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Vocacibario

I profumati e caldi vini del Sud de France

di Virgilio Pronzati

MappaArticolo georeferenziato



Recentemente ho avuto l’occasione di assaggiare numerosi vini del sud della Francia, dove si estende il più grande vigneto del Paese: il Languedoc-Roussillon. Un territorio policromo, ricco di tradizioni, cultura ed enogastronomia. Vini per tutti i gusti e le tasche. Se i rosé sono molto presenti in Provence, in questa regione non mancano di certo. Anzi completano la gamma con spumanti, bianchi, rossi e ottimi vini da dessert. Anche la cucina e varia, unendo piatti di mare e di terra. Un vasto territorio costituito da tanti piccoli e medi paesi, dove l’ospitalità è un biglietto da visita. Una meta ideale per vacanze e relax. Per gli amanti del vino, una precisa descrizione di tutte le zone vinicole, compendiate da tutti i tradizionali vitigni e vini. Un piccolo ma preciso trattato di enografia, realizzato da suddefrance.



I VINI DELLA LINGUADOCA


Addossati ai contrafforti delle Cevenne, rannicchiati ai piedi dei Pirenei, arroccati al Massiccio delle Corbières, incastonati in un anfiteatro della Montagna Nera, disposti su un dolce pendio che si spinge verso gli stagni, i vigneti della Linguadoca si estendono su una superficie di 32.000 ettari, riunendo dieci denominazioni i cui nomi evocano i poggi dorati dal sole e i sentori selvaggi delle garrighe mescolati agli spruzzi del Mediterraneo.

Il grenache, il mourvèdre e il syrah sono divenuti i vitigni principali delle nuove vigne. La vinificazione separata dei vitigni e l'arte del relativo assemblaggio, le tecniche di coltura, modellano a loro volta gli A.O.C. della Linguadoca, per offrire vini dall’ampio bouquet e ricchi di corpo.

I Coteaux du Languedoc

La zona di denominazione si estende dal litorale mediterraneo di Narbonne ad ovest fino alle porte della Camargue ad est e si appoggia ai contrafforti della Montagna Nera e delle Cevenne. Costituita soprattutto da calcare duro delle garrighe e da suoli scistosi, ma anche da ghiaia calcarea portata da antichi bracci del Rodano, questa zona di denominazione produce essenzialmente vini rossi. Si tratta di vini vellutati ed eleganti, su note di lampone, cassis, spezie e pepe. I vini destinati a maturare ed invecchiare svilupperanno le note del cuoio, del lauro e i profumi della garriga.

I Clairette du Languedoc

Le sue terrazze dominano il fiume dell'Hérault, a una trentina di chilometri dal mare. La denominazione " Clairette du Languedoc " (unicamente vino bianco) abbraccia otto comuni. Se oggi domina ancora la produzione di vino bianco secco, la tendenza è quella di rafforzare la produzione di un vino vellutato con una dominanza di note di miele e pesca.

I Faugères

A nord di Béziers e di Pézenas, questo vigneto, che produce prevalentemente vino rosso, parte dalla pianura per arrampicarsi a terrazze sulle pendici delle Cevenne, su suoli molto filtranti e poco fertili. I vini giovani sono strutturati ma morbidi con note minerali e di aromi di frutti rossi, liquirizia, spezie e garriga. Provenendo da terreni scistosi, sono poco acidi e hanno tannini fini ed eleganti.

I Saint-Chinian

Situata a nord di Béziers nel dipartimento dell'Hérault, ai piedi del Massiccio del Caroux e dell'Espinouse, la zona di denominazione Saint-Chinian riunisce venti villaggi. I vini (prevalentemente rossi) giovani Saint-Chinian presentano una bella struttura su note balsamiche, di cassis e di spezie. Maturati, si aprono su aromi complessi di cacao, torrefazione, frutti all'acquavite.

Minervois

Il territorio del Minervois è un vasto anfiteatro delimitato dal Canal du Midi a sud e la Montagna Nera a nord, allungandosi su una distesa che va da Narbonne alle porte di Carcassonne, dove si producono soprattutto vini rossi. I vini giovani sono ben strutturati ed eleganti, con aromi di cassis, violetta, cannella e vaniglia. Più maturi, evolvono sulle note complesse del cuoio, della frutta candita, delle prugne. I tannini sono setosi, la bocca piena e lunga.

