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Festa del Ruchè 2013

di Sergio Ronchi

MappaArticolo georeferenziato

I giorni 11 e 12 maggio 2013 si è svolta la Festa del Ruchè a Castagnole Monferrato, organizzata, come sempre molto bene, da GoWine.

La manifestazione è riuscita ad avere due giornate particolarmente fortunate dal punto di vista meteorologicoo, cielo azzurro e solo splendente hanno fatto da sfondo a questa 2 giorni.
La manifestazione è stata l'occasione per approfondire la conoscenza delle diverse realtà produttive del Ruchè DOCG.

La cornice è stata quella della “Tenuta La Mercantile” di Castagnole Monferrrato, in provincia di Asti, una bellissima villa con anche stanze affrescate dove erano posizionati i banchi di assaggio dei produttori. All'esterno e nel giardino si poteva mangiare prodotti tipici e acquistare formaggi e altre prlibatezze locali (non mi sono lasciato sfuggire il Seirass del fen e neppure la Robiola di Roccaverano, due ottimi formaggi).

Iniziamo col dire che la manifestazione ha avuto un notevole afflusso di visitatori che hanno apprezzato molto la manifestazione.

Per venire ai vini presenti, erano 19 le aziende presenti con i loro vini del 2011 e del 2012.
Il Ruchè sarà magari un vino poco conosciuto nel panorama vitivinicolo piemontese ma è qualche cosa di differente rispetto al “gusto” piemontese. E' un vino che da sempre è considerato un prodotto da bere giovane, ma ho potuto constatare come alcune aziende hanno voluto “spingersi” a un invecchiamento in legno e con ottimi risultati.
Sdoganata quindi l'idea che il Ruchè possa essere bevuto solo nei primi 2-3 anni, sono passato all'assaggio dei vari vini proposti e alla discussione su questo vitigno fatta con i produttori sempre molto attenti e interessati ai commenti dei visitatori.
Ho potuto raccogliere qualche differente informazione sulla DOCG che, come descritto già nel mio precedente articolo (http://www.tigulliovino.it/dettaglio_articolo.php?idArticolo=7786), prevede l'uso del 90% del vitigno ruchè con una possibile aggiunta del 10% di barbera e/o brachetto. Ebbene, i produttori si dividono tra i “puristi” che usano ruchè 100% e gli altri che aggiungono principalmente brachetto per dare maggiore aromaticità al vino.

La cosa che più colpisce entrando nelle sale è questo intenso profumo di rose e di vinosità che inebria.

Sono riuscito ad assaggiare tutti i campioni proposti dalle varie aziende e il livello è risultato molto buono con qualche notevole differenza tra i vini proposti, non soltanto per l'annata di produzione.
Tra i vini prodotti con affinamento in acciaio, vorrei segnalare i seguenti:
Crivelli, con note di frutti rossi, rosa e geranio, buona acidità e tannini dolci, bell'equilibrio. Si presenta con una bella etichetta molto riconoscibile e che fa intuire un vino “allegro” e profumato.
Goggiano, notevoli le fruttate e floreali
Il Vino dei Padri, un 2011 molto pulito ed equilibrato e un 2012 ancora acerbo (non è ancora andato in bottiglia).
Cascina Terra Felice, molto fruttato con note di ciliegie e bassa acidità, in bocca risulta lungo e piacevole.
Montalbera Terra del Ruchè, un vino molto interessante con sentori di frutti rossi e rosa, note di pepe verde. Non è particolarrmente lungo ma fine ed equilibrato.
Tenuta Montemagno, con note di ribes e fragola, rosa e geranio, finale di pepe verde.

Altri produttori:
Poncini Domenico, Bersano, Capuzzo Renato, Cascina Tavjin, Massimo Marengo, Tenuta dei Re, Dezzani Poggio Ridente, Garrone Evasio e Figli, Gatto Pierfrancesco (un 15% che però non si percepisce).

Cantine Sant'Agata ha presentato i 3 vini di punta, con 60% barbera e 40%ruchè ecco il “Genesis”, con fermentazione e affinamento in barriques per 30 mesi (in realtà è un Monferrato DOC), grandi profumi di frutta matura e speziatura; il “Na Vota” 100% ruchè con fermentazione in acciaio e affinamento in botti grandi dove i profumi floreali sono di geranio, rosa e violetta e fruttati di piccoli frutti rossi. Il terzo vino è il Pro Nobis che utilizza uve parzialmente appassite sui graticci che danno al vino una nota di frutta matura e spezie dolci. 3 differenti vini molto buoni e che possono dare grandi soddisfazioni anche nel tempo.
Luca Ferraris, altro produttore che ha sperimentato i vini con invecchiamento in legno.
“I Frimati”, nasce da ruchè con resa per ettaro di 60 quintali; profumi intensi floreali e fruttati con un bel corpo e notevole finezza, giusta acidità e tannicità.
“Opera Prima”, vino prodotto con resa di sole 35 quintali per ettaro. Il vino viene lasciato invecchiare in tonneaux di rovere da 500 litri per 24 mesi. E' un ottimo prodotto con note fruttate di frutti rossi maturi e note speziate, cuoio e pepe in particolare. Un grandissimo vino anche da invecchiamento.

Ho terminato con l'unico passito, prodotto dalla Cantina Sociale e che oltre ad essere un prodotto molto ben fatto e assolutamente non troppo dolce, ha anche un rapporto prezzo qualità veramente invidiabile dato che la bottiglia da 0,5 l viene commercializzata a € 8.

Per quasi tutti i vini il titolo alcolometrico totale in etichetta risulta essere del 14% con qualche punto a 15%. Anche se il vitigno ruchè è un'uva precoce, le estati calde e la carenza di piogge danno spesso ai vini Ruchè DOCG una alcolicità elevata anche se la discreta acidità la nasconde bene.

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Appassionato di vino da molto tempo, ho organizzato vari eventi di presentazione prodotti utilizzando varie location a Milano, Padova, Bergamo,...

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