campi da golf - itinerante
dal 29 aprile 2019 al 28 ottobre 2019
Una piacevole occasione d’incontro, di gioco di squadra e un’opportunità per assaggiare piatti d’autore
L’eccellenza della ristorazione e del mondo del golf tornano insieme per dare il via alla nuova stagione del circuito Chef n Green 2019 nella splendida cornice del Castello di Tolcinasco Golf Club & Spa. Tutti pronti quindi a impugnare drive, putt e forchetta, per regalare una giornata a tutto gusto ricca di emozioni.
La quinta edizione riconferma il successo della manifestazione nata nel 2015 dal desiderio di unire il gioco del golf e il food d’eccellenza, invitando a sfidarsi su alcuni tra i più esclusivi green italiani autorevoli interpreti della cucina italiana. Gli chef giocano a coppie, "neofiti" e "golfisti", e possono avvalersi di supporter, golfisti non-chef che partecipano o seguono il gioco. Alla fine di ogni singola gara i partecipanti chef o professionisti accumulano punti, alla fine del torneo chi raggiunge il punteggio massimo viene proclamato vincitore della Chef in Green.
La tappa inaugurale di lunedì 29 aprile ha visto oltre 40 cuochi giocare in campo, ripresi in foto dalla bravissima Cristiana, in video, dal Drone Opera - l’invenzione più incredibile -, per poi dar vita al gusto in cucina con un’esclusiva “Gourmet dinner”. Presenti gli Chef stellati Claudio Sadler, Tano Simonato e Felix Lo Basso.
Ouverture con un aperitivo e i vini dell’azienda agricola Belvedere di Nebiolo, che accompagnano ogni piatto della cena. Protagonisti nella vetrina di eccellenze gastronomiche da parte di alcuni produttori al seguito di questi interessanti appuntamenti: Riso Buono, il formaggio Montébore, un formaggio unico, dolce e gustoso, la pasta non pasta Legù, il gorgonzola al cucchiaio targato Arrigoni, che si sposa alla perfezione con le mele caramellate da Stefano Bizziccheri con il suo sorprendente Onfalos insieme alle ultime novità di Claudio Gatti ed i suoi dolci della via Francigena e Giuseppe Verdi e il carretto dei gelati che porta la firma della Gelateria Merelli di piazza Agrippa a Milano: dal 1962 la tradizione si è fatta gelato grazie ad una sapiente combinazione di materie prime sapori al fine di conquistare i palati più scettici.
Dopo le premiazioni di rito, la giornata si è conclusa con una cena gourmet presso il ristorante Tolcino del Golf Club che ha coinvolto grandi professionisti della ristorazione.
Ai fornelli gli chef Giuseppe Lo Presti del ristorante Il Casale, consigliato nella guida Michelin 2018 che ha servito la Terrina con fegato di coniglio - in arrosto morto* - panina aretina, mousse al lardo di colonnata, culis di lamponi (*piatto tipico toscano) e Cristian Benvenuto, chef e patron del ristorante La Filanda a Macherio che ha servito il Gelato all’olio extravergine d’oliva Zenia con tartare di manzo, e poi due new entry ristoranti milanesi Gianluca Rosano del Otivm che ha servito Ravioli cacio e pepe, lime, bottarga e tartare di gamberi e Pasquale Frigoli del Bistruccio che ha elaborato un raffinato Filetto di Rombo, plancton nero di seppia e piselli novelli, mentre, con un piatto dai colori primaverili, Sebastian Fitarau della Locanda Sensi di Rivergaro che ha portato in tavola la Pasta della Grecia antica, ortiche e menta con asparagi e pecorino, una delle sorprendenti novità dell’Eccellenza Ellenica offerta da Krokos Kozanis, sempre presente con il mitico zafferano ellenico e, dulcis in fundo, il pastry-chef Nicolò Moschella, considerato tra i nomi emergenti della pasticceria moderna e premiato come Top Italian Talent Chef 2018 ha concluso la serata deliziando i numerosi commensali con la sua “Seduzione”, una sfera di mousse con cioccolato al latte, chablon al cioccolato, nocciola caramellata e base crumble.
Apprezzamenti diffusi da parte dei partecipanti allo speciale evento diretto da Roberta Candus, perfetta padrona di casa e abile conduttrice. Roberta Candus, direttore di Golf & Gusto è l’ideatrice della kermesse, esperta della cultura enogastronomica ha reso possibile anno dopo anno la realizzazione di ogni tappa all’interno dei più belli ed esclusi golf club del panorama, coinvolgendo tantissimi grandi nomi delle cucine più autorevoli che si sono sfidati sui green più esclusivi d’Italia, “il gioco del golf fa squadra”.