Les Corbières

Dalle porte di Carcassonne agli stagni di Leucate e di Port La Nouvelle, dai contrafforti dei Pirenei ai piedi della Montagna Nera, la denominazione Corbières forma un quadrilatero compreso tra Carcassonne, Narbonne, Perpignan e Quillan. Scisto, calcare, arenaria, marna..., questa diversità si traduce nella distinzione di 11 territori nell'ambito dell'area di denominazione, dove prevalgono i vini rossi corposi con un gusto speziato. I rosé, dalle sfumature più tenui a quelle più profonde, sono senza pretese, freschi al palato. I bianchi delle Corbières sono leggeri, secchi e fruttati.

Fitou

Localizzata al sud della Linguadoca, lungo la costa tra Narbonne e Perpignan (Caves, Fitou, Lapalme, Leucate e Treilles) e nel retroterra, sul massiccio delle Corbières (Cascastel, Paziols, Tuchan e Villeneuve), la denominazione Fitou riunisce 9 villaggi. I suoi vini esclusivamente rossi sono strutturati con aromi complessi dai gusti di frutti rossi, pepe, frutti maturi, prugne, mandorle tostate, cuoio, garriga.

Cabardès

Nientemeno che sei corsi d'acqua irrigano le pendici di questo anfiteatro addossato alla Montagna Nera e orientato a pieno sud, che domina la cittadella di Carcassonne. L'unione di due famiglie di vitigni permette di elaborare vini rossi equilibrati e complessi con aroma di frutti rossi. La finezza e la vivacità dei vitigni atlantici (Merlot, Cabernet-Sauvignon, Cabernet Franc) si associano alla ricchezza e alla morbidezza profonda dei vitigni mediterranei (Syrah, Grenache).

Malepère

Delimitata a nord dal Canal du Midi e, a est, dall'Aude, la più occidentale delle denominazioni della Linguadoca si estende lungo il perimetro del massiccio della Malepère nel triangolo Carcassonne, Limoux e Castelnaudary. La sua produzione è prevalentemente rossa (solamente il 10% di vini rosé). I vini giovani delle coste di Malepère presentano aromi di frutti rossi, fragola, ciliegia e cassis. Invecchiati, evolvono verso note confettate di torrefazione, prugna all'acquavite, fico.



I VIGNETI DEL ROSSIGLIONE

Tra i Pirenei a sud, le Corbières a nord e il Mediterraneo ad est, i vini del Rossiglione godono di una grande notorietà fin dai tempi antichi. Grazie alla duplice presenza del mare e della montagna, il Rossiglione offre alla vigna un ambiente fatto di aridità, calore e territori eccezionali. Questo territorio riunisce nove A.O.C. su 42 000 ettari di vigne, che producono Côtes du Roussillon, Côtes du Roussillon Villages e Collioure, dagli accenti aromatici intensi e variati.
Su questi terreni aridi, ricoperti da vigneti in pendenza o terrazzati, il Rossiglione si rivela anche nella produzione di vini dolci naturali: Banyuls, Banyuls Grand Cru, Maury, Muscat de Rivesaltes, Grand Roussillon. Situato sugli ultimi contrafforti dei Pirenei, che, gettandosi nel Mediterraneo, formano il massiccio degli Albères, i Banyuls godono di un terreno scistoso e in forte pendenza. Le vigne sono spesso piantate su stretti terrazzamenti, modellati dalla mano dell'uomo, sostenuti da muretti a secco. La storia insegna che questi lavori furono realizzati dai Templari, che misero a punto un originale sistema di canalizzazione, inteso a sfruttare le acque piovane.
I vigneti del Rossiglione sono caratterizzati dalla varietà dei rilievi, dei suoli e dei microclimi in cui crescono. Da sempre, queste zone sassose producono una vasta gamma di vini rossi, rosé e bianchi come pure, naturalmente, vini dolci naturali.

I Côtes du Roussillon

La denominazione Côtes du Roussillon abbraccia 118 comuni dei Pyrénées-Orientales, inglobando la vallata dell'Agly, le Fenouillèdes (a nord), la vallata della Têt (al centro); la vallata del Tech, le Aspres e Les Albères (a sud), come pure la fascia litoranea (a est). La maggior parte dei Côtes du Roussillon sono vini rossi. I vitigni tradizionali del Rossiglione (Grenache nero e bianco, Carignan, Lladoner Pelut, Cinsault, Macabeu, Malvoisie du Roussillon) sono completati da vitigni aromatici impiantati più di recente (Syrah, Mourvèdre, Roussanne, Marsanne, Vermentino).

