Inoltrandosi nei carruggi del centro storico di Genova si può percepire l’essenza di questa città. Chiese, torri, palazzi, portali e antiche botteghe e osterie, testimoni di un antico e glorioso passato, convivono oggi con case e strutture recenti. Oggi non si sentono più le grida degli ortolani, pescatori e venditori ambulanti, ma sono rimasti gli odori e i sapori di antichi mangiari che, superando l’usura dei tempi e il variar delle mode, sono parte integrante della cucina genovese. Erbe aromatiche, farinata, focaccia con l’olio, minestrone, corzetti col pesto, stoccafisso accomodato e pandolce fanno da traino a piatti desueti ma sempre di grande saporosità. Aromi e sapori che si ritrovano ancor oggi in storiche osterie come Ostaia do Castello, situata in Salita Santa Maria di Castello, zona dove fu fondata la città, sede del “Castellaro Neolitico” con resti della Genova Preromana del V secolo a.C.
L’Ostaia con l’insegna e la porta delle antiche botteghe, si trova al pian terreno di un antico palazzo che si affaccia su una minuscola piazzetta. Passato l’ingresso e scesi due scalini, sembra di vivere nel passato. Una sala di moderate dimensioni con volte a vela, bianche pareti rinzaffate ornate di quadri e oggetti antichi, e un’ampia porta-finestra con grata in ferro battuto. Tavoli e sedie per circa trenta persone. Un ambiente dall’aria famigliare, simpatico e accogliente come le ragazze che servono in tavola. Il menu rispecchia i piatti tipici della cucina “zeneize”. Tra gli antipasti, paniccia fritta con lardo, acciughe delle Cinque Terre con salsa verde e burro, torte di verdure e salumi misti del genovesato con l’immancabile testa in cassetta. Tra i primi piatti: gli storici corzetti, emblema del locale, con salsa di mandorle e maggiorana, trenette col pesto e minestrone alla genovese (col pesto). Invitanti anche i secondi: lattughe ripiene, calamari in buridda e coniglio alla ligure. Dulcis in fundo con panna cotta alla rosa della Valle Scrivia, crostata di pere e torta al cioccolato.
Il tutto sposato con Prosecco Doc Conegliano (ottimo anche per aperitivo), Riviera Ligure di Ponente Doc Vermentino, Cinque Terre Doc, Valpolcevera Rosso Doc Trei Paixi, Liguria di Levante Igt Rosso (da 10 a 14 euro) e Cinque Terre Sciacchetrà (al bicchiere solo 5 euro). Vere chicche, un vino chinato e un vermut di Andrea Bruzzone, a 3 euro al bicchiere. Per chi è astemio, ci sono birre, coca cola e bibite varie. Le liste dei piatti e dei vini possono essere limitate, ma ampiamente convenienti per qualità e prezzo. Ogni antipasto costa 4 euro, i primi piatti vanno da 6 a 8 euro, i secondi da 9 a 12 euro, i dolci 3 euro. Ma leggete bene: ne Le Giornate genovesi, i giorni 17,18,19 e 20, un pasto comprendente un primo piatto e un secondo a scelta, un quarto di vino bianco o rosso o acqua minerale o bibita costa 10 euro. Ma c’è di più. Nel menu a 20 euro, degustazione di tutti i primi e secondi piatti. Volendo si può completare la proposta con antipasti, dolci o vini alla carta.
A gestire l’Ostaia do Castello i giovanissimi (neanche quarantacinqueanni in due) Fabio e Sonia Mereta, fratello e sorella, entrambi diplomati con ottimi voti all’Istituto Alberghiero Marco Polo, considerata nell’ambito ligure la scuola di maggior prestigio, e con oltre un lustro di esperienza lavorativa in noti locali genovesi. Volonterosi, simpatici e creativi, si dividono i compiti: Fabio tra i fornelli e Sonia in sala e ad accogliere i clienti. La maggiore esperienza, vista la voglia di fare, la faranno via via. Il tempo è tutto dalla loro parte. Due dati: Ostaia do Castello, Salita Santa Maria di Castello 32 r Genova - Telefono: 010/8602064 - 338/9810804. Chiuso il lunedì.
Nella foto: Sonia e Fabio armati di ferri del mestiere
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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