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Vocacibario

Le Anteprime Toscane, i vini di otto consorzi

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato

Chi scrive di vino, non può assolutamente mancare alle Anteprime Toscane. Una manifestazione di livello internazionale che presenta alla stampa, buyers e operatori del settore, le nuove e vecchie annate dei grandi vini della Toscana.  Una kermesse di otto giorni (quest’anno dal 13 al 20 febbraio) che prende in esame i vini di vari consorzi, iniziando da quelli di minor produzione ma di gran pregio, passando poi ai più noti Chianti, Chianti Classico, Vernaccia di San Gimignano, Vino Nobile di Montepulciano e Brunello di Montalcino.  Sei tappe fondamentali nel tour tra i blasonati vini toscani.   

Prima tappa all’Hotel Michelangelo di Firenze per la degustazione dei vini di 8 denominazioni di cui tre Docg e cinque Doc.  Tutti vini ricchi di storia e notorietà ed altri meno noti ma anch’essi di pregio.  Si inizia col Consorzio Vini di Carmignano, con venti Carmignano Docg di cui sette Riserve con annate spazianti dal 2014 al 2006, dodici Barco Reale di Carmignano di cui sette del 2015 (cinque Rosato) e cinque del 2014, un Vin Santo di Carmignano 2008 e tre Toscana IGT con un bianco 2014 e due rossi rispettivamente del 2012 e 2011. Per il Carmignano: giovani e leggermente disarmonici i 2014; dal medio-buono al buono (le Riserve) i 2013; ottimi i 2012; molto buono il 2010; interessante e pronto il 2008.  Giovani ma invitanti i Barco Reale di Carmignano in particolare i 2015 Rosato. Sottili i 2014. Ottimo il Vin Santo del 2008.  Negli Igt rossi, pieno e persistente il 2012, quasi pronto il 2011; piacevole, fresco e sapido il bianco.   

Cambiando provincia, passando da Prato a Grosseto, incontriamo il Consorzio Tutela del Morellino di Scansano che ha presentato ben 28 Morellino di Scansano DOCG con annate spazianti dal 2005 al 2014.  Magri e corti i 2014, giovani e promettenti i 2013, buoni i 2012 e 2011 (in particolare le Riserve), ancora pieni e persistenti i singoli campioni di 2005, 2006 e 2009.  In sintesi un buon livello. Fruttati e speziati, appena freschi ma pieni e giustamente tannici quelli Riserva. In alcuni casi c’era una sensibile morbidezza, in altri un eccesso di legno. 

Della stessa provincia, il Consorzio del Montecucco Docg. Una zona vocata situata più all’interno e vicino all’Amiata e in continua evoluzione. I ventotto vini presentati dal Consorzio Montecucco di cui un solo Vermentino 2014, con annate dal 2010 al 2014, hanno si in comune il Sangiovese, ma con naturali differenze legate ai fattori pedoclimatici, altimetria in particolare.  Zona migliore anche per i bianchi. Complessivamente, vini freschi, sapidi, un po’ minerali, giustamente tannici, di buona struttura e persistenza. Dell’annata 2014 vini magri e disarmonici. Dal medio tendente al buono i 2013; buoni i 2012 e 2011; di buon equilibrio e finezza i due 2010.   

Sempre nel Grossetano, vini del Consorzio tutela Bianco di Pitigliano e Sovana. Il primo è una Doc storica, il secondo di una Doc del 1999. Sovana è una frazione del comune di Sorano, già inserito nella zona di produzione del Pitigliano. Una volta da tradizionali vitigni toscani, oggi integrati con quelli d’oltralpe. Piacevoli e molto sapidi i bianchi Pitigliano del 2015 e discreti quelli del 2014. Giovani ma interessanti i rossi Sovana per bouquet e struttura. Una chicca: la brava sommelier al banco d’assaggio ci ha fatto degustare un Bianco di Pitigliano 2008, ancora perfettamente in piedi.

Restando in zona, troviamo il Consorzio Maremma Toscana Doc che presenta otre cinquanta vini tra cui cinque Vermentino delle annate 2015 e 2014 di buon livello; un fruttato rosato 2015.  Dai restanti quarantotto rossi, di annate varianti dal 2014 al 2011: ancora disarmonici i quattro 2014; giovani, polputi e promettenti i quindici 2013; di buon livello ed equilibrio i dodici 2012 di cui uno ottimo; pieni, fruttati e persistenti i 2001; fine e composito l’unico 2010.   Un’ampia ma vocata zona in grado di dare ancora piacevoli sorprese.

Saltando da Grosseto a Lucca, passiamo al Consorzio dei Vini delle Colline Lucchesi Doc. Una tra le prime nate in Toscana, avendo ben 48 anni (con successive modifiche nel disciplinare).  In degustazione 18 vini di cui cinque bianchi, tre rosati e dieci rossi, spazianti dal 2015 al 2012.  Dal buono al discreto i bianchi 2014.  Piacevoli e molto freschi i rosati 2015 e 2013. Tra i rossi: buoni i 2013 e, interessante e composito, l’unico 2012.  

Passando alla provincia di Arezzo, troviamo il Consorzio Valdarno di Sopra Doc con presenti ventisette vini di cui solo tre bianchi, con annate che vanno dal 2008 al 2015. Vini ottenuti da vitigni tradizionali con alcune eccezioni. Tra questi ben sei biologici.  Piacevoli e varietali i bianchi 2012 e 2013; buoni il Vin Santo 2012 e il rosato 2015.   Tra i rossi si passa da un discreto 2014 ai buoni 2013. Di maggior armonia e persistenza i 2012, 2011 e l’unico 2008, questi ultimi Riserve.  Una piccola Doc con una grande storia, essendo già stata citata nel Bando Mediceo del 1716. 

Della stessa provincia, il Consorzio Vini Cortona che presenta diciassette vini tutti rossi, con annate che spaziano dal 2014 al 2010.  Ben tredici da vitigni “foresti” e quattro da Sangiovese.  Discreti i quattro 2014 giovani e varietali; Di buon futuro i sette 2013; buoni e fruttati i quattro 2012; Molto buoni i Syrah 2011 e 2010.  Un compendio positivo e interessante, decisamente in crescita.  

 

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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