Anteprima Chianti, ha visto la presenza di numerosi giornalisti (e buyer) provenienti da vari Paesi del mondo. Il grande Salone di Palazzo Borghese era letteralmente gremito. Un forte richiamo ai media, dato dal vino italiano più noto nel mondo, ma nello stesso tempo, un forum per chiarire e risolvere non pochi quesiti. L’attuale situazione economica nazionale ed estera, non favorisce di certo l’aumento dei consumi interni e l’esportazione. Quindi Anteprima Chianti, voluta fortemente dal presidente del Consorzio Giovanni Busi, è l’evento necessario per ridare giustamente valore e vigore a una denominazione già conosciuta in tutto il pianeta.
Come lo scorso anno, a dare un contributo in tal senso, il giornalista Marco Sabellico (Guida Gambero Rosso) ed Ernesto Gentili (Guida Vini de L’Espresso), entrambi competenti del mondo del vino, nonché in veste di conduttore-moderatore, di Gianluca Semprini giornalista TG Skay 24, che ne ha fatto un piccolo talk-show, intervistando diversi colleghi italiani ed esteri.
L’intervento di Busi sottolinea l’importanza del prezzo di vendita che, malgrado attuale momento, deve essere renumerativo sia per l’economia dei singoli produttori che nel mantenere ed eventualmente far crescere il valore dei vigneti, aggiungendo un valore aggiunto come la storia e la cultura del vino e del territorio. Tra luci ed ombre, è emerso un dato che fa sperare, in quanto il trend del Chianti è da 2 anni positivo. Tra un parere e un altro, sono emersi alcuni giudizi, tra cui, i non pochi errori di comunicazione fatti nel corso degli anni. Indubbio, concretizzare il più presto possibile una campagna finalizzata alla diffusione in Italia e all’estero, della storia e della cultura legate al Chianti. Riappropriarci del carisma e notorietà che il Chianti aveva sia in Italia che nel mondo.
Progetto lodevole ma dispendioso e dai tempi non brevi. Essendo non solo noto ma di rilevante quantità, il Chianti come altri grandi e buoni vini nostrani, subisce un taglio del prezzo. E’ risaputo che diversi importatori giocando sull’offerta dei molti produttori, acquistano il vino a metà prezzo.
Mentre a casa nostra, potrebbe e deve avere maggiore diffusione e consumo sia per prezzo-qualità, la sua versatilità nell’abbinarsi con piatti tipici e non, e non ultimo, la sua immissione nel mercato già il 1° marzo dell’anno successivo. Le prospettive di quanto detto ci sono tutte. Nel tasting dei 59 vini che saranno i Chianti 2012 sono emersi segnali positivi. La qualità andava dal medio-buono all’ottimo. Pur “bambini”, la maggior parte di loro, ha espresso un buon equilibrio e l’invito a riberli. Quasi lo stesso discorso per i 49 Chianti 2011. Da discreti a buoni i ventuno 2010 e i ventidue 2009.
Lo stesso per i tredici 2008. Buoni i cinque 2007, idem per i 2006. Per i più decisi ad andare fino in fondo (pochi), interessanti assaggi di altre annate: tre del 2004, uno del 2003, due del 2002 e uno del 2000. Ma non solo. Nelle altre eleganti e gremite sale, molti produttori anche d’altre sottozone hanno presentato e fatto degustare molti altri dei propri vini aziendali. Infine, Chianti Classico non è solo vino: nello stand del Consorzio Olio Dop Chianti Classico, gestito dalla D. ssa Fiammetta Nizzi Grifi, l’occasione di assaggiare ben 36 extravergini. Una breve ma intensa kermesse, assai gradita dal folto stuolo di giornalisti e operatori del settore. Quindi un riscontro che fa ben sperare per il futuro.
Storicamente, già dopo il 1000, il nome Chianti era dato ad un’ampia area geografica che, pressappoco ricalca quella di oggi. Per passare al vino, bisogna aspettare il 1384.
Tra i personaggi famosi che contribuirono alla valorizzazione e diffusione del Chianti,
il nobile Bettino Ricasoli detto il Barone di ferro. Uomo di cultura, imprenditore agricolo e dal forte senso per la Patria che, dopo l’unità d’Italia, ricoprì l’incarico di primo ministro. Storica la sua “ricetta del Chianti” dove, per produrlo, indica le percentuali di uve sangiovese, canaiolo, colorino, trebbiano toscano e malvasia del Chianti. Dalla prima delimitazione della zona di produzione col decreto ministeriale del 1932, il Chianti passa con la Doc del 1967 tra i vini italiani di maggior pregio. Altro salto di qualità nel 1984 con l’ottenimento della Docg.
Va detto che il Consorzio del Chianti (una volta col Putto), è il più vecchio essendo stato istituito nel lontano 1927, e anche il più grande del Classico, Rùfina, Colli Fiorentini ecc., contando oltre 2.500 produttori che operano su 10.500 ettari di vigneto. Di rilievo anche la produzione che si attesta o 600.000 ettolitri.
