Il Piemonte vitivinicolo è l’unica regione caratterizzata da grandi e piccole DOCG. L’Astigiano, oltre ad avere la maggiore superficie vitata dell’intera regione, vanta vini dagli aromi esclusivi come l’Asti, il Moscato d’Asti e il Brachetto d’Acqui, seguiti dal Ruchè di Castagnole Monferrato.
Un vino rosso semiaromatico, nato in una ristretta zona comprendente solo sette comuni: Castagnole Monferrato “il Cuore del Ruchè”, Grana, Montemagno, Portacomaro, Refrancore, Scurzolengo e Viarigi. Attualmente il Ruchè di Castagnole Monferrato deve essere prodotto con almeno il 90% delle uve omonime (il 10% barbera o brachetto).
Dal censimento del 2011 risultano solo 103 ettari con 499.401 bottiglie, che fanno di questo vino una delle più piccole e particolari DOCG nazionali. A conferirgli la meritata notorietà, due illustri castagnolesi, il parroco don Giacomo Cauda che lo riscoprì negli anni ‘70, e il sindaco Lidia Bianco che contribuì all’ottenimento della DOC nel 1987.
Incerta l’etimologia di questo vitigno autoctono. Ci sono alcune ipotesi. La prima legata ad una chiesetta benedettina di Portacomaro dedicata a San Rocco, la seconda da rocche, irte posizioni collinari, dove questo vitigno dà il meglio di se, mentre la terza, propende che sia originario della Savoia.
Se le sue origini sono misteriose, certamente è il vino con cui i castagnolesi brindano nelle feste.
L’evento
E proprio per valorizzare e promuovere la conoscenza del Ruchè, sei anni fa è nata la Festa del Ruchè. Un evento articolato in due giorni, dall’11 al 12 maggio, mirato ad accrescere l’interesse attorno alla nuova annata da parte della stampa specializzata, ristoratori, enotecari ed enoappassionati. Promotori il Comune e produttori, con la regia dell’Associazione Go Wine presieduta dal Dr Corrado, che sigla le maggiori e qualificate iniziative di settore. A valutare 11 campioni anonimi di Ruchè di due annate diverse, una ventina di giornalisti di settore provenienti da varie regioni. La sede del Wine Tasting non poteva essere migliore: la sala del settecentesco Palazzo dei conti Rogeri di Villanova, oggi Tenuta La Mercantile. La degustazione degli 11 Ruchè di Castagnole Monferrato, comprendente due annate, di cui cinque del 2012 e sei del 2011, è stata condotta magistralmente dall’enotecnico Daniele Eberle.
Il tasting con le mie valutazioni
Ruchè di Castagnole Monferrato 2012
1° Garrone Evasio e Figlio - Limpido e di color rubino vivo. Al naso netti sentori d’iris quasi appassito, corbezzolo, nocciola e pepe bianco. In bocca è secco, fresco e sapido, piacevolmente tannico, caldo, di equilibrata struttura e persistenza.
2° Vigna Caresana - Gatto Pierfranesco - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso netti sentori di rosa, geranio, mora, nocciola e cannella. In bocca è secco, sufficientemente fresco e sapido, caldo, leggermente tannico, persistente.
3° Fiurin – Goggiano - Limpido e di color rubino. Al naso leggeri sentori varietali, floreali, fruttati e speziati. In bocca è secco, appena fresco e sapido, lievemente tannico, caldo, di sufficiente struttura e persistenza.
4° Marengo Massimo - Limpido e di color rubino intenso. Al naso leggeri sentori di mandorla tostata, mora e cannella. In bocca è secco ma morbido, sufficientemente fresco e sapido, caldo, appena tannico, di media struttura e persistenza.
5° I Firmati - Ferraris Luca - Limpido e di color granato. Al naso è un po’ opulento, con sentore di frutti rossi selvatici molto maturi. In bocca è secco, appena fresco e sapido, giustamente tannico, caldo, pieno ma di sufficiente persistenza.
Ruchè di Castagnole Monferrato 2011
6° Poncini Domenico - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso netti sentori d’iris e geranio essiccati, frutti rossi selvatici maturi e leggermente avvizziti. In bocca è secco, poco fresco ma sapido, caldo, appena tannico, pieno e persistente.
7° Montiò - Dezzani - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso sentori d’arancia amara candita, nocciola e mandorla secche. In bocca è secco, appena fresco ma sapido, caldo, leggermente tannico, pieno ma sufficientemente persistente.
8° Terre dei Roggeri - Cantina Sociale di Castagnole Monferrato - Limpido e di color granato con orlo aranciato. Al naso sentore di frutti rossi selvatici molto maturi e quasi secchi, e lieve nota vegetale. In bocca è secco, appena fresco e sapido, giustamente tannico, caldo, pieno e persistente.
