Rufina: felice connubio tra territorio e vino
Nel vigneto Italia, la toscana occupa il quarto posto. Stesse posizioni per la percentuale vinicola VQPRD e la media per produzione di vino per ettaro. Ma sale decisamente al primo posto per cultura, storia e dinamismo nel mondo del vino. Infatti la prima “denominazione dei vini” planetaria è stata fatta in Toscana nel lontano 1716. Nel famoso Bando del 24 settembre 1716, emanato da Cosimo III de’ Medici, sono già tracciate le zone di produzione di 4 vini, di cui la maggiore era è resta quella del Chianti.
In tempi più recenti, un Decreto Ministeriale del 31/7/1932 che ne tutela la storica zona, riconosciuta poi Doc col DPR del 9/8/1967 ed infine, Docg col DPR del 2/7/1984. Una delle più grandi aree vitivinicole italiane più conosciute all’estero, dove c’è un naturale connubio tra territorio e vino. La vasta area di produzione comprende ben sei delle dieci province, suddivisa in sette sottozone: Colli Aretini, Colli Fiorentini, Colline Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Montespertoli e Rufina.
Rufina zona & vino
Suggestive e verdi colline che si accavallano, dove le zone più assolate sono caratterizzate in gran parte da ordinati vigneti, seguiti da oliveti e, svettanti cipressi, che adornano case e tracciano percorsi. Un ritratto che identifica la Rufina. La più piccola ma più alta delle sottozone del Chianti, con una superficie di 12.483 ettari, di cui circa 770 iscritti all’Albo (che saliranno nel tempo a 1.000 ettari), con una produzione di circa 27.000 ettolitri.
La sua zona di produzione comprende i comuni di Pontassieve, Rufina, Pelago, Lonta e Dicomano in provincia di Firenze. Come per Colli Fiorentini e Montespertoli, il Rufina ha un contenuto alcolico minimo del 12% (mezzo grado in più rispetto alle altre 4 sottozone), se con 12,5% ed invecchiato almeno 2 anni (dal 1 gennaio successivo alla vendemmia) di cui almeno 9 mesi in botte di rovere e, affinato tre mesi in bottiglia, può portare la qualifica Riserva. Ma cosa differenzia sostanzialmente il Chianti Rufina dagli altri Chianti, sono le sue particolari condizioni pedo-climatiche (terreni ricchi di sali minerali, con estati calde di giorno e fresche di notte) che gli conferiscono un colore rubino intenso, un ampio e persistente bouquet, molta sapidità e freschezza, e maggiore longevità.
Anteprima Chianti Rufina 2008
Questa edizione ha superato il successo della precedente, richiamando un maggior numero di giornalisti specializzati, provenienti da tutta Italia e, in parte, dall’estero. Teatro dell’evento la cinquecentesca Villa La Massa, splendida dimora situata a Candeli, a pochi chilometri dall’uscita del casello autostradale di Firenze Sud.
A fare gli onori di casa e a presentare l’evento, il dinamico Giovanni Busi, presidente del Consorzio di Tutela Chianti Rufina e patron della Fattoria Travignoli. Busi dopo avere illustrato ai giornalisti che gremivano la sala, un quadro completo comprendente la zona, il vino e i produttori del Chianti Rufina, lasciava la parola a Lucia Granello, collega di Repubblica, la quale presentava le 7 aziende produttrici degli 8 vini in degustazione, dalle annate spazianti dal 1999 al 1981. Subito dopo, iniziava la degustazione degli 8 Chianti Rufina, condotta con professionalità dal sommelier AIS Angelo Castellani.
I Vini
Otto Chianti Rufina di altrettante annate, dove ognuno esprimeva in parte, caratteristiche legate all’annata e soprattutto al terroir. Eccone la sintesi.
Fattoria Lavacchio Riserva 1999: ottimo all’aspetto, dal colore rosso rubino carico con orlo leggermente granato. Intenso, persistente, ampio e fine al naso, con netti sentori di piccoli frutti rossi maturi (prugna, ciliegia, melagrana), di umori boschivi (bosso) e speziati (pepe nero e ginepro) e lieve di cuoio. Al sapore è secco, fresco, sapido, delicatamente caldo, leggermente astringente, discretamente pieno e continuo. Al retrogusto: la piacevole vena tannica, liquirizia e le note fruttate e speziate. Già armonico ma può affinarsi ulteriormente.
