Itinerante
dal 20 luglio 2014 al 23 novembre 2014
E’ questa la rinomata regione del Portogallo nella quale si producono vini da tavola di altissima qualità oltre alla punta eccelsa di qualità che è il famoso Porto. Parliamo di 48mila ettari di vigneto su terrazzamenti. Il Portogallo, dal punto di vista climatico, possiede i migliori presupposti per la viticoltura.
La Valle del Douro potrebbe anche chiamarsi valle incantata, tale è la bellezza e il fascino dei suoi paesaggi, per i quali è famosa nel mondo, oltre che per la ricca cucina e il più rinomato dei vini portoghesi: il Porto, il vino più conosciuto del Portogallo, seguito dal Madeira e dal Vinho Verde. Il Vinho Verde è un vino leggero, fresco e con perlage, rosso o bianco. Fanno la parte del leone nelle esportazioni poche grandi aziende con i loro marchi, come ad esempio la Sogrape con il Mateus. Per quanto riguarda il grado di maturazione, i vini portoghesi hanno le seguenti denominazioni: Verde (vino giovane), Maduro (vino invecchiato o maturato), Reserva (per i vini rossi, tempo di maturazione di almeno tre anni, un anno dei quali in bottiglia; per i bianchi, almeno un anno di maturazione, di cui sei mesi in bottiglia), Garrafeira (come la Reserva, ma con gradazione alcolica più elevata).
Il Douro è un fiume che dà il nome a questa regione vinicola nel Portogallo settentrionale: un territorio di monti e colline ricamate di vigneti che sembrano disegnati da una mano divina. Attraversati da una lunga vena di acqua verde-blu che scende tortuosa tra suggestive geometrie. Patrimonio dell’umanità, questo incantevole paesaggio vinicolo ha ispirato poeti, fotografi e pittori. Tra i quali lo scrittore Miguel Torga che arriva a definirlo “um poema geológico. A beleza absoluta”Il fiume Douro è uno dei più lunghi della penisola iberica: con i suoi 925 chilometri, ricorre il Nord-Est della Spagna, giunge in Portogallo, che divide in due parti, e continua il suo percorso fino all’Atlantico, andando a definire le sponde di Porto e Vila Nova de Gaia, sede dei principali stabilimenti di vino Porto.
Lungo la Valle ci si imbatte in vigneti di varia misura e borghi pittoreschi, gelosi custodi delle antiche ricette culinarie di questa zona. È inoltre possibile ammirare numerosi edifici religiosi e storici. L’intero percorso può essere realizzato in auto, in treno o in mini-crociera. Tra i “pro” dell’auto, ad esempio, c’è la possibilità di muoversi liberamente, cui va aggiunto il buono stato in cui vertono gli impianti stradali lungo il territorio. Il treno ha dalla sua il fascino del viaggio vecchio stile, lungo una linea ferroviaria che si porta bene i suoi 100 anni. Un tempo utilizzata dai pendolari, ora linea turistica, percorre la tratta che da Porto conduce a Porcinho e passa attraverso montagne, gole e ponti (ben 30, più 26 tunnel). Il panorama, c’è da scommetterci, è straordinario. Per raggiungere il belvedere, la mini-crociera consente di ammirare la valle da un punto di vista alternativo. E poi la chicca: durante il periodo estivo c’è un treno a vapore, chiamato Douro Vinhateiro, che parte generalmente di sabato e percorre 50 km da Peso da Régua, nei pressi di Vila Real, fino alla città portoghese Lua.
Menzione d’obbligo spetta alle numerose aziende vitivinicole della regione. La splendida cantina W & J Graham abbraccia tre secoli di produzione di Porto ma è rimasta un'azienda familiare indipendente. La storia di Graham è la storia di due famiglie, entrambe di origine scozzese - i Graham e le Symingtons - il cui impegno per la realizzazione di vini memorabili ha guadagnato per Graham una reputazione come leader nella produzione di Porto.Graham’s, una nota cantina di Porto. Siamo su una collina di Vila Nova de Gaia sulla sponda opposta del Douro, le cui acque ci dividono da Oporto. Il panorama è spettacolare, due città si specchiano nel fiume. Sembrano una città sola. Gli interni del Vinum sono altrettanto d’effetto: colonne e capriate in ferro, ampie vetrate e decine di botti vecchie a vista dove matura il Porto di Graham’s; il tutto con un tocco industrial chic. Spettacolare anche il ristorante.
Porto e Bacalhau, due mondi che si sfiorano e che ritroviamo alla Quinta Nova della famiglia Amorin, i signori del sughero leader nel comparto dei tappi. La cantina risale al 1764 e nel 2014 compie 250 anni. Ospita un elegante resort e il winery restaurant Conceitus (concetto) gestito dal bravo chef Tavares Pinto. Qui possiamo abbinare il menu solo ai vini aziendali, vanto del Winemaker Jorge Alves, nove etichette tra bianchi e rossi della Doc Douro e 3 diversi Porto.