La zona di produzione del Chianti comprende i territori vocati delle province di Arezzo, Firenze, Pisa, Pistoia, Prato e Siena. Per questo la stessa denominazione può essere integrata con le menzioni aggiuntive Colli Aretini, colli Fiorentini, Colli Senesi, Colline Pisane, Montalbano, Rùfina e Montespertoli, ovviamente con diverse regole produttive: 90 quintali per il Chianti, 80 quintali per le sottozone e 75 quintali per il Chianti Superiore. Essendo il vitigno fondamentale, il sangiovese non può essere meno del 70%, i vitigni complementari fino al 30%, di cui massimo il 10% per le uve bianche e del 15% i cabernet.
Una delle tante frecce dell’arco del Chianti, è il piacere di berlo giovane, per coglierne la fragranza dei profumi, e godere della sua fresca e sapida beva. Un vino che può e deve ritornare prima sulle tavole degli italiani, e dopo su quelle dei gourmet d’altri Paesi.
Dati generali relativi alle denominazioni tutelate dal Consorzio Vino Chianti (
Chianti DOCG
Colli dell’Etruria Centrale DOC
Vin Santo del Chianti
Aziende Associate: n. 2.650. Superfici vigneto Chianti: ha 10.500 Dati medi di produzione vini Chianti D.O.C.G.: Vino hl 600.000. Imbottigliato hl 600.000
Consorzio Vino Chianti - Viale Belfiore 9 - 50144 Firenze - Tel 055/333600 - Fax 055/333601-consorziovinochianti.it - info@consorziovinochianti.it - Stampa Consorzio Vino Chianti: Lucia Boarini 349/4332333 - press@consorziovinochianti.it
AGRINICO SRL - TENUTA DI MORZANO
AZIENDA AGRICOLA BETTI
Chianti Montalbano Riserva Docg 2008
AZIENDA AGRICOLA CASA DI MONTE
Chianti Docg 2009
Chianti Docg 2011
Chianti Montespertoli Riserva Docg 2008
Vin Santo del Chianti doc 2002
AZIENDA AGRICOLA CASALE DI GIGLIOLI
AZIENDA AGRICOLA CORBUCCI
AZIENDA AGRICOLA EREDI BENITO MANTELLINI –CAMPO DEL MONTE
AZIENDA AGRICOLA LA CIGNOZZA
Chianti atto a divenire 2012
AZIENDA AGRICOLA LANCIOLA
AZIENDA AGRICOLA LE FONTI
AZIENDA AGRICOLA MONTAIONCINO
AZIENDA AGRICOLA SAN GERVASIO
AZIENDA AGRICOLA STREDA BELVEDERE
AZIENDA AGRICOLA VALACCHI
BADIA DI MORRONA
BINDI SERGARDI
CANTINA GENTILI CARLO & FIGLI
Chianti Riserva Docg Carlo Gentili 2009
CANTINA SOCIALE CERTALDO
CANTINA SOCIALE COLLI F. NI - VALVIRGINIO
CANTINE BONACCHI
CANTINE F. LLI BELLINI
CASTELLO DEL TREBBIO
CASTELLO DI GABBIANO
CASTELLO DI OLIVETO
CASTELLO DI POPPIANO - GUICCIARDINI
CASTELVECCHIO
FATTORIA BINI
FATTORIA CAMPIGIANA
FATTORIA DIANELLA
FATTORIA DI FIANO
FATTORIA DI PIAZZANO
FATTORIA DI POGGIOPIANO
FATTORIA DI POLVERETO
FATTORIA DI SAMMONTANA
FATTORIA IL PAGANELLO
FATTORIA LAVACCHIO
FATTORIA LE SORGENTI
FATTORIA POGGIO CAPPONI
FATTORIA SAN FABIANO
Chianti Docg San Fabiano Etichetta Nera 2011
FATTORIA SAN LEOLINO
FATTORIA UCCELLIERA
FATTORIE PARRI
GUIDI 1929
LA QUERCE
LE FONTI A SAN GIORGIO
MELINI
Chianti Docg 2011
Chianti Docg Governo ad Uso Toscano 2011
Chianti Docg San Lorenzo 2011
PIETRO BECONCINI AGRICOLA
Chianti Riserva Docg Pietro Beconcini 2009
PIEVE DE' PITTI
PODERE DELL' ANSELMO
PODERE VOLPAIO
POGGIO BONELLI - CHIGI SARACINI
RUFFINO
SENSI VIGNE E VINI
SOCIETA' AGRICOLA VENATORIA TACINAIA
TENUTA IL CORNO
TENUTA LA GIGLIOLA
TENUTA SAN VITO
TERRE DI SAN GORGONE
VALDARNO SUPERIORE
Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...
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