Poggio Grignano Riserva 1998: ottimo all’aspetto, dal colore rubino con orlo granato. Abbastanza intenso e persistente al naso, discretamente fruttato (ciliegia, corbezzolo e ribes nero), speziato (pepe nero), con note di sottobosco, cuoio e rabarbaro. In bocca è secco, abbastanza fresco, sapido, caldo, giustamente tannico, pieno e continuo. Al retrogusto spiccano: sapidità, astringenza, corpo e le note fruttate.
Tenuta Villa Bossi Riserva 1997: All’aspetto è limpido, di colore rosso rubino vivo. Al naso è abbastanza intenso e persistente, discretamente fine, ampio, un po’ pungente, con sentori fruttati (ciliegia e corbezzolo) e speziati (cannella) e, lieve, di balsamico e pirite. Sapore secco, fresco e sapido, giustamente tannico, caldo, pieno e persistente. Al retrogusto: freschezza e note fruttate. Può tenere bene altri 4-5 anni.
Marchesi Frescobaldi Montesodi Riserva 1991: Limpido, di colore rubino con orlo granato scarico. Al naso è delicato ma persistente, fine, discretamente ampio, con sentori fruttati (ciliegia e ribes nero), giaggiolo, rabarbaro e cuoio vecchio. In bocca è secco, poco fresco ma sapido, delicatamente caldo, sufficientemente tannico, abbastanza pieno e continuo, con fondo amarognolo. Al retrogusto: sapidità, con note tannica e balsamica.
Tenuta Villa Bossi Riserva 1990: All’aspetto è limpido, di colore rosso rubino tendente al granato. All’olfatto è intenso e persistente, fine, ampio, con sentori fruttati (prugna, ciliegia e ribes nero) e lievi, di goudron e boisè. In bocca è secco, fresco, sapido, caldo, piacevolmente tannico, pieno e persistente, con fondo amarognolo. Al retrogusto: netto goudron, e piacevoli percezioni sapida e tannica. Ancora in evoluzione.
Selvapiana Riserva 1985: Aspetto: limpido e di colore granato con orlo aranciato. Al naso è molto intenso, persistente, fine, ampio, con sentori di fiori secchi, ciliegia, corbezzolo e lieve di menta e goudron. Al sapore è secco, fresco, sapido, caldo, giustamente tannico, pieno e continuo. Al retrogusto: piacevole astringenza e note di liquirizia e menta. Evoluto ma ancora armonico.
Villa Travignoli Riserva 1983: All’aspetto è limpido, di colore granato scarico con orlo aranciato. Al naso è intenso, persistente, fine, con sentori di fiori secchi, giaggiolo, corbezzolo e mora un po’ essiccati, e lieve goudron. In bocca è secco, sufficientemente fresco, sapido, caldo, poco tannico, di buon corpo e continuità. Al retrogusto: note fruttata, floreale e goudron. Ancora equilibrato ed invitante.
Spalletti Poggio Reale Banda Rossa Riserva 1981: All’aspetto è limpido, di colore rosso granato con riflessi aranciati. Al naso si presenta molto intenso, persistente, fine, ampio, con sentori di fiori gialli secchi, frutti rossi maturi ed essiccati (corbezzolo, ciliegia e ribes nero), e lievi di goudron e liquirizia. In bocca è secco, sufficientemente fresco, molto sapido, delicatamente caldo, giustamente tannico, di buon corpo, molto continuo. Al retrogusto: liquirizia e note sapida e fruttata. Ancora equilibrato. Il più giovane dei più “vecchi”. Un concreto esempio della longevità del Rufina.
Ricco buffet al Verrocchio
Dopo un break e l’aperitivo, oltre un centinaio di ospiti tra giornalisti e produttori, hanno assaporato i saporosi e raffinati piatti realizzati dall’executive chef di Villa Massa, Andrea Quagliarella e dalla sua equipe. Il tutto abbinato al meglio con i vini (bianchi, rossi e passiti) dei produttori consorziati, e siglato dalla verve e le pungenti battute del famoso duo Fede e Tinto.
Anteprima dei Rufina 2007 e 2006
Il giorno dopo, degna conclusione con la presentazione e degustazione delle annate 2007 e 2006 Riserva. Anche in questo caso la location è senz’altro ideale, in quanto si tratta della stupenda Villa Poggio Reale di Rufina, già proprietà degli Spalletti ed oggi sede del Consorzio di Tutela. Nell’affollato grande salone, posti in fondo ed ai lati, vari tavolini, uno per azienda, dove il titolare o l’enotecnico presentava e serviva ai giornalisti i propri vini. Vicino all’ingresso, una raccolta saletta dove comodamente seduti si poteva degustare al meglio i 38 vini prodotti da ventuno aziende, serviti da impeccabili sommelier.