Quinta Nova - Luxury Winery House
Per una sosta gourmet, Quinta Nova (che significa nuova fattoria) de Nossa Senhora do Camo (Madonna del Carmelo), situata a Sabrosa, nella Valle del Douro, all'interno di 120 ettari di vigneti, questa tradizionale casa padronale è stata trasformata nel primo wine hotel del Portogallo. Tutto intorno giardini, una piscina e i vigneti gioiello a perdita d’occhio. Presso il Quinta Nova Luxury Winery House potrete comprendere a pieno lo spirito della Valle del Douro, osservando il processo di vinificazione e le attività agricole, seguendo i sentieri per escursionisti e scoprendo alcuni siti storici della tenuta. Se non siete impegnati nel degustare vini o nel camminare attraverso la pittoresca e tranquilla campagna, perché non pensate semplicemente a rilassarvi presso la piscina all’aperto? Dopo aver assaporato un delizioso pasto, accompagnato naturalmente dal miglior vino, vi ritirerete nel comfort della vostra bellissima camera. Affacciate sui vigneti e sul fiume, le lussuose camere, austere ma arredate con mobili d’epoca e rigorosamente in stile, garantiscono tutti i possibili comfort. La villa hotel è un autentico English Stylem, tutto è in ordine, nulla è lasciato al caso. Nei grandi scaffali in legno scuro sono esposti tutti i prodotti dell’azienda: vino, olio, miele e tisane.
L’azienda prende il nome dalla santa patrona della cappella (che risale al XXII secolo) che si trova nel territorio di proprietà, sulla riva del fiume Douro, nella sub-regione della Cima Corgo vicino a Pinhao. La cantina è stata acquistata nel 1999 dal gruppo Amorim, leader mondiale nella produzione del sughero.
La filosofia di Amorim oggi è ben delineata: valorizzare e rendere identificabile il terroir specifico di Quinta Nova, producendo vini classici e garantendo l’alta qualità attraverso una viticoltura rigorosa, con continue innovazioni nei metodi di vinificazione. Qui tutto è grande: dalla cantina, dove arrivano le uve dopo la vendemmia; le grandi vasche di acciaio lagares, dove una volta si pigiavano le uve con i piedi, lasciandole macerare sulle bucce per poi ottenere il porto (ora dotata di impianti e apparecchiature enologiche all’avanguardia gestite e controllate da un avanzato sistema computerizzato); le grandi cisterne in acciaio e le numerose barriques (queste “piccole”) di rovere ungheresi.
Il Portogallo in un bicchiere
I vini freschi e fruttati: alla vista giallo verdolino; al naso chiara e netta la frutta tropicale; in bocca una piacevole freschezza che unita alla sapidità e alla mineralità, porta ad un finale di bella persistenza gusto olfattiva. Il Grainha Reserva 2012, da uve Viosinho, Gouvelo, Ferrào Pires, Rabigato, che affina 6 mesi in barriques di rovere ungherese. Giallo paglierino intenso; al naso frutta matura; al gusto aromaticità e complessità.
Il Grainha Reserva 2010 da uve Touriga Nacional in purezza. La Touriga Nacional è l’uva a bacca rossa più importante nella produzione del Porto e per i vini fermi di qualità. Rosso porpora cupo, gradevole bouquet di bacche rosse con profumo di ribes nero, ciliegie e un po' di susine, anche delicatamente speziato con qualche nota di crosta di pane, sfumature leggermente terrose; al palato buona concentrazione e molto corpo, presenta un'eleganza analoga ai vini della Borgogna, con corpo equilibrato e struttura raffinata, aroma persistente.
Ruby, il Porto invecchiato minimo 3 anni in botti grandi di rovere, rubino con note violacee è ottimo come aperitivo e a fine pasto; il Tawny è invecchiato da 5 a 40-45 anni in botti di rovere piccole, grazie al lungo affinamento sviluppa livelli di ossidazione più alti: colore ambrato e note di frutta secca e vanigliate; il Porto Bianco, giovane, fruttato e con note di mandorle, dolce, semi-secco o secco, lo si apprezza come aperitivo o in cocktail. Questi tre tipi di Porto sono ottenuti dal taglio di annate diverse in proporzioni variabili, per vini di qualità costante e riconoscibile anche con vendemmie eccezionali. Il Porto Vintage è ottenuto da una singola annata di qualità, invecchiata almeno 2 anni in botti grandi e a lungo, anche oltre 60 anni, in bottiglia. Infine il Late Bottle Vintage è affinato 4-6 anni in botte grande prima di passare in bottiglia. Da meditazione, ottimo con cioccolato amaro, sigari e formaggi stagionati.
La storia della viticoltura in Portogallo è antica e turbolenta; il Paese è noto soprattutto per il Porto, il Madeira e la produzione di tappi di sughero. Il Portogallo possiede inoltre innumerevoli vitigni autoctoni, e quella del Duero fu una delle prime zone a origine controllata in assoluto. Le prime viti arrivarono con i Fenici e furono successivamente curate da Greci e Romani. Dopo l'indipendenza, nell'anno 1385, il paese avviò intensi commerci con l'Inghilterra. La scoperta della valle del Duero per la viticoltura fu il momento della nascita del Porto, che oggi costituisce la maggior parte delle esportazioni, sebbene anche i vini da tavola stiano acquistando sempre maggiore importanza. La viticoltura è un ramo significativo dell'economia, visto che vi trova occupazione circa il 15% della popolazione.
Tra colline e vigne, le vie del Porto sono infinite. Dalla regione del fiume Douro con la Rota do Vinho do Porto all’area del Minho, con i suoi Vinhos Verdes. Dalla Regione del Daõ con i suoi rossi, alla Bairrada, nel cuore del Paese. Per appassionati infine, imperdibile l’eno-tour sull’isola di Madeira, nota in tutto il mondo per il suo vino liquoroso.
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