Côtes du Roussillon Villages

La denominazione Côtes du Roussillon Villages è riservata ai vini rossi prodotti su 32 comuni selezionati dell'area settentrionale del dipartimento. Si tratta di soltanto un paio di migliaia di ettari arrampicati a pendici scoscese terrazzate, dal suolo scistoso, calcareo e granitico, lungo le rive dell'Agly, del Verdouble e del Maury. Questi vini rossi di carattere sono complessi e strutturati, spesso adatti all'invecchiamento in bottiglia, grazie ad una maturazione in barrique.

Collioure

Nel cuore della costa Vermeille, l'area di denominazione si confonde con quella del Banyuls e del Banyuls Grand Cru, sui comuni Collioure, Port-Vendres, Banyuls e Cerbère. Appena 400 ettari consacrati all'elaborazione di vini rossi in cui il grenache noir domina nella maggior parte delle cuvée e i rosé sono elaborati a partire dal grenache grigio.

I vini dolci naturali

Il Banyuls

La denominazione "Vino dolce naturale" è riservata ai vini la cui produzione è tradizionale e comune. Si tratta di vini il cui processo di fermentazione è arrestato con alcol neutro di origine vinicola a 96°, nella proporzione del 5 - 10% del volume del mosto in fermentazione. Questo procedimento, inventato nel XIII secolo da Arnaud de Villeneuve, consente al vino di conservare una parte degli zuccheri dell'uva. Il loro tenore alcolico è compreso tra 15 e 18°.
Sul Cru Banyuls, partendo dal Grenache, i vignaioli elaborano vini che, a seconda l'età e delle diverse tecniche di maturazione e invecchiamento, presentano una ricchezza di riflessi che passa per l'oro, il granato, il rubino, il mogano fino al marrone caffè. Una paletta straordinaria di evoluzione dei gusti che ricorda la frutta candita o secca, le noci, la liquirizia, la torrefazione, la scorza d'arancio, il caffè, il cacao.

Il Muscat

In Linguadoca-Rossiglione, cinque moscato hanno ottenuto l’AOC. Si tratta dei moscato di Lunel, Frontignan, Mireval e Saint Jean de Minervois per l'Hérault e del Muscat de Rivesaltes per i Pyrénées-Orientales. Sempre elaborati sulla base del Moscato d'Alessandria e/o del Muscat blanc à petits grains, questi vini dolci naturali conservano rispettivamente aromi di frutti maturi, profumi di frutti esotici e di agrumi. A seconda la loro età, questi vini si consumano sia come aperitivi, sia come accompagnamento per il dessert. Possono essere serviti anche con il foie gras.

Il Maury

Protetto a nord dalla catena delle Corbières e a sud dai primi contrafforti dei Pirenei, il vigneto di Maury produce vini da invecchiamento. In ragione della loro costituzione, i vini di Maury, di un rosso profondo, possono invecchiare 20 anni ed oltre

I VINI SPUMANTI

Già ai tempi dell'antica Roma, Tito Livio lodava i vini bianchi di Limoux. A quei tempi, si trattava di vini fermi. Fu nel 1531 che un monaco scoprì la mutazione del vino fermo in spumante. Blanquette de Limoux (metodo classico), AOC Blanquette e Crémant, questi vini spumanti presentano bollicine fini ed eleganti che offrono al naso un bouquet meridionale a base di albicocca, acacia, biancospino, fiore di pesco o di melo... Nella Linguadoca-Rossiglione ogni vigneto propone un circuito turistico nel cuore della propria zona di produzione, che prevede visite alle cantine o nelle vigne, oltre a tappe presso i siti storici o naturali.

LE STRADE DEL VINO

Un vigneto gallo-romano alle porte di Beaucaire, a pochi chilometri da Tarascon.
Costruito nel XVII secolo sul sito di un'antica città romana, tra Beaucaire e Bellegarde (Gard), il Mas des Tourelles propone di scoprire il gusto dei vini dimenticati. E' qui che si può ammirare la ricostruzione di una “Cella Vinaria”, cantina dove nell'antichità si pigiava, pressava e lasciava fermentare l'acino e il suo succo. La vendemmia romana ha luogo una domenica di metà settembre. Un grande momento nella vita del "mas"4, a cui è possibile assistere.

Le cantine del paese cataro.
I vignaioli dell'Aude hanno organizzato la propria produzione di qualità attorno a 7 Appellations d'Origine Contrôlées (Corbières, Minervois, Clape-Quatourze, Cabardès, Malepère, Blanquette et Fitou), ed hanno saputo valorizzare la presentazione del vino sul luogo di produzione: la cantina di degustazione e di vendita, che riflette l'immagine del vignaiolo ospitale, esprime una personalità che si ritroverà negli aromi e nella qualità del vino offerto. E' per questa ragione che ogni cantina presenta un tema proprio, che consente al visitatore di conoscere meglio questi uomini e queste donne innamorati delle proprie terre e artefici del vino.