Davvero geniale la partecipazione di Drone Opera, giovane realtà imprenditoriale, costituita nel 2015, specializzata in riprese fotografiche e video per mezzo di drone. La lunga esperienza nel campo della fotografia professionale e della comunicazione visiva consentono di produrre immagini fisse ed in movimento dotate di una elevata qualità ed una particolare attenzione agli aspetti estetici, compositivi e di post-produzione.
Si estende nei comuni di Casteggio, Torrazza Coste e Codevilla l’azienda agricola Belvedere di Nebiolo nata nella sua forma attuale nel Marzo 2015 con la volontà di ricostruire l’antica attività di vignaiolo di Biancardi Piero, il quale dal 1964 coltivava Moscato Bianco e Croatina sulle ripide pendici della collina di Nebiolo Superiore. Dall’anno di fondazione ad oggi l’azienda si è specializzata nella coltivazione della vite, raggiungendo la dimensione di 70 ettari, dei quali circa 25 vitati, i restanti sono tenuti a prato permanente, boschi cedui e castagneti. La principale attività è quella di vinificazione delle proprie uve, coltivate in massima parte sopra i trecento metri di quota, con particolare vocazione alla produzione di Vini Bianchi e Spumanti. Quattro le etichette in degustazione, due vini bianchi e due vini rossi, per il piacere del palato dei presenti:
Colore giallo molto chiaro, cn eventuali riflessi ramati tenui. All’olfatto risulta particolare, intenso, odore di fiori campestri e acacia. Il gusto è pieno, armonico e morbido al palato. Vino mediamente longevo, ideale per piatti di pesce.
Colore giallo molto chiaro con eventuali riflessi rosati molto tenui. All’olfatto risulta delicato e floreale. Il gusto è morbido e gradevolmente acidulo, con spuma fine e persistente. Vino per aperitivi o a tutto pasto, ben si spsa con piatti leggeri.
Colore rosso non molto intenso. All’olfatto risulta intenso, cn note di ciliegia, frutti di bosco, cuoio e vaniglia. Il gusto è morbido, con tannini eleganti e fini. Da abbinare con antipasti, risotti, ravioli. Ideale con cacciagione e arrosti.
Colore rosso rubino con riflessi granati. Vinoso, intenso, con note floreali marcate di rosa e d viola. Il gusto è morbido ed elegante, prevale la rosa accompagnata da un sentore speziato. Ideale con le carni rosse e d secondi piatti.
La Società Agricola Cascina Boschetto di Stazzano (AL), produce il Montébore, un formaggio antico, il formaggio più raro al mondo, le cui origini si perdono nei secoli. Prende il nome da un piccolo paese della Val Curone, sullo spartiacque tra le valli del torrente Grue e del fiume Borbera. Un angolo del Tortonese (nel territorio piemontese confina a sud con la Liguria e a est con la Lombardia) poco umanizzato e integro.
La storia del formaggio Montebore è una storia speciale, è simbolica dell’importanza della salvaguardia delle tradizioni contadine, viste come giacimenti di storia e di qualità legata alla tutela del territorio. È quindi qualcosa di più di un semplice formaggio tipico: è una storia, una bandiera del territorio fatta con tutti gli elementi delle bandiere che contraddistinguono la gravosità del territorio da cui caparbiamente hanno tratto l’origine. Ora tutelato da un consorzio di origine. Sembra che i monaci dell’abbazia di S. Maria di Vendersi abbiano preparato per la prima volta nel IX secolo questo particolare formaggio che ricorda una torta nuziale. Non a caso, veniva servito nei pranzi importanti. Un tempo era fatto con latte di pecora, ora si produce in piccolissime quantità con latte misto di vacca e pecora. Al naso, si percepiscono odori leggermente animali e un poco speziati. In bocca, all’inizio della degustazione, è tendenzialmente latteo e burroso, mentre nel finale si sente la castagna accompagnata da sfumature erbacee. Il Montébore può essere gustato fresco, semi-stagionato (quindici giorni) o da grattugia.
Un fondo di pasta frolla con marmellata di albicocca, uvetta, arancio candito fanno da supporto ad un ripieno morbido di frutta secca macinata e montata ad uovo. La passione per i cammini della Via Francigena e l’amore per la pasticceria hanno portato Claudio Gatti a lavorare su antichi ricettari, studiando le abitudini dei pellegrini ed i cibi che trovarono lungo il percorso. Dalla combinazione equilibrata di ingredienti leggeri e nutrienti, è nato il Dolce della Via Francigena, da gustare lungo il cammino! Il mix perfetto per un corretto apporto di energia a sportivi e viandanti. Nella versione morbida questo dolce è a base di frutta secca, marmellata e miele canditi.
Non resta che seguire le prossime tappe in giro per l’Italia come da calendario, dove drive, putt e forchetta si incontreranno nuovamente per dare vita ad altre giornate memorabili, fino alla finale del 28 ottobre che si terrà nuovamente al Golf Club di Tolcinasco.
Per informazioni: www.chefingreen.it
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