Ecco, di seguito, i miei personali giudizi.
Facendo una valutazione globale dei vini, i diciotto Chianti Rufina Docg 2007, hanno espresso in generale buoni colore e struttura. Al naso oltre il fruttato - maturo in alcuni - alcune note floreali, speziate e boisé, mentre in bocca oltre a sapidità e astringenza, evidenziavano abbastanza corpo e continuità; nel dettaglio: 3 sono risultati ottimi. 8 buoni e 5 discreti e 2 sufficienti.
Ovviamente gran parte di loro, data l’ottima annata, maturando, raggiungeranno maggiore armonia. I venti riserva hanno in generale espresso al naso una qual certa complessità, con profumi fruttati, speziati e note balsamiche, ma anche di tostato e boisé. Mentre al sapore si presentavano freschi, sapidi, giustamente astringenti e continui, o in minor parte, poco freschi, magri e duri. Quindi 5 ottimi, 7 buoni, 5 discreti e 3 sufficienti. Tutto sommato, è un bilancio positivo, che conferma il Chianti Rufina tra i vertici dei grandi rossi di Toscana.
Degustazione pubblica dei Chianti Rufina
Nel pomeriggio del 15 novembre, Villa Poggio Reale (che ospita anche il Museo della Vite e del Vino) ha aperto i cancelli al numeroso pubblico che ha così potuto apprezzare i vini di tutte le 23 le aziende associate al Consorzio di Tutela Chianti Rufina. Nell’occasione, il Consorzio Prosciutto Toscano DOP, ha offerto in degustazione suoi pregiati prodotti per l’intera giornata.
L’ospitalità
Lucia Boarini si è superata: eccellente l’ospitalità. Eleganti camere inserite nell’ albergo di Villa La Massa, una splendida dimora del Cinquecento, completamente riattata ed immersa in un’oasi di verde, che appartenne all’aristocratico fiorentino Santi Landini e, via via, a personaggi famosi quali il cardinale Giovanni Ricucci, Lady Catherine Hombert Ruffié Planche, la contessa Bierliska, John Goldsmith e alla famiglia Sears. Tra i molti ospiti illustri, Winston Churchill, Elisabeth Taylor, Barbara Hutton, Gregory Peck e Richard Burton. Per le loro nozze, David Bowie e Iman affittarono l’intera villa. Cordiale e gustosa la sosta del pranzo nella cantina di Villa Poggio Reale.
Le Aziende e i Vini di Anteprima Chianti Rufina 2008
Azienda Agricola Colognole: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva del Don 2006
Azienda Agricola Frascole: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva
2006
Azienda Agricola Il Prato: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Azienda Agricola Travignoli: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Azienda Vinicola Le Coste: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Cantina Sociale Vi.c.a.s.: Chianti Rufina Docg Montulico 2007
Cantine F.lli Bellini: Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Casa Vinicola Dreolino: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Scopetani srl: Chianti Rufina Docg Risasso 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva Vigna Macereto 2006
Castello di Nipozzano: Chianti Rufina Docg Riserva Nipozzano 2006 e Chianti Rufina Docg Riserva Montesodi 2006
Fattoria Castello del Trebbio: Chianti Rufina Docg Riserva Lastricato 2006
Fattoria di Basciano: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Fattoria di Grignano: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Azienda Agricola Balbi - Fattoria Il Capitano: Chianti Rufina Docg 2007
Fattoria Il Lago: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Fattoria I Veroni: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Fattoria Lavacchio: Chianti Rufina Docg Cedro 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva Cedro 2006
Fattoria Selvapiana: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva Bucerchiale 2006
Fattorie Galiga e Vetrice: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva Villa di Vetrice 2006
Marchese Gondi-Tenuta Bossi: Chianti Rufina Docg San Giuliano 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva Pian Dei Sorbi 2006
Podere il Pozzo: Chianti Rufina Docg 2007 e Chianti Rufina Docg Riserva 2006
Altri produttori non presenti ma associati nel Consorzio Chianti Rufina
Ambrogio e Giovanni Folonari Tenute sarl, Fattoria Caiano.
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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