L’agroalimentare italiano è strategico e può rappresentare davvero un volano per la ripresa e lo sviluppo del Paese. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori, spiegando che la prova viene anche dai dati Istat sulla produzione industriale: mentre gli altri settori crollano sotto il peso della crisi, registrando un -3,7 per cento nel primo bimestre del 2013, la produzione di alimenti e bevande in netta controtendenza mette a segno una crescita del 4,6 per cento tra gennaio e febbraio. Soltanto nel mese di febbraio -osserva la Cia- la produzione dell’industria alimentare aumenta del 3,5 per cento, superando anche gli “irrinunciabili” tablet e smartphone, visto che i prodotti di elettronica si fermano al +3,1 per cento.
Ecco perché è sempre più urgente agire con una valorizzazione adeguata del comparto -sostiene la Cia- costruendo una vera politica per l’agroalimentare “made in Italy” che finora non c’è mai stata, con misure di sostegno “ad hoc” a cominciare dall’agricoltura, che fornisce all’industria oltre i due terzi dei suoi prodotti. D’altra parte -ricorda la Cia- già oggi il nostro agroalimentare riesce a muovere ogni anno circa 250 miliardi di euro tra consumi, export, trasformazione e distribuzione: vuol dire un quarto del Pil nazionale.
Fonte news: Cia-Confederazione italiana agricoltori
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