Via Alberto Cadlolo 101, Roma (RM) - Hotel Hilton Cavalieri di Roma
il 26 gennaio 2015
Al via lunedì 26 gennaio all’Hotel Hilton Cavalieri di Roma la prima tappa di Volcanic wines, il format itinerante in Italia e all’estero, dedicato ai vini bianchi nati su suolo vulcanico, ideato dal Consorzio del Soave, in collaborazione con l’Associazione delle doc vulcaniche
Trasferta romana per Volcanic Wines, l’associazione delle doc di origine vulcanica di tutta Italia, nata nel 2012 e composta da consorzi di tutela, enoteche e comuni, che lunedì 26 gennaio presenta l’evento “I vini del vulcano” in programma dalle 16.00 alle 21.30 all’Hotel Hilton Cavalieri, in Via Alberto Cadlolo 101, in collaborazione con Bibenda e la federazione italiana sommelier. Sarà un vero e proprio viaggio nell’Italia dei vulcani con numeri di tutto rispetto: oltre 30 le aziende selezionate per la degustazione, 11 le denominazione di origine coinvolte, 7 le regioni italiane partecipanti. Il Vulcano in questo senso, oltre a rappresentare una vera e propria “spina dorsale” in grado di collegare tutta l’Italia del vino, si rivela una chiave di comunicazione chiara e vincente in grado di fare breccia tra i consumatori, sia esperti che neofiti, superando così barriere linguistiche e confini territoriali.
«Per il sistema del vino italiano – sottolinea Aldo Lorenzoni, direttore del Consorzio del Soave - c’è la possibilità di superare le barriere legate ai singoli territori e dare così un’immagine unica dal Nord, al Sud fino alle isole. Parliamo di vini che sono spesso poco conosciuti e di vitigni autoctoni, raccontando tante storie di persone e di aziende veramente nuove». L’appuntamento, nato dal successo che il format Volcanic Wines sta riscuotendo all’estero, si propone come occasione per cogliere in profondità i valori e le peculiarità di queste originali produzioni. Molti gli spunti di confronto e di discussione, declinabili in chiave Expo 2015. Dalle 16.00 alle 18.30 è prevista una degustazione riservata alla stampa guidata dal giornalista Antonio Paolini e Giovanni Ponchia, esperto del Consorzio del Soave.
Volcanic Wines – l’associazione
Volcanic Wines nasce nel 2012 ed è una associazione, di cui è capofila il Consorzio del Soave, che raccoglie al suo interno le doc italiane di origine vulcanica, assieme ad enoteche e a comuni che sono accomunati dal “fattore vulcano”. Ne fanno parte Consorzio del Soave, Consorzio Tutela Bianco di Pitigliano, Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, Consorzio per la Tutela dei Vini Orvieto, Consorzio Tutela Vini di Gambellara, Enoteca Provinciale della Tuscia, Consorzio Vini doc Colli Euganei, Cantina di Mogoro (Sardegna), Consorzio Tutela Vini dei Campi Flegrei, Comune di Milo, Consorzio di Tutela Vini del Vesuvio, Comune di Pantelleria, Consorzio Tutela Vini Etna doc, Consorzio di Tutela Vini d’Ischia
I numeri del Vulcano
I suoli costituiti o originati da vulcanoclasti ricoprono circa 124 milioni di ettari nel mondo. in termini di paragone, rappresentano 4 volte la superficie dell’Italia e 20.000 volte la superficie di vigneto iscritta alla DOC Soave. Questa tipologia di suoli ricopre quindi circa l’1% della superficie della Terra, fornendo però sostentamento al 10% della popolazione mondiale: questo dato meglio di molte parole esprime in maniera chiara il concetto di “fertilità” spesso attribuito alla terra dei vulcani in tutto il mondo. I suoli vulcanici sono distribuiti prevalentemente lungo i bordi delle placche tettoniche o in loro prossimità. Tra le principali zone vitivinicole mondiali costituite quasi interamente da questo tipo di suoli possiamo elencare Napa Valley (California), Casablanca Valley (Cile), Santorini (Grecia), Rias Baixas (Spagna), Isole Azzorre (Portogallo), Alture del Golan (Israele), Yarra Valley (Australia). In Italia i principali distretti produttivi di questo tipo si trovano nel Soave, nella zona del Vesuvio e dei Campi Flegrei in Campania, sull’Etna e a Pantelleria in Sicilia, oltre che nella zona del Frascati e del viterbese nel Lazio. Per quanto concerne l’Italia, presa nel suo complesso, la superficie vitata su cui insistono le doc di origine vulcanica ammonta a 17.050 ettari, per una capacità produttiva di 1.262.923 ettolitri di vino, che in termini di bottiglie corrisponde a 150 milioni di bottiglie.
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