9° Il Vino dei Padri - Limpido e di color rubino tendete al granato. Al naso sentori varietali, fruttati e speziati. In bocca è secco, fresco e sapido, caldo, giustamente tannico, discretamente pieno e persistente.
10° Ruchè - Tenuta Montemagno - Limpido e di color granato. Al naso sentori varietali, fiori essiccati, frutti maturi e un po’ disidratati, erbe secche e cannella. In bocca è secco, sufficientemente fresco e sapido, caldo, poco tannico, discretamente pieno e persistente.
11° Marengo Massimo - Limpido e di color granato intenso. Al naso sentori varietali, floreali, fruttati, speziati e balsamici. In bocca è secco, fresco e sapido, giustamente tannico, caldo, discretamente pieno e persistente.
Il giudizio complessivo è senz’altro positivo: l’ottima l’annata 2012 ha espresso bene il tipico bagaglio olfattivo e struttura. Deve giustamente maturare. Mentre la buona annata 2011, ha espresso dei vini di buona tipicità e discreta armonia.
Elenco dei vini delle aziende presenti
ai banchi d’assaggio
Bersano di Nizza Monferrato; Borgognone Francesco di Castagnole Monferrato; Cantina Sociale di Castagnole Monferrato; Capuzzo Renato di Castagnole Monferrato; Cantina Sant’Agata di Scurzolengo; Cascina Tavijn di Scurzolengo; Cantina Terra Felice di Castagnole Monferrato; Crivelli di Castagnole Monferrato; Dezzani di Cocconato; Luca Ferraris di Castagnole Monferrato; Garrone Evasio & Figli di Grana; Gatto Pierfrancesco di Castagnole Monferrato; Goggiano di Refrancore; Il Vino dei Padri di Monale; Marengo Massimo di Castagnole Monferrato; Montalbera Terra del Ruchè di Castagnole Monferrato; Poggio Ridente di Cocconato; Poincini Domenico di Castagnole Monferrato; Tenuta dei Re di Castagnole Monferrato; Tenuta Montemagno di Montemagno.
Il programma
Due giornate di festa e di confronto in cui il Ruchè è stato il protagonista esclusivo di una serie d’importanti degustazioni.
Nel pomeriggio della prima giornata, l’interessante convegno inaugurale sull’ultima annata e sulle tecniche di produzione, con presenti tutti i produttori, nonché operatori del settore e della stampa. Di seguito la consegna del prestigioso Premio Vin Di Vino 2013, assegnato meritatamente a Marco Maria Crivelli presidente del Consorzio del Ruchè. Dalle 18,30 alle 24, c’è stata l’apertura dei banchi d’assaggio, la festa con i produttori e, per i buongustai, il punto gastronomico curato dai ristoranti e della pro Loco di Castagnole Monferrato, l’enoteca per l’acquisto delle bottiglie. Degna conclusione con musica e balli. La domenica, dalle 10 alle 14 il wine tasting riservato a operatori del settore e della stampa. Seguito dalle stesse iniziative svoltesi il giorno prima. I punti golosi: i ristoranti Da Geppe e Il Crivello d’Oro, Pro Loco di Castagnole Monferrato, il Circolo Silenzio si mangia, Selezione Damiani Formaggi e Azienda Valvi
Alcuni cenni sul vitigno Ruchè
Distribuzione geografica
È un vitigno poco diffuso coltivato principalmente in provincia di Asti, nella zona di Castagnole Monferrato ed in pochi comuni limitrofi.
Caratteri morfologici: La foglia adulta è di dimensioni medio-piccole, cuneiforme e dotata di tre o cinque lobi. Il lembo, di colore verde chiaro, si presenta nettamente piegato a coppa e poco bolloso. Il grappolo a maturità è medio-grande o grande, cilindrico con ali ben sviluppate delle quali una risulta talvolta lungamente peduncolata. L’acino è medio-piccolo di colore nero-blu con buccia molto pruinosa e caratterizzato da un sapore lievemente aromatico.
Fenologia
Germogliamento: media epoca (seconda decade di aprile).
Maturazione dell'uva: medio-precoce o media epoca (fine settembre).
Attitudini colturali e utilizzazione
È un vitigno che presenta media vigoria, fertilità elevata e produzioni abbondanti. Il Ruchè si adatta bene a potature corte ma è generalmente allevato a controspalliera con potatura Guyot; è un vitigno tollerante nei confronti della peronospora. Dal Ruchè si ottiene un vino alquanto particolare, lievemente aromatico, dalla relativa bassa acidità, di buona alcolicità e di corpo equilibrato dall’originale impatto gusto-olfattivo.
Nella foto: le bottiglie di Ruchè di Castagnole Monferrato degustate
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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