La storia della pizza è certamente antica ma incerta. Le origini del nome "pizza" risalgono al latino volgare di Gaeta nel 997 e in un contratto di locazione con data sul retro 31 gennaio 1201 a Sulmona, ed in seguito in quello di altre città italiane del centro Italia. Nel XVI secolo a Napoli, ad un pane schiacciato venne dato il nome di pizza che deriva dalla storpiatura della parola "Pitta".
La pizza marinara risale al 1734, mentre la pizza margherita è degli anni 1796-1810; ben prima del giugno 1889, epoca in cui, come si narra, per onorare la Regina d’Italia Margherita di Savoia, il cuoco Raffaele Esposito preparò la "Pizza Margherita", condita con pomodori, mozzarella e basilico, simbolizzando il tricolore della bandiera italiana.
Le pizzerie in Italia sono oltre 46 mila, quelle con asporto circa 27 mila che, con i 7400 bar, pub e chioschi estivi che servono la pizza, raggiungono la quota di 81.376 nel 2018. Nell’ultimo decennio le pizzerie hanno avuto una sicura crescita qualitativa, tanto che è sempre più difficile distinguere le pizzerie dai ristoranti-pizzerie. In quest’ultimi, la pizza fa parte integrante del menù.
La sua notorietà è pressoché mondiale. Come la paella è sinonimo di Spagna, la pizza lo è dell’Italia. Non a caso nel nostro Paese sono nate le manifestazioni più importanti: Giropizza d’Europa e il Campionato Mondiale della Pizza, che nel corso del 2019 raggiungeranno rispettivamente la sedicesima e la ventottesima edizione.
Diverso il discorso commerciale. I maggiori profitti dalla commercializzazione della pizza nel mondo vanno agli USA e alla Francia. In Liguria, un tempo terra di torte di verdure, focacce salate e farinata, oggi la pizza è diffusa ovunque. Tasto dolente, quelle di qualità, purtroppo, sono ancora la minoranza.
Ma cercando minuziosamente nelle strade di Genova e nelle sue delegazioni, si trovano golose sorprese. Una di queste, l’abbiamo scoperta recentemente. Un locale fuori dagli schemi abituali, caratterizzato da precisi motivi d’interesse, partendo già dal nome, Agripizzeria Priano.
Ossia dove le pizze sono farcite con i prodotti coltivati in loco? Sì, io e Mara Musante ne abbiamo constatato la veridicità. L’agripizzeria e ristorante aperto nell’agosto del 2017, è situato all’interno dell’omonima azienda agricola, dove sottostante, ci sono campi coltivati ad ortaggi, basilico, frutti e zafferano, tutti da agricoltura naturale. Una storica villa poderale o meglio, come si diceva un tempo, un vero e proprio “scito”.
La pizza che abbiamo assaporato era decisamente di ottima qualità, caratterizzata da prodotti stagionali. Nel nostro caso oltre un misto di insalate, un buon caprino, zafferano, un pesto di cavolo nero e salumi di aziende artigianali. Speciale la base: leggera, soffice e appena croccante sul bordo. Giusta anche la dimensione. Per i ghiottoni, è possibile fare il giropizza, una ricca sequenza di tranci di pizza con diversi ingredienti.
Ad esempio, a novembre non è mancata la pizza con la zucca. Ovviamente oltre alle pizze, si possono gustare i classici piatti genovesi e liguri. Due parole sul locale e i suoi gestori. Attualmente sarete accolti in due piccole salette (altre sono in via di finitura) per complessivi quaranta coperti, di cui nella prima troneggia il forno rigorosamente a legna. Simpatici, volonterosi e fattivi i gestori: Luigi Cambiaso il patron con la sua fidanzata, Maria Regina Ferrando. Due giovani che assommandone gli anni, non raggiungono il minimo per andare in pensione.
A Luigi la Coldiretti ha conferito il prestigioso Oscar Green. Non solo, al Campionato Mondiale della Pizza a Due, dopo un attestato di partecipazione, Luigi si è aggiudicato meritatamente il secondo posto. Il locale è anche consigliato da Tripadvisor. Infine parliamo del conto, per una pizza a persona come quella che abbiamo mangiato noi, più una buona birra artigianale, una bottiglia d’acqua minerale, un dolce e un caffè, è di poco più di venti euro, decisamente ben spesi.
Fin quì tutto OK. Meno piacevole, appena finito di mangiare, l’invito a lasciare il posto per i nuovi clienti arrivati, visto che al venerdì e al sabato sera sono previsti due turni. Come raggiungere da Genova l’Agripizzeria Priano: arrivati a Sestri Ponente, passate da Via Giotto e proseguite per Borzoli. Giunti al primo crocevia, girate a sinistra e poi prima del torrente Chiaravagna girate a destra, salendo la via fino ad arrivare davanti alla Chiesa di Virgo Potens, fate alcune decine di metri di strada, svoltate a destra e percorrete una salita per un centinaio di metri. Parcheggiate l’auto, più o meno nelle vicinanze, dipende dalla fortuna, poi proseguite a piedi per una “creuza” per circa 10 minuti, purtroppo non sono presenti cartelli o altre indicazioni, ma una volta raggiunta la destinazione vi attende Luigi con il forno caldo e pronto a deliziare il vostro palato.
Agriturismo Priano: Via Molotto 2 - 16153 Genova Sestri Ponente (GE)
Orari - Dal Mercoledì al Venerdì : 19:00–22:00
Sabato e Domenica : Pranzo 12:00–14:00. Cena 19:00–22:00
Consigliata la prenotazione telefonica
Tel. 010/6513722. Cellulare 3473823428
Mail: aziendaagricolapriano@gmail.com
Nella foto di Mara Daniela Musante: Maria Regina Ferrando e Luigi Cambiaso
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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