La strada dei vini del Minervois
Un itinerario dei sapori consente di scoprire le AOC del Minervois, oltre al suo patrimonio storico e culturale.

La strada dei vini delle Corbières
Separate dalle Hautes Corbières dal bordo del Plateau de Lacamp, le Basses Corbières sono dominate dal massiccio dell’Alaric e si estendono da una parte e dall'altra dell’Orbieu. La loro storia è segnata dalla fondazione, in epoca carolingia, dell'abbazia di Lagrasse che prosperò durante parecchi secoli ed estese al sua opera ben oltre i confini della Linguadoca.

La strada dei vini del Limoux
Nel 1531, nelle cantine dell'abbazia benedettina di Saint-Hilaire, un modesto monaco si accorge che il vino che ha imbottigliato e accuratamente tappato con il sughero "fa la schiuma". Ci sono le bolle nel vino di Limoux ! E' nato così, per caso, da questa vigna, il primo brut del mondo. E' solo l'inizio della storia, che proseguirà fino ai giorni nostri.
Appellation d’Origine Contrôlée dal1938, l’effervescenza della Blanquette de Limoux è ancora il segno di riconoscimento del Crémant, anche questo A.O.C. dal 1990.

La strada dei vini di Malepère
E' qui, nel cuore del paese cataro, che questa natura linguadocana eccezionale dà origine ai grandi vini Côtes de Malepère. Riparato dai Pirenei, il massiccio della Malepère offre una veduta panoramica sul Lauragais e sulle colline del Razès. Consacrata a vigneto fin dai tempi dei romani, la Malepère trasmette ai suoi acini una cultura mediterranea fatta di ricche e pulsanti tradizioni della Linguadoca occidentale. La strada dei vini rappresenta una tappa obbligata lungo la quale tutti i vignaioli vi accoglieranno per farvi scoprire la diversità dei propri prodotti.

La strada dei vini di Cabardès
A 10 km dalla cittadella di Carcassonne, il Cabardès, con la sua nuova classificazione del 1999 è la prima A.O.C. della Linguadoca che abbia assemblato in parti uguali i vitigni atlantici Merlot e Cabernet ai vitigni mediterranei Syrah e Grenache. Solcando i ciottoli bianchi delle pendici calcaree della Montagna Nera, le vigne del Cabardès sprigionano tutta la propria ricchezza di sole e di terra. I vignaioli di quattordici comuni di quest'area v’inviteranno ad andarli a trovare, per parlare dei loro vini e di quelli degli altri, per degustare, apprezzare. Le porte sono aperte e avrete l'opportunità di scoprire la passione per le vigne e il vino, una nuova A.O.C. con una forte tipicità, un paese “Grande Nature”, paradiso degli escursionisti, dei viaggiatori attenti e degli amanti dell'autenticità.

Il cammino degli scisti
Il cammino degli scisti (Hérault) conduce alla scoperta di un territorio attraverso la visita di cantine di degustazione, cantine cooperative, siti pittoreschi, curiosità geologiche o patrimoniali, vigne centenarie... La presenza dello scisto segna, in effetti, questo territorio, con la specificità dei suoi vini scistosi: Coteaux du Languedoc, Faugères, St Chinian. La strada dei vignaioli e dei pescatori. Nel cuore del Pays d'Agde, la strada dei vignaioli e dei pescatori consente di attraversare i comuni di Agde, Bessan, Portiragnes, Vias, Marseillan, Pinet, Castelnau de Guers, Pomerols et Saint Thibéry. Opportunamente segnalato, questo itinerario lungo 150 Km comprende una cinquantina di tappe: cantine cooperative e proprietà dedicate alla viticoltura o alla conchiglicoltura.

Le strade dei vini del Rossiglione. Viaggiare per le valli, le stradine, scoprire i piccoli vigneti di una bellezza mozzafiato, ecco cosa aspetta il turista curioso che si avventura lasciando i sentieri battuti. Spesso, i vignaioli lo accolgono per offrirgli qualcosa da mangiare o per invitarlo a fermarsi per la notte. Questi itinerari sono segnalati da appositi cartelli lungo i bordi delle strade.

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Virgilio Pronzati, giornalista specializzato in enogastronomia e già docente della stessa materia in diversi Istituti Professionali di Stato...

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