La pasta ha radici antiche. La sua origine risale a quasi due millenni fa. Il merito di questa scoperta è da attribuire ai nomadi mongoli che, nelle loro scorribande la fecero conoscere agli Arabi. Da questi ultimi, la sua introduzione in Italia, iniziando dalle regioni meridionali. Per secoli la pasta fu solo fresca. Ossia fatta e mangiata quasi giornalmente. La pasta secca a lunga conservazione nacque per esigenze commerciali. In questa versione ha lunga durata e può così viaggiare per raggiungere ogni Paese del mondo. Il merito di averla creata spetta agli abitanti della Sicilia musulmana, che bisognosi di provviste da vendere ai mercanti saraceni e berberi che compievano lunghi spostamenti nel deserto, svilupparono metodi efficaci di essiccazione all’aria aperta.
Metodi usati anche dalle popolazioni islamiche del medio oriente, ma perfezionati dai siciliani ai tempi dell’Emirato di Sicilia. Da qui iniziò il cambiamento delle abitudini alimentari e nei commerci dall’Italia verso il resto del mondo. Non solo. Anche nuovi formati di pasta forate e farcite nacquero in Italia. Lo stesso per il modo di cuocerla usando la bollitura. Nel tempo si aggiunsero altri tipi di pasta di cui molti ancor oggi caratteristici delle regioni italiane. Restando in Liguria, una delle più antiche testimonianze sulla pasta risale al Medioevo. Nel 1279 il notaio marchigiano Ugolino Scarpa, elencando gli averi di un tale Ponzio Bastone genovese, descrisse in italiano medievale: ‘’una bariscella plena de maccaroni’’ (‘’cesta di vermicelli’’). Nel 1300 sui velieri comandati da Bartolomeo Doria, c’erano i mastri fidelari (pastai).
Nei tempi di Genova repubblica, i commercianti genovesi furono tra i maggiori acquirenti di frumento prodotto in Ucraina. Dalle numerose iniziative di carattere artistico, culturale e gastronomico tra l’Ungheria e la Liguria organizzate dalle Associazioni Culturali Eventi d’Amare e Liguria-Ungheria, è nata l’idea di realizzare un contatto ancora più stretto attraverso, per esempio, la realizzazione di nuovi formati di pasta alimentare, con i colori delle bandiere dei due stati e prodotti tipici per eccellenza della Liguria e dell’Ungheria. Questo progetto è stato meglio elaborato e portato a compimento attraverso la società “Prodotti d’Amare”: sono stati creati così, per il momento, due nuovi tipi di pasta: “Bandierine ricce” e “Foglie di paprika”. Le prime, delle piccole lasagnette con bordo ondulato, di tre colori: verde con basilico genovese, bianche, e rosse con paprika dolce.
Le seconde caratterizzate dalla tipica spezia magiara. Entrambe esaltate da due note e tipiche salse: il Pesto genovese e la salsa di Gulyàs, elaborate per l’occasione, rispettivamente da chi ha scritto e Maria Csontos (esperta di cucina ungherese). Geniali golosità create da Pietro Bellantone Presidente di Eventid’Amare e da Maria Csontos del Consolato Onorario Ungherese a Genova. Un modo quanto mai piacevole per unire in un abbraccio liguri e ungheresi. La presentazione ufficiale dei due tipi di pasta si è tenuta nell’affollato Padiglione dell’Ungheria all’Expo 2015 di Milano gestito dalle signore Andrea e Katalin Kovacs, alla presenza del Console Generale di Ungheria a Milano, di emissari della Coop Italia, imprenditori italiani e stranieri, di giornalisti di testate nazionali ed estere, nonché dei responsabili dei padiglioni di Thailandia, Emirati Arabi, Argentina, Messico, Slovenia, e Polonia.
Nella foto: I due tipi di pasta tra le specialità magiare presenti al Padiglione ungherese dell’Expo 2015
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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