Gonnelli Presidente di Aifo, Ranieri Filo della Torre Direttore di Unaprol, Walter Brunello Presidente di Buonitalia, Salvatore Ranchetti Direttore Assicurazione Qualità di Esselunga, lo Chef stellato Claudio Sadler, il tutto moderato da Paolo Marchi, giornalista de Il Giornale e patron del Congresso di Cucina d’Autore “Identità Golose”. Davanti ad una folta platea, i relatori hanno commentato l’entrata in vigore della Modifica al Regolamento CE n. 1019/02 in materia di etichettatura dell’olio extravergine di oliva e hanno delineato, ognuno dal proprio punto di vista, le prospettive di questo prodotto 100 % italiano.
Ranieri Filo Della Torre nel suo intervento ha sottolineato la grande importanza per i produttori di olive italiane, della data del 1 luglio quando entrerà in vigore la nuova normativa. C’è da parte di tutti gli attori una forte volontà di avere una filiera della qualità coadiuvata da una stagione di controlli: 500 mila associati controlleranno infatti l’origine del prodotto per garantire il consumatore. Le scelte di consumo si dirigeranno, grazie alle corrette informazioni, verso i produttori italiani che produrranno l’olio extra vergine di oliva descritto in etichetta.
Piero Gonnelli ha parlato del ruolo del frantoio, nel tempo non valorizzato in maniera adeguata. La dimostrazione si è avuta anche nel settore pubblicitario dove l’immagine ricorrente per il settore olivicolo era rappresentata da un gruppo di persone che raccoglievano direttamente dalle piante di olivo le bottiglie di olio. Non comunicando alcunché riguardo al lavoro artigianale silenziosamente svolto ogni anno da tutti i vari frantoi sparsi sul territorio italiano. Le singole aziende non sono in grado di supportare i costi di comunicazione cosi come fanno le grandi multinazionali. Nella sua relazione ha poi rivolto un plauso all’operato del Ministro Luca Zaia che, nell’ottica della ricerca della qualità e dell’informazione ai consumatori, sta operando controlli a tappeto per smascherare chi miscela oli di varia provenienza. Gonnelli ha chiesto la collaborazione del sistema di filiera per promuovere il prodotto extravergine (supermercati, grande distribuzione, etc.), presso i punti vendita, come già realizzato da realtà della grande distribuzione che hanno investito da tempo in tale progetto di comunicazione.
Sottolinea come sia necessario scegliere la strada della diffusione della cultura di prodotto nel consumatore. Ha fatto un appello anche ai ristoratori che possono essere promotori e ambasciatori del vero extravergine italiano.
Salvatore Ranchetti ha tracciato un identikit del consumatore di Esselunga, ha spiegato come il mercato sia fatto per l’80 % di olio extravergine di oliva, Esselunga ha infatti 160 referenze, con offerta centralizzata e declinata sulle esigenze territoriali. I buyer hanno una grande conoscenza del mercato, studiano le offerte della concorrenza, conoscono le problematiche della filiera, per poter dare un’offerta di prodotti ai massimi livelli. Esselunga ha una sezione dedicata ai prodotti di pregio, una vetrina denominata “Lo Scaffale dei Grandi Oli”, con extravergini Biologici, Dop, Igp e il 100 % Italiano. Secondo Ranchetti la Grande Distribuzione in generale dovrebbe fare molta comunicazione sul prodotto per guidare il consumo e per dare il maggior numero di informazioni al consumatore. In Esselunga esiste già un house organ dedicato proprio a fornire tutte le caratteristiche sui prodotti che il consumatore trova sullo scaffale. Tutti gli attori, ha concluso Ranchetti, stanno remando nella stessa direzione affinché il mercato si sposti verso l’alta qualità, che deve però essere immediatamente riconoscibile dal consumatore.
Walter Brunello ha citato l’operato del Ministro Zaia che è particolarmente attento alle frodi e alle repressioni, in questo ultimo periodo si sono infatti susseguiti i sequestri di prodotti contraffatti. Brunello ha poi spiegato la mission di Buonitalia, e cioè la valorizzazione e la promozione dell’agro-alimentare italiano. L’Italia da questo punto di vista dovrebbe far sistema. Il problema grosso secondo Brunello è quello di portare la conoscenza all’estero dove manca la cultura di prodotto. L’olio è uno degli ambasciatori più importanti nel mondo. Buonitalia e il Ministro Zaia stanno cercando di far apprezzare il prodotto unitamente al territorio di origine. All’estero non riusciranno mai a copiarci la storia, la cultura, l’area di produzione che stanno dietro ad un nostro prodotto tipico d’eccellenza.
Buonitalia deve comunicare e far vedere da dove vengono questi splendidi prodotti, in modo che chi è stato in visita, ha mangiato e ha vissuto l’Italia, quando tornerà a casa ne avrà un ricordo molto vivo attraverso il prodotto acquistato.
Claudio Sadler ha spiegato il ruolo fondamentale dell’extravergine nel suo modo di cucinare. L’extravergine è infatti uno dei prodotti che presenta nei propri ristoranti come una delle eccellenze italiane, anche all’estero. Risulta necessario implementare la comunicazione: basti pensare, per esempio in Cina, che i consumatori non hanno idea di cosa sia l’extravergine di oliva e a cosa possa servire. L’extravergine di oliva, invece, è quello che dà il tono alla cucina e chiude la presentazione finale di un piatto. Ha poi spiegato come nella sua cucina il consumo del burro sia diminuito in maniera drastica, limitato solo alla preparazione del risotto e nella pasticceria. L’extravergine di oliva è più sano e più facilmente digeribile, e quindi è parte integrante del suo modo di cucinare. Secondo Sadler manca la conoscenza e la cultura del prodotto. A suo giudizio c’è inoltre un po’ di difficoltà nel distinguere questa grande varietà di oli che stanno sugli scaffali della Grande Distribuzione, troppi prodotti e non facilmente identificabili.
Fonte news: IDEEUROPEE communication in action
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Inserito da Patrizia Rampa
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